Negli avvisi di conclusione delle indagini (abuso in atto d'ufficio e gravi violazioni delle norme ambientali) recapitati alla Provincia di Taranto ed alla società di gestione Ecolevante Spa, il Pubblico Ministero lo ha espresso a chiare lettere: tutte le autorizzazioni, sinora concesse, sono viziate da gravissime omissioni. Dalle mappe del progetto presentato dalla Ecolevante sono scomparsi: una condotta di acqua potabile; masserie, vigneti ed aree protette di macchia mediterranea; siti archeologici, tra i quali l'antica Via Appia, masseria Vicentino e il santuario rupestre della Ma donna delle Grazie del 1300; una casa famiglia per diversamente abili.
Per queste omissioni in atti pubblici, secondo il P.M. il terzo lotto della discarica non poteva essere autorizzato. Finalmente. E' ciò che il presidio sostiene da mesi. E per questo, sono ancora più assurdi i lavori in corso d'opera per il completamento al terzo lotto. Pare lo si voglia aprire comunque. Sarebbe un estremo atto di disprezzo della volontà popolare.
Questa ennesima discarica, anche se fosse a norma di legge, si scontrerebbe comunque col nostro dissenso. Il Presidio permanente è infatti contrario all'apertura di nuove strutture inquinanti in questo territorio che, dal punto di vista ambientale, risulta già irreversibilmente danneggiato.
Perciò, il fatto che si prosegua, indisturbati, coi lavori equivale a legalizzare l'abusivismo. E' una ulteriore prova di prossimità tra l'imprenditoria dei rifiuti e la malapolitica di Comune, Provincia e Regione.
A questo continuiamo ad opporci con azioni di denuncia e di coinvolgimento della cittadinanza. Perciò, il presidio sta organizzando una mobilitazione di carattere nazionale con tutte le realtà in lotta per la difesa del territorio e dei beni comuni.
Costruiamo solidarietà, ribellione, libertà.
info: http://presidiopermanente.blogspot.com/
pronto-telefono: 348 52 92 115
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