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mercoledì 9 settembre 2009

Un commento garbato e firmato che merita un post ed una risposta

Sono una turista e da circa tre anni trascorro le meritate vacanze in Puglia. Quest'anno sono capitata a Grottaglie ed è stata una esperienza a dire poco unica e credo, irripetibile. Ho visitato il castello e ho avuto modo di apprezzarne, come molte altre persone immagino, i contenuti e tutta l'esposizione al completo, quadri e ceramiche. E poi, anche il resto: giornali, post, blog e altro, che hanno stuzzicato il mio interesse al punto di dedicare più di qualche ora notturna ai locali pettegolezzi internettiani. Credo sia semplicemente inconcepibile, insultare un estraneo temporaneamente ospite con le sue opere e colpevolizzarlo di cose a lui non attribuibili, addirittura montando un vero e proprio complotto per screditarne per sempre immagine e lavoro. P.S. Non avevo proprio fatto caso al titolo della mostra e sarei entrata comunque per curiosità nelle sale del castello. Il clamore intenzionale propagato, ritengo ad opera di persone locali, suppongo sia una pessima propaganda per Grottaglie, per chi si vorrebbe screditare, ma soprattutto per il turismo locale. Pur non entrando nel merito di tali polemiche, il fatto in sè mi ha talmente sconcertata che non metterò mai più piede a Grottaglie, perchè credo che simili comportamenti, anche se circoscritti, siano lo specchio di una triste realtà ma anche l'esempio comportamentale peggiore da trasmettere ai nostri figli.

Cordialmente

Elisa Savino

Gent.ma signora Elisa,
grazie per aver scelto il mio blog per scrivere questo suo garbato se pur critico commento, ma oltre al garbo ho apprezzato molto che lei si sia firmata e voglio credere che la sua firma corrisponda ad una identità reale.
Purtroppo cara signora l'esempio cattivo, in questa vicenda, non l'hanno dato chi ha sollevato la questione, ma chi ha approfittato della pazienza e perché no dell'indifferenza che regna sovrana in questa nostra città, vuoi perché chi dovrebbe evitare queste nefandezze dovrebbe essere a sua volta controllato, affinché nel suo ruolo non sconfini in abuso di potere che rasenta l'arroganza e vuoi perché in questa città nessuno è fesso.
La menzogna Dalì, o se vuole l'ambiguità con cui è stata realizzata questa mostra è andata tutta a scapito di una identità di città d'arte e della dignità di quei cittadini onesti e laboriosi che spesso, se pur portatori di idee innovative e di talento, si vedono sbattere la porta in faccia, perché rei di non appartenere alla pletora di questuanti che popolano il Palazzo utili e quindi da accontentare perché poi in periodi elettorali saranno riconoscenti.
Gentile signora, mi creda ad essere insultato non è stato l'artista ma la Città tutta!

Mi dispiace che lei non tornerà più a Grottaglie, come credo non lo farà più il suo amico artista, peccato! perché qualora lei dovesse ritornare le farei vedere quello che è stata Grottaglie negli anni d'oro, quando il talento veniva premiato e la Ceramica era la protagonista indiscussa della nostra città.
Quello che lei ha visto si può paragonare, con una metafora della parabola dei mercanti del tempio, come la profanazione di una cultura d'arte ceramica vecchia di oltre un centinaio d'anni, lei ha visto un quartiere delle ceramiche oltraggiato in tutti i sensi, dove la ceramica è secondaria a tutto e dove le botteghe stanno agonizzando, non solo per colpa dell'Amministrazione, ovviamente, ma anche a causa di mancanza di progettazione che guardi al di là del proprio naso e del proprio orticello e dove Mostre come quella di quest'anno sono uno schiaffo a chi di Grottaglie è ancora innamorato e la vorrebbe vedere crescere, mentre invece è come un giardino incantato dove tutto è cristallizzato e si attende invano una magia per frantumare questi cristalli.
Gentile signora mi creda, non sono pettegolezzi ma dati di fatto quelli che lei ha letto, magari ogni tanto qualcuno usciva fuori dalle righe, ma sa gli imbecilli sono sempre in agguato per fare alta professione di ignoranza, molto di quello che lei ha letto è solo una minima parte delle nefandezze che i grottagliesi stanno sopportando, sono vere offese che feriscono e mi creda ci fanno fare progetti di fuga, ma non scapperemo e ci impegneremo per porre fine a questo sfracello.

Cordialmente
lilli ch. d'amicis

5 commenti:

  1. Questo è uno dei casi in cui ci si dispiace che non ci sia un biglietto d'ingresso al museo e alla mostra, così, almeno la signora Savino avrebbe potuto contribuire di propria tasca all'evento che l'è piaciuto così tanto (e che invece abbiamo pagato noi grottagliesi). Della serie: cornuti e pure mazziati.

    Marzia della Cutrettola

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  2. Siete andati a vedere i prezzi nelle varie botteghe?
    Altissimi!
    I ceramisti vedono il turista non come individuo da corteggiare e incentivare ma come pollo da spennare.
    Posso dire che se fallissero non mi metterei a piangere?
    Quando si tira troppo la corda, si fa questa fine.


    I grottagliesi non sopportano, i grottagliesi convivono con questi fatti ed avvenimenti e alla stragrande maggioranza di loro questa Amministrazione va bene.
    Se poi, calcoliamo che abbiamo una opposizione che non vale il proverbiale fico secco. il quadro e' completo.

    Prendiamo il caso Dali':ci sono avvocati(almeno sulla carta) nelle file dell'opposizione.Come mai non sono partite denuncie ufficiali per dissipazione e spreco di denaro pubblico,omissione di atti,inefficienza della PA ecc ecc?

    Parole vuote e al vento, come specchietto per le allodole per qualche cretino che ancora ci crede.

    Ma nei fatti, nulla di nulla.

    La maggioranza fa la sua parte,anche se male: l'opposizione non esiste.

    Cos'e' peggio?

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  3. Mai sentito parlare di consociativismo? E' la prima volta? Questo è un gioco delle parti in cui si fa finta di volersi male ma ci si vuole tutti tanto bene!

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  4. http://2.bp.blogspot.com/_h7Kga3Wnsdo/SqjV5H8HLhI/AAAAAAAAAdM/vjYVLp5BG-s/s400/presidente+proloco.gif

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  5. A quale giornale appartiene il ritaglio?

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
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ammazzato nel novembre del 1975

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