Che ora è ?

mercoledì 14 luglio 2010

Anche al Liceo Giuseppe Moscati di Grottaglie è stato adottato un testo di letteratura con elementi storici sbagliati

La politica dell'adozione sui libri scolastici certamente andrebbe rivista, riconsiderata, ricontestualizzata e non per motivazioni politici ma di scientificità vera e propria. Non si tratta di innescare nuove polemiche o dibattiti intorno ad una proposta argomentativa su un tale problema letterario o storico o filosofico o artistico. Le interpretazioni e le chiavi di lettura hanno la loro particolare e necessaria importanza ma si va oltre.
Circolano libri scolastici, denuncia Pierfranco Bruni, Vice Presidente Nazionale del Sindacato Libero Scrittori Italiani, che vengono affidati a studenti liceali sui quali si constatano errori di fatto. Fin qui la considerazione. Ma ci saranno pure delle responsabilità per chi vaglia e adotta questi testi?
ed è adottato da Dirigenti scolastici e docenti, ovvero dalle scuole, è il percorso di Gian Mario Anselmi e Gabriella Fenocchio: "Temi e immagini della letteratura" con il coordinamento di Ezio Raimondi, diviso in 6 parti, Edizioni scolastiche Bruno Mondadori, nella edizione del 2004. Si tratta di un testo adottato anche al Liceo Giuseppe Moscati di Grottaglie, in provincia di Taranto.
Giuseppe Bottai e Giorgio Vecchietti, la si fa nascere nel 1939. Data completamente errata. Il primo numero della rivista esce il 1 marzo del 1940. Errore da prendere come refuso? Bene. Nella pagina successiva entrando nel merito i compilatori sostengono: "Bottai promuove… una rivista più sua, "Primato", che esce a Roma dal 1939, col sottotitolo "Lettere ed arti d'Italia". Dunque non si tratta di un semplice refuso.
la rivista doveva chiamarsi con una metafora che portava il nome di Ulisse. Il 1940, per Bottai, la rivista e la politica culturale è una data strategica anche perché pone in discussione le riforme sulle culture varate il 1939.
Pierfranco Bruni continua nella sua lettura: Corrado Alvaro. Si dice che dopo diverse esperienze letterarie: “Nel 1926 diventa anche segretario di redazione di '900'. Costretto a trasferirsi a Berlino per le sue posizioni antifasciste. A Berlino Alvaro arriva il 1928 collaborando a 'La Stampa' e a 'L'talia Letteraria' tanto che su questa rivista nel 1929 intervista il 'fascista' Luigi Pirandello, tessera PNF 1924. Torna in Italia il 1930. Negli stessi anni scrive ed è impegnato sui maggiori quotidiani italiani e fa l'inviato e inoltre pubblica un reportage - saggio "inno a Mussolini dal titolo: "Terra nuova. Prima cronaca dell'Agro Pontino" Di ciò la nota dell'Antologia non fa cenno. Commenti? Lasciamoli agli operatori della scuola.
< Ignazio Silone. Lo si fa morire il 1977. Falso! muore, invece, il 22 agosto del 1978. Cosa significa un anno? Tantissimo nella vita di uno scrittore come Silone. Perché? Perché lascia un romanzo incompiuto dal titolo "Severina", che racconta, in un tracciato narrativo, passaggi che giungono sino ai suoi ultimi giorni. Ma quali? E poi c’è di mezzo una riflessione che interessa i "fatti" sia del 1977 sia quelli relativi alla morte di Aldo Moro, che per la cronaca avviene il 9 maggio del 1978.
< prende la tessera del PNF, negli anni 40 scrive sulla bottaiana "Primato" e durante il confino in Calabria scrive delle lettere a Benito Mussolini usando questi toni: "Eccellenza,… mai io mi ero sognato di fare della politica di qualunque genere, e tanto meno dell'antifascismo… Non mi ero rivolsi sinora all'Eccellenza Vostra " benché consigliatone da parenti e beneficati che ne conoscono tutta l'umanità " per una naturale ripugnanza a intralciare con piccole cose la giornata di Chi ha ben altro cui attendere (Lettera a Mussolini, datata 15 gennaio 1936 XIV).

