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lunedì 31 agosto 2009

Francesco Lenti ha così scritto di Vincenzino dj su F.B.


Vincenzino Manigrasso lo conoscevo dai tempi delle scuole elementari. Frequentava il corso F alla Savarra. Io quello L. Le due aule erano poste una di fianco all'altra. Entrambi classe millenovecentottanta, figli degli hippie e di madri dedite ai cantautori. Tra le nostre due classi c'era sempre un'accesa rivalità espressa in partite di calcio improbabili e gare tra femminuccie più carine e maschietti più forti a mazzate. Mi ricordo di lui bambino, idolo della sua classe e delle due maestre. A Natale lo costringevano a fare Gesù Bambino nelle torture dei presepi viventi. All'epoca, vista l'età pensavo che la sua altezza fosse normale, poi crescendo mi resi conto che così non era. Vincenzino ha sempre amato la musica da discoteca. Lo trovavi spesso a Piazza Verdi nella sede di Deltaunostereo.
Ben presto iniziai come tutti a vivere da invitato e imbucato la via crucis dei compleanni, e puntualmente chi trovavo come deejay? Vincenzino e la sua crew: Giovanni Bau Bau, Mimmo Yoghi e Kokò. Abbiamo sempre avuto un rapporto civile e di reciproca simpatia però ho sempre trovato insopportabile la loro selezione musicale. Sempre le stesse canzoni ed una dance intollerabile che mi costringevano a pensare alla colonna sonora del Tagadà anche se il periodo di San Ciro era lontano. Forse lo invidiavo un pò. Alle feste di Vincenzino c'era sempre tantissima gente. Alle mie invece, da selector raffinato pseudo-colto-rockettaro molto meno. Vincenzino era il deejay del popolo, dei teenager di tutte le generazioni. Centinaia e centinaia di maturità soffiate sulle torte lo vedevano come colonna sonora imprescindibile. L'ottimismo fatto persona. Ci salutavamo sempre, consapevoli di aver camminato in strade parallele ma in durata simile le nostre esistenze grottagliesi. Oggi la tragedia. Non voglio pensarci. Il tam tam di facebook mi ha spinto a scrivere di lui. Penso ai suoi familiari e ai suoi amici che l'hanno perso. Il loro frequentarsi andava oltre il quotidiano. Era un legame indissolubile.
Odiavo la sua musica ma mi aspetto che i suoi amici vadano avanti.
Lui vorrebbe così.
Altre torte e altrettante candeline da soffiare e chissà se qualcuno lassù gli chiederà di mettere dischi...
Francesco Lenti

6 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. carissimo francesco lenti,
    ti 'conosco' ormai da anni, e sinceramente un articolo del genere da parte tua non me lo sarei aspettato.
    Ricordare Vincenzino (che conoscevo solo di vista) è un dovere per gli amici che gli hanno voluto bene, ma con tutta onestà leggere queste boiate sulla homepage, mi fa venire letteralmente il voltastomaco.
    Che senso ha scrivere -odiavo la sua musica, ma mi aspetto che i suoi amici vadano avanti- o -insopportabile selezione musicale- in un momento di lutto?
    A chi vuoi che interessi questi tuoi commenti cinici? Tra l'altro dico questo da rocchettaro convinto.
    mi dispiace ma in questa occasione hai davvero toccato il fondo.
    Un saluto a Vincenzino...che riposi in pace...
    Faccio le condoglianze a tutti i familiari,
    un saluto particolare lo rivolgo a Silvia (sorella di vincenzino) che trovi la forza di superare questo bruttissimo momento.

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  3. Caro Marcovito,
    ho voluto ricordare Vincenzino alla mia maniera, scrivendo di come ci siamo conosciuti e di quello che pensavo sia da vivo che da morto. Non mi sembra che ci sia cattivo gusto, mi dispiace che tu l'abbia interpretato in questa maniera. Non vedo cinismo. Spero tu non abbia cambiato opinione nei miei riguardi, se così pazienza.

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  4. Caro Francesco,
    la mia critica sul tuo scritto non riguardava tutto l'articolo, ma bensì alcune frasi sparse qua e là, che è quello che più mi ha fatto male in una situazione del genere.
    Scrivere certe affermazioni, non fanno altro che deviare la triste situazione, e lasciare amarezza al lettore (che può essere un perfetto sconosciuto, un amico o addirittura un parente).
    Non è una questione di interpretazione.
    Quello che voglio dirti, è che bisogna essere molto cauti con quello che si scrive, bisogna avere una grande sensibilità.
    Io, scrivendo il commento, forse sono stato troppo impulsivo, e me ne scuso, ma credimi mi ha fatto male anche da estraneo.
    Concludo con il dire che non basta una discussione per cambiare opinione su una persona.
    Se avrai voglia di rispondere forse sarà meglio farlo in privato.

    in amicizia.

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  5. Marcovito,
    il mio è un pensiero sul caro Vincenzino. Non credo che ci sia nulla che urti la sensibilità del lettore. Non è tempo di polemiche, ma accetto il fatto che tu possa non condividere il modo in cui sono scritte determinate cose. Sono stato spinto dai commiati banali e volevo ricordare Vincenzino sulla terra e non semplicemente augurarli buon viaggio. E' il miglior modo a mio avviso di tenere "viva" una persona. Inoltre dirigo un giornale che parla e vive a Grottaglie. E' legittimo che esprima il mio punto di vista. In amicizia. Franz.

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  6. Ho messo questo commento di Francesco Lenti perché mi è piaciuto e perché mi è sembrato scritto con il cuore.
    Quindi ragazzi può o non può piacere ma è sincero e non melenso come lo sono la maggor parte degli epitaffi.

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