Per la prima volta viene
posto nella storia dell'umanità il criterio che abilita ognuno ad uscire dalle
tenebre della disperazione e della morte per entrare nel sereno della speranza
e della vita. Essendo certezza del compimento della promessa, la speranza
cristiana “non delude” perché affonda le sue radici nell'amore (Rm 5,5); e non
potrà mai essere separata dall'amore: “Chi ci separerà dunque dall'amore di
Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità,
il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per
virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita,
né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né
profondità, né alcuna altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio in
Cristo Gesù nostro Signore” (Rm 8,35-39). Uno sguardo più attento a questo
testo, permetterà di comprendere ulteriormente le caratteristiche della
speranza cristiana che Paolo descrive nonostante non appaia esplicitamente il
termine. Alcuni versetti prima, l'apostolo aveva detto che per coloro che
vivono della fede e della speranza la condizione di sofferenza del presente,
pur con tutte le tribolazioni e malvagità, non è paragonabile alla gloria che
sarà loro concessa. Questa gloria, non è altro che la rivelazione del Figlio di
Dio, la conoscenza del suo volto o, se si vuole, la rivelazione piena del
mistero che rapirà in una contemplazione senza fine. Il futuro che attende
coloro che oggi sperano e credono, non solo compenserà il presente ma,
soprattutto, lo supererà nell'intensità della felicità. Qui, però, sorge la
domanda che accompagna ancora oggi molti di noi: chi potrà garantire tutto
questo? Chi mai potrà dare garanzia del compimento di questa attesa e della
soddisfazione di questa speranza? L'apostolo, per rispondere, introduce il
concetto di libertà. Non si dimentichi, che la speranza oggi, per molti che non
credono, potrebbe essere il nuovo nome della fede e, in ogni caso, una speranza
vera non è altro che un cammino verso la professione della fede.
"Questo blog, nasce a Grottaglie e per Grottaglie, è e sarà rispettoso delle manifestazioni dell'altrui pensiero, da qualunque parte provengano, purché espresse onestamente e chiaramente. In questo spazio ho l'onore di avere autori di spessore culturale di grande livello. Potete scrivermi su: lillidamicis@libero.it e/o su : lillidamicis@gmail.com
Che ora è ?
giovedì 28 marzo 2013
…sulla croce sbianco’ come un giglio…
Per la prima volta viene
posto nella storia dell'umanità il criterio che abilita ognuno ad uscire dalle
tenebre della disperazione e della morte per entrare nel sereno della speranza
e della vita. Essendo certezza del compimento della promessa, la speranza
cristiana “non delude” perché affonda le sue radici nell'amore (Rm 5,5); e non
potrà mai essere separata dall'amore: “Chi ci separerà dunque dall'amore di
Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità,
il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per
virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita,
né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né
profondità, né alcuna altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio in
Cristo Gesù nostro Signore” (Rm 8,35-39). Uno sguardo più attento a questo
testo, permetterà di comprendere ulteriormente le caratteristiche della
speranza cristiana che Paolo descrive nonostante non appaia esplicitamente il
termine. Alcuni versetti prima, l'apostolo aveva detto che per coloro che
vivono della fede e della speranza la condizione di sofferenza del presente,
pur con tutte le tribolazioni e malvagità, non è paragonabile alla gloria che
sarà loro concessa. Questa gloria, non è altro che la rivelazione del Figlio di
Dio, la conoscenza del suo volto o, se si vuole, la rivelazione piena del
mistero che rapirà in una contemplazione senza fine. Il futuro che attende
coloro che oggi sperano e credono, non solo compenserà il presente ma,
soprattutto, lo supererà nell'intensità della felicità. Qui, però, sorge la
domanda che accompagna ancora oggi molti di noi: chi potrà garantire tutto
questo? Chi mai potrà dare garanzia del compimento di questa attesa e della
soddisfazione di questa speranza? L'apostolo, per rispondere, introduce il
concetto di libertà. Non si dimentichi, che la speranza oggi, per molti che non
credono, potrebbe essere il nuovo nome della fede e, in ogni caso, una speranza
vera non è altro che un cammino verso la professione della fede. Translate
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I link che non annoiano
LIBERTÀ DI PENSIERO
"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975
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EINSTEIN DICEVA SPESSO
“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.



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