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domenica 27 marzo 2011

28 MARZO 1997-28 MARZO 2011 UNA STRAGE DA NON DIMENTICARE KATER I RADES , UNA NAVE DA SALVARE!


Il relitto della nave

Quest’anno la commemorazione della strage di albanesi del Venerdì Santo del 1997   si coniuga  con il ventennale dell’arrivo della prima ondata di profughi albanesi, quelli  del 1991,   ma anche con  il particolare e difficile momento che stanno vivendo altri popoli al di là delle nostre coste, in Nord Africa,  dove guerre civili, bombardamenti,  violazione di diritti umani  e richieste di migliori condizioni di vita costringono ancora una volta a  fuggire dal lor paese   migliaia di esseri umani, così successe agli albanesi durante la guerra civile del marzo 97.


 14 anni  sono passati da quella strage del 28 marzo 97, in cui morirono un centinaio di donne e bambini rimasti intrappolati nella piccola nave albanese Kater I Rades,  abbordata  dalla corvetta Sibilla della Marina Militare Italiana a cui era stato ordinato di fermare i profughi ad ogni costo .



Quella nave, e quei poveri corpi,  attesero sei mesi prima di essere recuperati e fu possibile ciò solo  grazie alle manifestazioni di protesta e gli appelli di associazioni e dei famigliari delle vittime , che  ritenevano essa portasse sul suo scafo i segni evidenti di un urto doloso.

Oggi quella nave, che fu la tomba di tanti esseri innocenti, giace abbandonata in un’area dismessa della Marina Militare a Brindisi,  riducendosi giorno dopo giorno in un ammasso di ruggine  e corre il rischio di essere rottamata su richiesta dei giudici della corte di Appello di Lecce ( ove si sta celebrando il processo di secondo grado),  se entro pochi giorni il governo di Tirana non se la porti via.

Le associazioni antirazziste brindisine,   tra le quali l’Osservatorio sui Balcani di Brindisi e l’Osservatorio Permanente  Italia-Albania,  e i famigliari delle vittime, chiedono invece che si dia seguito alle promesse fatte all’indomani dell’affondamento della Kater I Rades, ovvero che essa sia riportata a Valona e di essa se ne faccia un monumento-museo alla memoria dell’emigrazione albanese, o in alternativa,qualora il governo albanese non sia disponibile a ciò,  si trovi un’area nella nostra città ove essa sia ospitata e restaurata  e divenga patrimonio della città che accolse a braccia aperte 20.000 albanesi.



Per questi motivi  lunedì 28 marzo 2011 ore 16.30 presso il molo antistante la capitaneria di Porto sarà effettuato un lancio di fiori in mare, con interventi delle associazioni antirazziste e con la presentazione della campagna per ottenere lo stanziamento dei fondi per il salvataggio della KATER I RADES e la raccolta delle adesioni a questo progetto.



OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI

OSSERVATORIO PERMANENTE ITALIA-ALBANIA

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