25 commenti:

  1. La prendo come una nota di colore: ora il sig.Pierfranco Bruni si mette a criticare e analizzare anche i testi letterari.
    Non ci sono commenti in merito e non ci possono essere da parte di ogni persona intelligente ed acculturata e che mastica un po' di letteratura.

    "Nei periodi bui i culi di bottiglia diventano cristalli".

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  2. A questo punto mi aspetto che il trio padre/figlia/equina, assieme al vampiro acculturato, scriva un libro di letteratura italiana.....

    A ben pensarci non e' difficile: basta leggere un compendio e fare il riassunto.

    Ole', il gico e' fatto!!!!!!!!!!!!!!!!

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  3. Il testo del post dovrebbe essere pubblicato su un manuale dal titolo: "Come non si scrive in italiano".
    Ci sono tantissime "perle" in questo testo. Ad esempio l'espressione "...che vengono affidati a studenti liceali sui quali si constatano errori di fatto", sembra che voglia indicare che gli errori di fatto sono da constatare "sugli studenti liceali"!
    Altro? Che cosa vuol dire: "Giuseppe Bottai e Giorgio Vecchietti, la si fa nascere nel 1939"?
    E' assurdo!
    Ancora? Che cosa significa: "Il 1940, per Bottai, la rivista e la politica culturale è una data strategica..." Ancora assurdo!
    Non basta. Un pò, ma solo un pò meno assurdo è la seguente espressione: "A Berlino Alvaro arriva il 1928 collaborando a...". Nel, nel 1928!, non "il 1928"!

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  4. signora Lilli,

    chi ha scritto il testo del post?

    Attendo una risposta grazie

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  5. E' un comunicato stampa, quindi non lo so.
    Io ho solo pubblicato l'intero comunicato.

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  6. Si, e' vero. La mia tastiera, pero', non mi consente di mettere gli accenti giusti. Anche per il "si" di cui innanzi, non mi consente di mettere la " i "accentata. Hai ragione, chiedo scusa per l'inconveniente tecnico

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  7. UNA domanda a Lilli che sono certo che rispondera' con quella sincerita' che la caratterizza.

    domanda

    Ma il sig. Bruni, visto il suo comunicato stampa infarcito di errori e anacoluti, non credi che dovrebbe prima correggere i suoi errori o strafalcioni(indicati dall'anonimo 3) prima di correggere i testi di letteratura?

    Aspetto risposta. Grazie

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  8. Lilli aspetto la risposta................

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  9. Gentile anonimo, come più volte uso sottolineare in questo blog ed anche quando parlo con la gente, io sono una modesta giornalista, che da tanti anni fa questo mestiere che amo e difendo con le unghie e con i denti, anche se ogni giorno mi metto in gioco e spesso in discussione.
    Sono pignola quando scrivo un articolo e se non vado di fretta lo limo fino alla noia. Non sono un'intellettuale, sono una semplice testimone del mio tempo e amo raccontare ciò che accade intorno a me. Mi piace la politica, anche se spesso è fonte di grande amarezze e insulti rivolti alla mia persona, specialmente quando oso criticare e spubblicare chi attraverso la politica ruba, prende in giro e si aggiusta le faccende personali.
    Quindi dopo questo ampio preambolo mi sento solo di dire che ognuno ha diritto di scrivere come più ritiene giusto, poi se fa strafalcioni è un problema suo, io spesso correggo i comunicati che mi arrivano, perché magari scritti in fretta presentano degli errori, ma credo che accada anche con i miei, scritti magari in fretta e furia e quindi giustamente passibili di correzioni.
    Io ormai ho passato la fase dell'indignazione quando mi trovo di fronte a strafalcioni, in quanto non serve più indignarsi perché non gliene frega più niente a nessuno e la nostra lingua, purtroppo è bistrattata anche dagli intellettuali.

