Chi segue questo blog, e non solo questo, sa a cosa mi riferisco, alla ambigua Mostra della Ceramica, alla quale gli organizzatori, presi dalle strettezze economiche e dalla mancanza di idee, hanno ceduto alla tentazione del grande nome risonante, contando ancora una volta sulla grande pazienza dei grottagliesi e diciamolo pure per l'ignavia che regna sovrana in questa nostra città.
Bene! la proposta di una mostra personale su Dalì, arrivò al Palazzo, esattamente all'ultimo piano, a novembre 2008, a chi la propose gli fu dato un tiepido interessamento, perché erano in corso contatti per realizzare una mostra di Picasso, roba da far tremare i polsi anche al M.Ar.TA' di Taranto, ma che ovviamente a Grottaglie "se poteva fà". Anche il più sprovveduto dei cittadini avrebbe capito all'istante che una mostra su Picasso, non si sarebbe potuta mai fare perché, lo sanno bene gli addetti ai lavori che per fare una simile Mostra, c'è bisogno di tanto quel denaro e per visitarla bisogna far pagare. E qui casca l'asino!
Insomma dopo Natale si ritorna alla proposta di novembre, due gentili signore si recano a Velletri, in via Salvador Dalì, al civico che ci sfugge, residenza di un certo Giuseppe Rossi, nella cui abitazione c'è un'immensa quantità di opere, qui viene fatta una selezione e saranno quelle che oggi vediamo nella "mostricciattola".
Al sedicente discendente di Dalì, quindi gli viene promesso spazio in agosto, ma pare che non gli fosse stato comunicato il format della mostra e quindi alla vigilia dell'inaugurazione si ritrova, ai piedi della salita di largo Maria Immacolata, di fronte ad un manifesto che parla di "Dalì in Mostra", pare che sia stato assalito da stupore, ma a quel punto nulla più poteva essere fatto, almeno così mi ha riferito chi ha proposto questa mostra all'Amministrazione, nella fattispecie alle due signore.
Premesso che io per una di loro ho grande stima ed amicizia e mi addolora molto che sia stata coinvolta in questo pasticcio vergognoso, debbo però rilevare che non può essere fatta una cosa del genere con la superficialità con cui è stata fatta, esponendo una Città come Grottaglie al pubblico ludibrio.
Suvvia signore, non dovete prendervela con chi ha gridato che è il re è nudo, ma con quel sciagurato Re che si è presentato alla gente come mamma l'ha fatto, credendo di indossare broccati e diamanti.
Cara signora due, se lei avesse un minimo di dignità e rispetto per questa nostra Città, farebbe bene ad andarsene perché ha toppato alla grande e questa è l'ultima delle sue cazzate, le altre per rispetto non le elenco perché mi costerebbe troppo spazio e fatica inutile, tanto sanno tutti che di cultura lei non ne sa abbastanza per fare l'assessore di una città che dell'Arte ha fatto l'emblema, che oggi, purtroppo, grazie a lei è stato sporcato e ridicolizzato grazie alla sua incompetenza in arte e non solo.
condivido in pieno, ma per stare più tranquilli dovrebbero andar via entrambe, la uno e la due.
RispondiEliminaNo, cara deali, io invece non me la prendo con re, anche se nudo: me la prendo con chi ha permesso che la cosa accadesse, ovvero le due signore Patruno e de vincentis.
RispondiEliminaIn uno stato degno di questo nome, le signore in questione dovrebbero innanzitutto pagare le spese che la res pubblica ha sostenuto per tale ambigua e tendenziosa mostra.
In secondo luogo,sempre le lor signore, dovrebbero dimettersi per manifesta ignoranza ,dabbenaggine e incompetenza.
Il sig.Michele Santoro dovrebbe chiedere queste due cose ufficialmente o con motivazione scritta al Consiglio Comunale:le parole le sappiamo scrivere e gettare tutti e io piu' degli altri.
Ci vogliono fatti concreti e sostanziali.
Forza Santoro,,,,agisci ma...bene!
Voltaire
Personalmente sono convinta che occorre ritornare al pagamento dei conti.
RispondiEliminaChi sbaglia deve pagare seriamente, solo così potremo ripristinare la moralità e l'onestà di chi gestisce il denaro pubblico.
Ognuno, ad ogni livello deve predersi le proprie responsabilità e se sbaglia deve pagare, gli errori vanno messi in conto sempre e sanati con l'uscita di scena: le dimissioni.
Non se ne può più di gente improvvisata, impunita e sfacciata.
Se non facciamo punto e capo, per ricominciare in nome di una moralità che deve tornare ad essere il filo conduttore della politica e della gestione delle risorse pubbliche, non andremo da nessuna parte, altrimenti siamo destinati a diventare peggio dei barbari, anzi un popolo di barbari.
Mi fa piacere che mi condividi,deali.
RispondiEliminaAl sig.michele Santoro: non gli e' sfiorata la mente di chiedere,oltre le dimissioni della cotonata Patruno, il rimborso all'erario del comune, quindi a noi cittadini,delle somme indebitamente spese per questa pagliacciata?
Mi piacerebbe sapere quanto e' stato speso, tra organizzazione ed assicurazione, per questa pseudo mostra.Si puo' sapere, deali?
Voltaire