Dopo i blog, i canali video su YouTube, le isole virtuali su Second life, la politica italiana ha scoperto i social network. Uno dei primissimi a sbarcare su Facebook è stato Antonio Di Pietro (Idv), seguito da Walter Veltroni (PD). Entro settembre anche Piergiorgio Benvenuti, esponente di An, creerà il suo profilo.
«Ho intenzione – spiega Benvenuti - di aprire un nuovo appuntamento su internet attraverso il canale di comunicazione Facebook, che all’inizio aveva l’obiettivo di far mantenere i contatti tra studenti di tutto il mondo, invece ora è diventata una rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti gli utenti di internet».
«Oggi il sito – sottolinea l’esponente di An - ha più di 58 milioni di utenti attivi in tutto il mondo ed ormai conta quasi 60 milioni di contatti, soprattutto fra i giovani ed espandere la mia esperienza telematica - prosegue - anche su questo portale avrebbe l’obiettivo di contribuire a far rapportare la politica ai cittadini, in un mondo globalizzato ma che in molti aspetti vede la politica distante e soprattutto non dare risposte concrete alle tante esigenze della società».
«Parlare di democrazia diretta, di coinvolgimento dei cittadini alla politica – conclude Benvenuti - senza seguire le nuove tendenze di comunicazione potrebbe precludere un segmento fondamentale di società rappresentato soprattutto dai giovani, ma anche da tutti coloro che utilizzano internet per comunicare con l'esterno».
Anche Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori, sostiene la validità dello strumento telematico per una politica condivisa da tutti e rimanda al mittente le critiche per la sua massiccia presenza online. Dal suo blog precisa poi il concettto di Internet applicato alla politica.
«Non è un "nuovo" modo di comunicare - spiega Di Pietro - né tanto meno un "canale" di comunicazione, chi lo considera tale sminuisce una rivoluzione storica che ha introdotto nuove forme di relazione, ha rivoluzionato la cultura, ha diffuso l’informazione, ampliato i servizi, contratto i tempi di accesso e di informazione, dissolvendo barriere sociali e distanze tra individui.
La Rete racchiude in se la capacità di ogni singolo individuo di contribuire alla conoscenza di un Paese, alla sua organizzazione e ne costituisce un megafono dalle potenzialità ancora tutte da scoprire. Internet è democrazia e quindi anche politica».
La lista dei politici con un profilo su Facebook è destinata sicuramente ad allungarsi. Per ora questo è l'elenco dei presenti (escludendo i "fan club"): Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Pierferdinando Casini, Roberto Calderoli, Mario Borghezio, Mario Adinolfi, Daniela Santanchè, Antonio Di Pietro, Piero Fassino, Romano Prodi, Gianfranco Fini, Maurizio Gasparri, Vladimir Luxuria, Marcello Saponaro, Francesco Rutelli, Giulio Tremonti, Walter Veltroni.
In molti casi non è facile capire se la pagina Facebook sia ufficiale oppure sia nata dall’iniziativa spontanea di simpatizzanti o detrattori, ma il dato certo è che la politica comincia a non snobbare più le mille possibilità offerte da Internet per essere più vicina alla gente.
Ciao Lilli,
RispondiEliminaquella del social networking e' ormai una moda. A cui ovviamente i politici italiani non possono sottrarsi. E come ogni cosa che si fa per moda, perde il suo senso.
Facebook come veicolo politico e' stato ampiamente utilizzato da Obama durante le primarie statunitensi per riportare al voto una grossa fetta di popolazione, soprattutto giovanile, che aveva perso il suo rapporto con la politica (specie quella strana politica americana un po' particolare).
Ora qual e' il senso del social networking politico italiano? Beh, io penso nessuno! :) Non ha senso, esattamente come non hanno senso tutte le cose che i politici italiani hanno fatto negli ultimi - siamo buoni - 10 anni. E' gente che ricerca costantemente il consenso, come se dovesse dimostrare di poterlo ottenere sempre. Ma il consenso va ottenuto con i fatti, con l'azione politica che crea, costruisce e raggiunge obiettivi. Ma questo rapporto dare-avere ormai in italia non esiste piu'. I politici chiedono soltanto (un voto), ma non danno mai nulla in cambio. Quando questa gente imparera' che dovra' prima lavorare per il proprio paese, e poi chiedere un voto, allora non ci sara' nemmeno bisogno di venire a rompere i maroni su Facebook. :)
Davide
P.S. Questo e' il mio profilo su Facebook: http://www.new.facebook.com/profile.php?id=595722442
Grazie Davide bel commento. Complimenti!
RispondiEliminabel commento perche non ti ha attaccato
RispondiElimina