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lunedì 11 agosto 2008

Uva e ceramica non va


Ieri sera non ero a Grottaglie e li dov'ero c'erano molti grottagliesi, quindi molti miei concittadini hanno fatto la mia stessa scelta: quella di disertare la Festa dell'uva.
Una festa inutile se come più volte scritto e detto non serve a nulla allo stesso comparto agricolo.
Ci si augurerebbe maggiore attenzione, magari promuovendo convegni in tempi in cui la gente è meno distratta e non in versione vacanziera. C'è bisogno di politiche serie e questo lo si dice da anni ma non si arriva mai a nulla di concreto.
Poi per quel che riguarda la serrata parziale dei ceramisti dico solo una cosa: è la stessa storia del marito che si mutila per far dispetto alla moglie, o il contadino che dà fuoco alla casa per uccidere il sorcio.
A chi è giovata la serrata parziale delle botteghe? Cosa si vuole ottenere?
Se davvero si vuole animare il quartiere, sono pochissime le cose da fare: creare eventi a proprie spese e non mendicare l'Amministrazione, abbassare i costi dei manufatti e smetterla di piangere.

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
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ammazzato nel novembre del 1975

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