Il piano prevede il raddoppio della tendopoli di Manduria (da 1.500 a 3.000 posti) e l'accelerazione della realizzazione di quelle di Trapani (800 posti), Caltanissetta (500), Potenza (500), Pisa (500). Le ultime tre dovrebbero essere già pronte entro la giornata di ieri.Nel corso della Conferenza unificata tra Stato e Regioni, il braccio di ferro ha riguardato soprattutto l'equa distribuzione sull'intero territorio dei migranti. Le tendopoli proposte e i nuovi Cie (Centri di identificazione ed espulsione), con l'eccezione di Pisa, sono infatti tutte previste nel sud. La Lega ha premuto per questa soluzione immediata.
Alla fine del lungo incontro, l'accordo e' stato illustrato da Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni: 'Il governo si impegna a collocare i Cie equamente su tutto il territorio nazionale tenendo conto anche del fatto che alcune regioni ospitano gia' queste strutture'.
L'unica regione esclusa e' l'Abruzzo, ancora alle prese con i postumi del terremoto del 2009.
Il piano straordinario a cui lavora il governo prevede che la pressione migratoria possa riguardare 50 mila persone tra profughi e immigrati clandestini. Dei primi si occuperanno le Regioni e gli enti locali, mentre sui secondi le competenze spettano al ministero degli Interni che si impegna a rimpatriarli.
L'accordo non convince del tutto l'Anci (l'Associazione dei Comuni). Per Flavio Zanonato, delegato all'immigrazione e sindaco di Padova, 'a palazzo Chigi con il governo abbiamo soltanto fatto chiacchiere, si e' parlato cioe' di un'emergenza che non c'e', quella dei profughi, mentre si sottovaluta quella dei migranti'.
L'intesa tra governo ed enti locali ha fatto due 'vittime': si sono dimessi dai loro incarichi Alfredo Mantovano, sottosegretario agli Interni, e Paolo Tommasino, Pdl, sindaco di Manduria, la cittadina pugliese che accogliera' il maggior numero di extracomunitari (agli attuali 1.300 se ne aggiungeranno almeno altri 1.400). Nei giorni scorsi il sottosegretario Mantovano aveva rassicurato il consiglio comunale di Manduria sul fatto che la locale tendopoli non ne avrebbe ospitati piu' di 1500.
Sulla polemica interviene Nichi Vendola, governatore della Puglia: 'Il sottosegretario Mantovano si e' accorto di essere stato ingannato e con correttezza si e' dimesso. Lodo la sua onesta' intellettuale. Le sue dimissioni dimostrano che le mie critiche espresse su Manduria non erano pretestuose. Stiamo subendo l'imposizione leghista, un modello ipotecato dal pregiudizio ideologico della Lega'.
Il governo si e' intanto impegnato a farsi carico di tutte le risorse finanziarie necessarie a gestire la situazione emergenziale. 'Le Regioni, le autonomie locali e il governo si impegnano ad avviare un'iniziativa verso le istituzioni europee, per affrontare nel rispetto delle norme europee l'emergenza umanitaria', si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi che illustra l'accordo raggiunto.
Ma proprio i rapporti tra Italia e Unione europea sono oggetto di una nuova polemica. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, in una intervista televisiva, ha definito ieri 'assolutamente inerte' il ruolo svolto dalle istituzioni europee nell'emergenza immigrati che coinvolge l'Italia e ha puntato l'indice sulla 'grave mancanza di solidarieta'' da parte del governo francese che respinge i tunisini che varcano il confine di Ventimiglia.
A Cecilia Malmstrom, commissaria europea agli Affari interni, che ha ricordato come l'Italia abbia gia' a disposizione risorse per affrontare la situazione emergenziale (80 milioni di euro in due anni), Frattini replica: 'E' la tipica espressione di una burocrazia europea che pensa che con i denari si possa risolvere tutto. Questo non basta. Ci vogliono interventi politici'.
Da uno dei portavoce della Commissione europea arriva la controreplica: 'Ci risulta che la maggior parte delle persone provenienti dalla Tunisia che sbarcano a Lampedusa migra per ragioni economiche e non per motivi politici. E in questo caso sono le autorita' italiane a essere responsabili'.
Nel frattempo,uova tragedia in serata nei pressi di Lampedusa. Un gommone carico di migranti sarebbe affondato nel Canale di Sicilia. Non si conosce con esattezza il numero delle vittime. In un primo momento si parlava di 11 persone morte, ma secondo le ultime ricostruzioni potrebbero essere 7.
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