"Questo blog, nasce a Grottaglie e per Grottaglie, è e sarà rispettoso delle manifestazioni dell'altrui pensiero, da qualunque parte provengano, purché espresse onestamente e chiaramente. In questo spazio ho l'onore di avere autori di spessore culturale di grande livello. Potete scrivermi su: lillidamicis@libero.it e/o su : lillidamicis@gmail.com
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I link che non annoiano
LIBERTÀ DI PENSIERO
"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975
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EINSTEIN DICEVA SPESSO
“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.
La sig.ra Patruno non solo dovrebbe dimettersi per incompetenza ma dovrebbe rifondere all'erario comunale la somma spesa ovvero dilapidata.
RispondiEliminaMi fa specie che gente come l'avv.Mirelli o l'opposizione non abbia pensato questo
E questa cosa mi fa meditare.......
E come si dice adesso sono volatili per diabetici....in parole povere sono c...i amariiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaRingrazio il direttore di TarantoOggi per aver pubblicato sul suo giornale il mio articolo in cui chiedo che L'ass Patruno si dimetta. Fondamentale è stato il supporto del blog Lu Lauru, fonte necessaria affinchè i grottagliesi potessero vederci più chiaro, dopo l'inganno.
RispondiEliminaValerio Tambone
sig.Tambone,
RispondiEliminanon pensi che la Patruno dovrebbe rifondere pure i soldi che sono stati spesi?
O non si ha il coraggio?
su rispondimi
Ma non aveva suonato per prima i campanello d'allarme sulla vicenda Dalì la signora d'amicis con il prof Del Piano?
RispondiEliminasig.Tambone, una risposta alla domanda delle 15.49.
RispondiEliminaO temi di impegnarti?
Per favore non parliamo più della Mostra della Ceramica, ho i crampi da vomito.
RispondiEliminaBASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!
Mi auguro solo che chi di dovere intervenga e faccia chiarezza assoluta.
lo stufato
chissà perchè il van roy non ha pensato di querelare i vari Savoia, Tambone ecc.
RispondiEliminaLa Montella? Bleahhhhh. Pusillanime, spettinata mappina. Finché un pinco pallino qualsiasi si permettere di dileggiare la D'Amicis sul suo blog se ne sta zitta zitta (e, secondo me, ci gode pure). Quando qualcuno comincia a contare le pulci a sto tizio improvvisamente scopre il diritto alla privacy.
RispondiEliminaPatetica!!! E questa si candida al rinnovamento della città: ma con quale coraggio!!!
ora non si può più parlare su van roy sul blog della caprachecanta? bene allora perchè prima tanto spazio e ora come van roy comanda? e poi come mai tanto silenzio di van roy dopo l'articolo su tarantoggi una volta conosciuto l'autore? van roy se ci sei fatti sentire altrimenti sembrerebbe tutta una tua montatura per far parlare di te. io non lo credo ma i fatti mi smentiscono, prima tanti particolari da lido checca e poi quando ci sono fatti ed evidenze silenzio. mah! comunque ti aspettiamo a grottaglie e forse la caprachecanta ha mangiato in un terreno contaminato da diossina dell'ilva. purtroppo. sigh!
RispondiEliminaEvidentemente al Van Roy dà fastidio che se ne parli su Internet, perché le notizie sono più facilmente rintracciabili da chiunque voglia fare chiarezza sulla sua persona. E' per questo che non ha minacciato di querela Salvatore Savoia e Valerio Tambone.
RispondiEliminaIntanto la sorpresina: Giuseppe (Jose) Rossi (Van Roy) avrebbe una sorellastra (CARRAMBA!! CHE SORPRESA!!).
Questa è la traduzione di un articolo del Telegraph (mica l'eco di PInerolo, caro Giuseppe) di un anno fa. L'ho tradotto per chi, come la Montella, mastica solo un po' di francese.
Del Giuseppe (Jose) Rossi (Van Roy) il Telegraph naturalmente non fa menzione: che si aspetti una querela pure la corrispondente (spagnola) del giornale inglese.
Leggetelo pure e traete le vostre concusioni. A presto, perché non finisce mica qui...
MSC
Donna richiede il test del DNA sul corpo di Salvador Dali per dimostrare di essere sua figlia
Una donna che dichiara d’essere la figlia illegittima di Salvador Dalì ha iniziato una battaglia legale per dimostrare la sua paternità chiedendone la riesumazione del corpo per il test del DNA.
Di Fiona Govan, Corrispondente da Madrid
Una donna di 56 anni, che chiameremo Pilar A., asserisce che il surrealista spagnolo avrebbe avuto un’avventura con sua madre quando lavorava come cameriera per una famiglia in vacanza a Cadaques, in Catalogna, dove l’artista viveva. La signora asserisce che i primi test del DNA estratto dai frammenti di pelle e di peli dei suoi famosi baffi ricavati dalla maschera funebre dell’artista non avrebbero dato risultati certi. Per questo lo scorso dicembre ha chiesto a chi gestisce il patrimonio dell’artista di condurre ulteriori test, questa volta sui campioni medici estratti dal corpo di Dalì e conservati dopo la sua morte nel 1989, all’età di 84 anni.
Come dichiarato ai media spagnoli, dopo 8 mesi nessuno le avrebbe ancora comunicato i risultati, costringendola ad avviare un’azione legale per riceverli. Un avvocato incaricato dalla donna ha dichiarato che una richiesta ufficiale in questo senso è già stata inoltrata e che la sua assistita intende intraprendere tutte le possibili strade per conoscere la verità sui suoi genitori.
“Se necessario potremmo richiedere la riesumazione del suo corpo” ha dichiarato il legale.
Il patrimonio dell’artista è tuttora gestito da Robert Descharnes, amico di una vita di Dalì e suo biografo officiale. Suo figlio, Richard, ammette di essere stato avvicinato da Pilar A ma di aver considerato deboli le affermazioni della donna e asserisce d’avere una “dichiarazione verbale” degli scienziati secondo cui non v’è alcuna affinità tra i due DNA. Pilar A asserisce, tuttavia, che quando ha incontrato Robert Descharnes a Parigi l’anno scorso, questi ha notato la stretta somiglianza con l’ultimo Dalì. “Ha commentato: le mancano solo i baffi” asserisce la donna.
Dalì non era noto per essere un donnaiolo. Sposò sua moglie Gala nel 1934 e la coppia fu inseparabile fino alla morte di lei, avvenuta nel 1982. Non ebbero figli – la donna fu sottoposta ad isterectomia nel 1936 – e l’artista ammise di avere una fobia per i genitali femminili.
Pilar A ha dichiarato di non essere interessata dalla possibilità di beneficiare della cospicua eredità lasciata da uno degli artisti di maggior successo del ventesimo secolo, piuttosto “dalla necessità di conoscere l’identità di mio padre”.
Almeno questa è stata furba e non ha detto di essere la figlia di Gala.
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