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martedì 7 ottobre 2008

RIFIUTI: TIFOSI ULTRA' E SCONTRI A PIANURA, 37 ARRESTI

NAPOLI - A gennaio, quando le manifestazioni contro la riapertura della discarica di Pianura degeneravano quotidianamente in scontri con le forze di polizia, lanci di petardi, assalti agli autobus con il sequestro dei conducenti e l'incendio degli automezzi, in piazza c'erano anche loro, i capi del tifo violento. Ma non solo. A soffiare sul fuoco della rivolta c'erano anche due esponenti politici locali, su fronti opposti ma uniti nell'obiettivo di impedire che il sito di Contrada Pisani venisse riattivato.

E lo scenario si completa con la scoperta degli interessi del clan camorristico locale, deciso a ostacolare la riapertura della discarica perché ciò avrebbe rappresentato un serio danno alle speculazioni edilizie che si progettavano nel rione, facendo precipitare il valore degli immobili. Tutto questo racconta l'indagine della Digos di Napoli, coordinata dal pm Antonio Ardituro, che ha portato all'emissione di 37 ordinanze di custodia cautelare. Gli arresti sono stati eseguiti sia dagli investigatori della Digos sia dagli agenti della Dia e dai carabinieri del Reparto operativo Nucleo investigativo di Napoli che hanno approfondito diversi aspetti della protesta di Pianura. I reati contestati vanno dall'associazione per delinquere alla devastazione, incendio, violenza privata, danneggiamento, sequestro di persona e interruzione di pubblico servizio.

Tra i 37 destinatari dei provvedimenti anche l'assessore comunale alla Protezione Civile, Giorgio Nugnes, del Pd - che è ai domiciliari e si è autosospeso - e il consigliere comunale di An Marco Nonno, finito in carcere. Entrambi, sulla base di intercettazioni telefoniche, sono indicati come organizzatori dei moti di piazza.

L'esponente di Alleanza Nazionale, secondo l'accusa, avrebbe diretto le operazioni avvalendosi anche dei suoi rapporti con ultrà del tifo azzurro, tra cui un capo dei Niss (Niente incontri solo scontri), mentre Nugnes avrebbe informato costantemente Nonno degli spostamenti nella zona delle forze dell'ordine in modo da agevolare l'attività dei facinorosi. Nugnes avrebbe utilizzato a tale proposito notizie che otteneva grazie al suo incarico istituzionale. Poi quando si sarebbe accorto che i telefoni erano sotto controllo, avrebbe mutato atteggiamento simulando, secondo la ricostruzione degli inquirenti, una presa di distanza dal consigliere della destra. Entrambi erano mossi - come ha osservato il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore - da convergenti interessi elettorali essendo il loro "bacino di utenza" proprio nel quartiere di origine di Pianura.

Nonno nei giorni della protesta - ricordano i pm - si oppose in maniera fortissima a un suo collega di partito, il consigliere regionale Pietro Diodato, che era invece favorevole alla riapertura della discarica. Ma dietro la protesta spunta immancabile anche la presenza della camorra. Gli investigatori hanno accertato un collegamento di Nonno con il clan Varriale che era attivo particolarmente nel settore della speculazione edilizia a Pianura e aveva dunque tutto da perdere da una eventuale apertura della discarica. L'indagine nasce da una intensa attività di monitoraggio della Digos sui gruppi del tifo ultrà del Napoli, in particolare le Teste Matte e i Niss. Numerosi esponenti delle due "sigle" (la seconda nata da una scissione delle Teste Matte e fortemente radicata a Pianura) sono finiti in manette o agli arresti domiciliari.

Agli ultrà è contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata allo scontro con altre tifoserie e esponenti delle forze dell'ordine. Incidenti che anche per le limitazioni degli spostamenti delle tifoserie dovute alle norme più restrittive introdotte negli ultimi anni, si verificavano per lo più nelle aree di sosta delle autostrade dove venivano a contatto supporter di squadre avversarie.

2 commenti:

  1. Ormai non sappiamo più a che Santo votarci. Non ci sono più certezze e le opinioni sono gravide di dubbi.

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  2. FRANCAVILLA FONTANA: vincere sempre, arrendersi mai! Forza Peppe!
    02.10.2008 | Cronaca

    FRANCAVILLA FONTANA | Che brutti scherzi fa la vita. Chissa' quante volte abbiamo ripetuto questa frase. Oggi purtroppo tocca ripeterla a noi. Noi, persone come voi, protagonisti di una scelta: fare comunicazione! La stessa di Giuseppe Tursi, professionista, ma precario come tanti altri, del mondo del giornalismo. Giuseppe, come tanti di noi, combatte ogni giorno per un posto in questo pazzo mondo e, come ormai da copione, arrivato il momento tanto desiderato del famoso raggio di sole, e' il buio a prendere il suo posto. Non prevedibile, certo, ma bastardo. Perche' come in tanti altri casi, anche in quello di Giusepppe, e' arrivato proprio quando cominciava a sentire il rumore della felicita'. Finalmente un contratto da radiocronista dopo tanta gavetta. Finalmente un lavoro da protagonista e non da presta-firma. Finalmente, i propri 37 anni cominciano ad avere un senso. Ma, e' proprio in questi momenti che la vita ti tira il suo brutto scherzo, proprio prima di cominciare a fare quello che piu ti rende soddisfatto: il lavoro che hai scelto di fare. Cosi, poco prima dell incontro valido per la Coppa Italia tra il Brindisi e il Francavilla Calcio, il destino lo frena. Un malore lo riduce in fin di vita. La diagnosi: emorragia cerebrale. Oltre al danno la beffa insomma. Si, perche' anche in questo caso il fato e' andato a segno. Ha colpito la parte del corpo che Peppe sa' usare di piu'. 37 anni, originario di Montemesola, Peppe lotta ora tra la vita e la morte, tutti tifano per lui. Anche noi, anche io. Peppe, tu che hai fatto dello sport la tua vita, adottane soprattutto ora la filosofia: non e' sempre importante vincere, ma partecipare si! Quindi, fai in modo di ritornare, da bravo sportivo e cronista che sei, con il tuo microfono, lì dove ogni domenica si celebra lo spettacolo della vita: il gioco! Tu destino invece, fa in modo che non ti si possa raccontare piu' come...crudele! (L.A.)

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