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mercoledì 4 gennaio 2012

In ricordo di Carlo Levi


Il 4 gennaio 1975 moriva a Roma Carlo Levi, pittore scrittore e politico. Mi piace ricordare l'idea che lo scrittore si era fatto della sua Italia e che secondo il mio modesto parere, si avvicina molto alla realtà:
«tutto sta insieme in questa terra [..], dove ogni cosa rimane senza perdersi, dove i secoli si sovrappongono, e il pagano e il cristiano, l'arcaico e l'antico, e il medievale e il moderno non solo stanno l'uno accanto all'altro, ma coincidono, sì che ogni cosa è una ricapitolazione, una ''summa'' di tutte le altre; e le contraddizioni diventano identità».



1 commento:

  1. Cerchiamo di non fare copia incolla e sempre le stesse cose!!!!!

    Originale: Levi e gli animali.

    "........Nell’universo dei valori etici di Levi gli animali non appartengono ai gradini inferiori di una gerarchia.
    L’espressione chiave, che ricorre in modo sempre più fitto in Levi, è la “compresenza dei tempi”, la capacità di un’umanità così larga da ospitare dentro di sé l’intera complessità del mondo, la molteplicità delle sue forme di vita, la ricchezza dei suoi ritmi. La civiltà cui l’uomo deve tendere, deve essere fondata sulla compresenza dei tempi. Levi non vuole essere l’ambasciatore di un mondo altro, e che resta tale, rispetto a quello umano, ma vuole trasformare il nostro ristretto e limitato tempo di umani, nel tempo complessivo di una natura che ha risanato la frattura operata dalla ragione strumentale umana.
    Il sentimento della compresenza dei tempi è il sentimento di una fraternità primordiale, capace di collegare l’enorme massa delle differenze che abitano il pianeta evitando ogni fondamentalismo, l’avversione radicale per la convinzione che un solo tempo possa contenere dentro di sé la perfezione.
    Ecco perché riconsiderare il nostro rapporto con gli animali, lungi dall’essere una regressione o un semplice gioco infantile, allarga la nostra mente, e ci consente di pensare il futuro non come la pura prosecuzione delle traiettorie folli che sembrano governare il presente. Gli animali ci insegnano cose che una volta sapevamo e che abbiamo dimenticato, dal momento che la civiltà moderna si allontana sempre di più dal mondo della natura e da quello delle altre forme viventi. Ma questo allontanarsi dalla natura è una inconsapevole perdita di facoltà ed esperienze assolutamente preziose. Se invece ci si avvicina agli animali senza cadere preda della sospettata ossessione di rimarcare la nostra differenza e superiorità, se si accetta di guardarli senza farsi paralizzare dal ribrezzo e dalla paura,
    superando le barriere e i meccanismi che ci tengono a distanza da essi, è possibile percepire dimensioni del cosmo e della nostra esistenza che abbiamo rimosso, e che forse solo nell’infanzia abbiamo potuto avvertire con forza ed intensità".

    Capito il messaggio?

    Il...vero letterato

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
la follia e il mistero".
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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