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  10. Cara Lilli, è vero e condivisibile quello che dici. Ma non quando si pretende di fare critica letteraria! In questo caso, almeno le regole fondamentali dello scrivere (non del bello scrivere), bisogna rispettarle.
    E' anche vero che abbiamo perso tutti il senso del ridicolo, ed è anche vero che, oggi, ci si può improvvisare critici letterari. Tuttavia, ogni tanto, cerchiamo di mettere le cose a posto.

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  11. Non sono l'anonimo precedente di cui condivido lo scritto e altre volte sono intervenuto in questo piacevole blog su vari argomenti.

    Apprezzo, signora deali, quello che ella ha scritto, che le fa onore e, naturalmente, ne tengo conto e ne prendo atto.

    Visto che siamo ancora in uno stato democratico non imbavagliato, partecipo, ancora, esprimendo il mio umilissimo parere.

    Divido in due parti l'intervento, in quanto il sistema me lo rigetta.

    I PARTE



    Tempo addietro intervenni a proposito delle conferenze organizzate dai sigg.Bruni/Cavallo e Burano, asserendo che cio' che veniva fuori da quelle manifestazioni non era cultura, in quanto la cultura era qualcosa di profondamente diverso e,specificando altresi' che tali avvenimenti si possono fare anche scopiazzando a destra e a manca e riassumendo brani e testi.Inutile dilungarmi su quanto da me scritto, credo che sia ancora nell'archivio di questo blog.

    Ricordo che ebbi un civilissimo e cortesissimo scambio di opinioni con il sig.Lombardi C., rimanendo, alla fine ognuno del proprio rispettabilissimo parere. Bene!

    Perche' ho ricordato quella "querelle"?
    Perche' essa, seppur con ritardo , da ragione a quanto da me scritto in quell'occasione e che, di rimbalzo, ritorna in questa discussione.

    Infatti, tenendo conto delle mie pregresse argomentazioni, constatando che il comunicato stampa di cui trattasi e' zeppo di sgrammaticature, anacoluti, errori di sintassi e concordanze, affermando che ho avuto difficolta' nella semplice comprensione del testo e di cio' che esso voleva dire, ne discende, come acqua cristallina di sorgente, la domanda non retorica ma impellente:
    "come si fa ad esprimere riserve su un libro di letteratura attraverso un comunicato che di per se' e' infarcito di errori"?
    Prima di correggere gli altri, bisognerebbe correggere se stessi.

    Ergo, la buona correzione ed il sano emendamento degli errori lasciamolo agli addetti ai lavori,
    sia per buon senso sia per razionalita', in nome di quel principio che, in caso di mal di testa o di pancia, ci suggerisce di recarci dal medico di famiglia e non certo dal calzolaio! Sempre in nome del buon senso ci facciamo operare dal chirurgo e non dal macellaio che pur ha conoscenza approfondita' dei vari organi e budella.

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  12. II PARTE



    E' vero che viviamo in un mondo in cui ognuno va in proprio,senza controllo e timone, e ognuno si arroga la spettanza di essere cio' che non e', ma la vecchia massima "unicuique suum" credo che valga ancora e , forse, piu' di prima.

    Ritorniamo sempre allo stesso problema:
    se io non sono un medico e svolgo tutt'altra professione, e' normale che io organizzi una conferenza sul tema:"inserzione velamentosa del funicolo ombelicale sulla placenta e sua conseguenze terapeutiche nel mondo contemporaneo"? Quale valenza puo' avere questa mia esternazione?

    Io credo che non sia normale cosi come non e' normale che tutti si ergano a critici letterari, pur senza avere i minimi requisiti di base.
    Anzi, questo ergersi e' dannoso perche' si rischia si far passare alla gente che viene a queste manifestazioni un messaggio o una notizia"culturale" profondamente errata o non vera.

    Poi, la domanda sulle responsabilita' poteva essere risparmiata,informandosi sulla normativa vigente o da un qualsiasi docente.

    Forse non si e' a conoscenza che ,prima di adottare un nuovo testo, un docente, in linea teorica, se lo dovrebbe leggere.Ma, siccome il predetto docente e' sottoposto,nel periodo di adozione-testi, a un smisurato bombardamento di copie, risulta impossibile che possa leggerseli tutti.Da assolvere!


