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sabato 12 gennaio 2008

Quando un territorio è governato da insipienti ed incapaci

Non c'è dubbio gli amministratori grottagliesi e i loro colleghi della provincia, stanno dimostrando di essere insipienti ed incapaci di riconoscere i meriti di chi si sta impegnando in iniziative finalizzate al bene comune, alla sicurezza ambientale e alla salute pubblica.
Hanno perso un'occasione per far capire al resto dell'Italia che in un territorio come la provincia jonica si possono portare avanti battaglie serie, miranti a non farsi più prendere per i fondelli da chi ci vorrebbe accondiscendenti in cambio di un piatto di lenticchie.
Non v'è dubbio che dalle fila del presidio e dei comitati verranno fuori personaggi che ritroveremo scritti nelle liste elettorali come candidati alle prossime elezioni, siano esse comunali, provinciali e poi regionali, lasciando un punto interrogativo per le europee perché li il discorso è più difficile, ma non è da escludere in assoluto.
Attenzione non è un'accusa la mia ma una semplice considerazione che se sarà suffragata dai fatti, ovvero non verrò smentita in queste ipotesi, sarò ben felice, non perché ho indovinato, magra consolazione sarebbe, ma perché finalmente gente preparata ed onesta ( ce lo auguriamo sempre! sic), entri a far parte di una classe politica rinnovata ed efficiente, con l'augurio che il potere e il contatto con i famigerati bottoni, non mandi a carte 48 i buoni ed efficaci propositi di cui oggi sono animate queste persone.
Purtroppo come ben sappiamo, quando è il momento di andare a votare, non sono tanto le capacità di chi si candida a valere, ma quanto questi hanno da spendere in risorse, sappiamo bene che nell'ultima tornata elettorale hanno contato molto ciò che i potenziali eletti avrebbero potuto dare in termini pratici una volta insediatosi.
Per capire quanto è vero ciò fin qui scritto, basta vedere cosa il Consiglio comunale e la Giunta hanno deliberato sin dal loro insediamento, chi siede, quali professionisti ( geometra, architetti, ingegneri, avvocati, titolari di patronati, politici di professione, impiegati e alcuni militari) nei banchi del Consiglio, e la risposta se la si può dare da soli.
Tutta questa gente nella maggior parte dei casi fa politica prima per suo tornaconto e se ne rimane per la collettività. Fra un po' ci sarà una piccola rivoluzione per i consiglieri non ci sarà più l'indennità o verrà ridotta all'osso. Questa sarà la cartina di tornasole che dimostrerà il loro spirito di abnegazione politica.

2 commenti:

  1. lilli quant'è attualmente l'indennità per un consigliere? e gli assessori quanto percepiscono?

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  2. Se come mi auguro, dal presidio e dai vari movimenti ad esso collegati,usciranno persone che decideranno di fare politica, io ne sarò ben lieto e ne spiego anche le ragioni:
    1)fino ad adesso hanno dimostrato apartiticamente di lottare in prima persona per il bene collettivo;
    2)chechè se ne pensi,stanno dimostrando di avere il senso del rispetto degli altri e qualunque decisione assumono, passa dalle assemblee e dalla condivisione degli obiettivi da raggiungere;
    3)è gente di diversa estrazione politica,sociale e culturale, che ha messo da parte il proprio io e spontaneamente si è messa al servizio della collettività, rivendicando principalmente un diritto sacrosanto che è quello della esistenza;
    4)stanno letteralmente prendendo a schiaffi i partiti ed i politici e non solo quelli locali,dimostrando che anche nella diversità di appartenenza partitica e addirittura territoriale,, si può e si deve cambiare il modo di fare politica e di affrontare, in questo caso, le problematiche ambientali.
    Mi fermo qui ma potrei citarne altre di ragioni e in ogni caso e questo per me è fondamentale,è gente giovane ed è "pulita " che grazie alla condivisa esperienza che stanno vivendo difficilmente si potrà sporcare in avvenire, ed infine ( già questo sarebbe sufficiente per augurare la loro presenza nelle prossime competizioni elettorali )sarà questa gente a buttare nella discarica tutto il pattume che oggi ci governa.

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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