Data la solerzia con la quale vi siete dedicati al salvataggio di una vita già persa, avendo appreso ora della morte dell’ottava vita per il freddo, chiedo che vogliate prendere in considerazione l’idea di lavorare con la stessa solerzia, affinché, con legge dello stato, sia proibito far morire un essere umano, per assideramento.
Nei giorni, grazie al pressante martellamento mediatico, siete riusciti a farci comprendere quanto barbaro e mostruoso sia far morire i morti di fame e di sete. Avete intelligentemente sostituito termini come alimentazione e idratazione, con cibo e acqua, inducendo noi, poveri ignoranti dall’animo candido, ad immaginare una persona privata dell’hamburger, patatine e coca cola. E di questo vi siamo grati, perché sono sicura che grazie alla vostra meritoria opera, nessun civile bravo cristiano italiano, potrà mai più tollerare che un altro essere umano, vaghi per le città cibandosi con la spazzatura gettata nei cassonetti da chi, protetto dalle mura domestiche, in silenzio prega Dio per la salvezza della sua anima e della sua vita umana.
Forte dei vostri insegnamenti cristiani, ora io sono certa che non lascerete cadere questo mio appello, e che già domani, grazie a sedute fiume, riuscirete a garantire un tetto sulla testa di ogni essere umano, ivi compresi quelli che vivono dentro le baracche che spesso vengono rase al suolo dal fuoco acceso per scaldarsi, rendendo a Dio la vita di intere famiglie, di donne, uomini e bambini.
Sono certa che il vostro animo buono e pietoso, inoltre, scosso dalla grave perdita di una vita umana che non siete riusciti a salvare, provvederà immediatamente a bloccare ogni ulteriore tentativo di deportazione di intere comunità colpevoli solo della grande povertà, indotta anche da una colpevole mancanza di qualsivoglia politica di integrazione, da attribuirsi comunque a “ieri” giorno in cui non avevate ancora preso coscienza, dell’immenso valore della vita umana.
Chiedo inoltre alla presidenza del Milan, e al consiglio d’amministrazione dell’Italia tutto, che si voglia far carico di un tentativo di mediazione anche verso i vertici del Vaticano, altro stato estero e confinante, che in questi giorni ha dato a noi poveri cittadini poco inclini al rispetto della vita umana, un forte impulso moralizzatore, affinché anche Sua Santità voglia attivarsi per far sì che nessun uomo possa morire di freddo. È notoria l’immensità del palazzo papale, che conta 1000 stanze, e sono certa che Sua Santità vorrà destinarne almeno 500 all’accoglienza di quelle famiglie in pericolo di vita.
Certa della vostra solerzia ringrazio.
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