IL ROMANZO DI PIERFRANCO BRUNI VERRA’ PRESENTATO A BARCELLONA IL 24 MARZO IN UN CONFRONTO TRA L’AUTORE E DUE STUDIOSE DI LETTERATURA EUROPEA NEL CORSO DI UN INCONTRO TRA “LETTERATURA E MEDITERRANEO”
Sarà presentato al Centro di Cultura Europa e Mediterraneo di Barcellona il romanzo di Pierfranco Bruni “La bicicletta di mio padre” (edito dalla Casa editrice Pellegrini di Cosenza) giovedì 24 marzo alle ore 10,30.
Un incontro istituzionale che darà il via a un Convegno su “Letteratura italiana nell’indefinibile Mediterraneo” al quale parteciperà lo stesso Pierfranco Bruni con una sua relazione. “La bicicletta di mio padre” è un romanzo appena uscito che ha già riscosso numerosi consensi e recensioni critiche positive. È certamente uno dei romanzi chiave del percorso letterario di Bruni e si inquadra in quella visione in cui la letteratura è mistero e missione costituiscono dei punti di riferimento di un fare poesia e romanzo in intreccio lirico – onirico sulla base di elementi fortemente legati alla ricerca di un tempo che diventa costantemente memoria. Il romanzo di Bruni aprirà il convegno di studi e sarà annunciato da un confronto tra Annette Vicy, Miriam Katiaca e l’autore. Sia la Vicy e la Katiaca hanno recentemente recensito il testo di Bruni contestualizzandolo in un percorso onirico - religioso.
Annette Vicy, recensendo il romanzo, ha sottolineato: <“LA BICICLETTA DI MIO PADRE” di Pierfranco Bruni è il romanzo di una vita. O forse è il romanzo che si fa vita. Vive lungo le vie di una recita in cui tutto è possibile. Si incontrano luoghi, nomi, amori e amore, follia, morte e tragico sentire. Ci si pone in ascolto. Un romanzo che ha la dolcezza del tremore, la sensualità dei corpi che si stringono e si amano ma conoscono l’abbandono e il distacco, il gioco incantevole della provvidenza e la capacità di confrontarsi con la provvisorietà. Il padre è la voce nel silenzio del camminamento. La bicicletta è il tempo finito e l’immagine di uno specchio che tutto riflette>.
Mentre Miriam Katiaca ha scritto: <“La bicicletta di mio padre” è un romanzo che non si adegua, se vogliamo usare un sistema critico, alla narrativa di questi anni o meglio alla proposta di romanzo di questi ultimi anni. Ha una sua originalità di fondo: sia nella scrittura che nella forma “narrante” se di tale forma si può parlare. È un romanzo sul quale sia in termini di critica letteraria che propriamente sul piano poetico assume un compito di estrema originalità e innovazione>.
"Elegante nella scrittura, afferma ancora la Katiaca, profondamente vissuto nei contenuti sia estetici che percettivi, insinuante sul piano spazio – tempo, articolato come delle partiture che designano corde di chitarre andaluse, mai formativo, ed è un bene, ma sempre stimolante e frizzante anche nelle visioni in cui si respira una sensualità, un eros forte nella passione e nella fisicità, che è sogno dentro una marcata energia vitale. Ha una sua originale vitalità questo nuovo romanzo di Pierfranco Bruni: nella scrittura e nelle immagini. Ha combattuto la sua buona battaglia? Il pensiero di San Paolo ha una sua suggestione marcata che qui si “sposa” con altre culture".
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