Che ora è ?

lunedì 24 dicembre 2007

*LA LUCE* grazie alla sensibilità di un anonimo







La luce guardò in basso
e vide le tenebre:
"Là voglio andare" disse la luce.

La pace guardò in basso
e vide la guerra:
"Là voglio andare" disse la pace.

L' amore guardò in basso
e vide l'odio:
"Là voglio andare" disse l' amore.

Così apparve la luce
e innondò la terra;

così apparve la pace
e offrì riposo;

così apparve l' amore
e portò la vita.

"E il Verbo si fece carne
e dimorò in mezzo a noi".
****Buon Natale a tutti ****

di Giuseppe Pellegrino

ps: caro anonimo potevi mandarmela manifestandoti perché è stato un bel gesto

3 commenti:

  1. Cara Deali,
    sai una cosa?
    Il pazzo sono io che credo ancora a queste cose e mi battero per queste cose finche'..!il sole illuminera' le sciagure umane".

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  2. e poi non mi sono rivelato perche'...mi "vergogno"

    RispondiElimina
  3. IL SIGNIFICATO DELLA NASCITA DI GESU'

    Ciò che sta davanti ai nostri occhi è una società vecchia. Non solo per il problema della natalità, ma perché incapace di progettare il futuro. I segni di una Società vecchia sono facilmente riconoscibili: si percepiscono nella paura che accompagna ogni decisione e nell'incapacità a saper scegliere il rinnovamento. Il timore del generare è essenzialmente paura del futuro e di ciò che esso riserva, perché non si è più in grado di guidarlo e progettarlo a partire da noi. Solo la coscienza che si sta mentendo è in grado di definire “progresso” ciò che è invece decadenza. In quelli che vivono solo di nostalgia - puntando tutto sul passato e rompendo quindi la relazione passato-presente - e sono tanti, la paura ha il sopravvento sulla speranza e questa viene combattuta in nome della tradizione, senza rendersi conto che la tradizione o è viva e produttrice di futuro o non è tradizione. Parliamo di crisi, ma con onestà dobbiamo ammettere che più che altro noi fotografiamo la crisi senza avere molta determinazione per uscirne né molta forza per contrastarla. Qui entra di nuovo in gioco la missione dei credenti come testimoni di speranza. In questo orizzonte diventa maggiormente comprensibile l'esperienza dell'uomo biblico che non riusciva più a credere agli annunci di speranza che gli venivano rivolti dai profeti. Per l'uomo veterotestamentario, la promessa della terra e di un popolo erano condizione di vita. Jhwh era stato conosciuto come il Dio della promessa. Ora, però, loro non hanno più né patria né famiglia, né tempio né desiderio di credere ancora... Come è possibile sperare se nel presente vedo solo deportazione ed esilio? E' qui che si gioca la grande sfida della fede biblica e il profeta pone la sua credibilità. Sorgeranno allora Isaia, Geremia ed Ezechiele per ridare speranza ad un popolo in piena crisi di fede. Questa, analogicamente, è la stessa condizione che vive il cristiano nel mondo contemporaneo. In un periodo in cui nel nostro vocabolario sono entrate con impeto parole come: precarietà, degradazione... come si potrà di nuovo porre fede alla parola di salvezza? Il sorgere di nuovi profeti che, nella Chiesa e a nome della Chiesa annunciano un rinnovato esodo e l'entusiasmo per la terra promessa è ciò che serve per rinforzare la speranza.

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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