    Detto questo, chiudo e concludo con la considerazione che cio' che viene presentato come inesatto o sbagliato nel testo letterario di cui trattasi e' ininfluente, a mio modestissimo parere, per un serio percorso operativo e didattico:un testo scolastico deve essere,SEMPRE, letto assieme all'operatore scolastico istituzionale che lo integrera',lo interpretera',lo analizzera',lo decifrera',lo semplifichera', lo spieghera',lo chiarira',lo filtrera',lo depurera'
    nell'interessa primo ed unico dell'alunno.

    Come si vede, si ritorna sempre "a ciascuno il suo".

    Grazie dell'ospitalita'.

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  13. Questo post e questi commenti dimostrano l'indubbia efficacia e utilità dei blog. In moltissimi - ne sono certo - abbiamo "subito" la orribile lettura - purtroppo anche sulle pagine culturali di quotidiani locali - di scritti, a volte "ammantati" di ridicoli patrocini di Ministeri e pubbliche amministrazioni varie, sgrammaticati e incomprensibili. Finalmente c'è chi - e sembrano moltissimi davvero - evidenzia pubblicamente le lacune e gli enormi limiti strutturali di questi "scrittori". E' un modo per capire insieme che, forse, non tutto e' perduto. Grazie blog!

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  14. Spero che l'interessato legga gli interventi che lo riguardano: in caso contrario, inviterei vivamente ed ufficialmente la cortese Lilli, anfitrione di questo blog, a renderlo edotto ed ad informarlo.

    Questo in virtu' del fatto che a Grottaglie esiste, respira ed opera ancora gente in possesso di una cultura con la C maiuscola e dotata di tutti i requisiti necessari.
    Gente, magari, non in possesso di "ridicoli patrocini di Ministeri e pubbliche amministrazioni varie"(come ben scrive l'altro anonimo),perche' scevra da ogni ragnatela politica e comparatica,
    ma che sa scrivere in piu' che sufficiente sintonia con le regole grammaticali e sintattiche, nonche' con "scienza e coscienza".

    Gente che conosce la Storia e la Letteratura con la lettera maiuscola,e non per aver fatto riassunti, o corsi accellerati o aver letto il Bignami di turno ma per aver dedicato ad esse tempo, anni,amore, studio, applicazione e discerimento.


    Sarebbe bello e costruttivo per tutti che lo stesso sig.Bruni desse una risposta in merito,
    sempre sul presente blog: il dialogo e la dialettica sono la molla del mondo, quando vengono usati con moderazione,cortesia,con il rispetto totale delle parti.

    E' utopia attendere?

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  15. Signora Lilli, puo' informare il sig. Bruni,Vice Presidente Nazionale del Sindacato Libero Scrittori Italiani che c'e' qualche commento per lui?

    Grazie.

    E' utopia attendere?

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  16. Dimenticavo di dire che io sono
    membro della Libera Associazione "Nuovo Rinascimento", dipartimento di Italianistica dell'Università di Firenze ....e non solo. Cominciamo da uno

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  17. lilliiiiiiii,

    informiamo o no Bruni?

    Non te lo vuoi inimicare?

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  18. conoscente la legge della tenda?

    io non tocco te,
    tu non tocchi me e ci
    copriamo a vicenda.....

    lilli, non vuoi rispondere?
    ce ne ricorderemo,,, abbiamo la memoria lunga......

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  19. Ma perchè la sig.ra Lilli dovrebbe informare Bruni di questi commenti? Credete che l'interessato non ne sia al corrente?

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  20. perche' lilli e' una persona cortese e percio' dovrebbe dire a bruni che ha trovato gente che gli fa barba e capelli.

    ma lilli e' comare di bruni e segue la legge della tenda?

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  21. certo che Bruni ha fatto una figuraccia

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  22. In questi casi, si possono segnalare gli errori alla casa editrice o direttamente all'autore.

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  23. L SIG.RA CAVALLO,QUELLA CHE FA LE CONFERENZE(!) ASSIEME A BRUNI, NON HA VISTO QUESTI ERRORI?
    NON INSEGNA A QUELLA SCUOLA?

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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