Dalle audizioni in commissione, presieduta da Francesco Forgione, e da quello che è trapelato, sarebbe emerso un quadro allarmante che ha come nucleo centrale un ufficio di un commercialista nel centro della città che, dal numero di conti correnti e società con la stessa domiciliazione fiscale, rappresenterebbe 'il porto sicuro dove approdano tutte le svariate sigle di pseudoimprese che hanno rastrellato quasi l'ottanta percento dei finanziamenti statali e regionali pagati con la legge 488'.
Ma non solo. I giudici avrebbero parlato anche delle 'infiltrazioni nel tessuto economico e sociale della Calabria e di depistaggi che deviano la politica'. Una situazione, questa, all'interno della quale ci sarebbe 'anche la componente mafiosa che fa da convitato di pietra ai tavoli dei grassatori imprenditorial-politici. Una componente - scrivono i giornali - che genera riciclaggio, che impone mediazioni, che fa rispettare i patti spartitori'.
Ed è in questo scenario che per venerdì prossimo il Pd di Cosenza, nel Palazzo comunale, ha indetto un incontro pubblico su 'Cosenza democratica ripudia la violenza mafiosa' al quale presenzierà il viceministro Marco Minniti. (ANSA)
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