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Che ora è ?
mercoledì 23 marzo 2011
In merito all'ospedale San Marco mi hanno scritto
Caro Direttore,
anch'io ero presente sabato scorso all'assemblea cittadina convocata nella sala consiliare del Comune di Grottaglie per dibattere sul futuro del nostro Ospedale S. Marco.
L'ascolto della documentata relazione del dr. Lupo, a mio avviso trasparente in quanto priva di dati artatamente corretti per portare acqua al proprio mulino (la chiusura del reparto di chirurgia) ed obiettiva nell’elencazione delle cause che hanno determinato il decremento degli interventi (l’attività ancorché in calo del 6% è da considerare comunque considerevole in rapporto all’organico a disposizione); ha richiamato alla mia mente la similitudine tra l'attuale situazione del nostro nosocomio e quella in essere nella Scuola Pubblica. Anche l’Istruzione, infatti, è stata, con l'ultima legge finanziaria, martoriata con tagli indiscriminati nonostante gli sforzi che quotidianamente compie, in assenza di adeguate risorse, per la formazione dei nostri studenti e la ricerca. Le conseguenze di quest'abbondante tonsura sono evidenziate dal blocco delle retribuzioni e del turnover del personale collocato in quiescenza, dalla riduzione, quando non è diventato azzeramento, dei fondi già scarsi destinati alla ricerca (e come se ad un abitante del terzo mondo afflitto dalla fame gli razioni gli alimenti indispensabili alla sua sopravvivenza) che ha generato la protesta dei docenti universitari che, per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica alle loro istanze, sono stati costretti a soggiornare a lungo sui tetti dei loro istituti. Nonostante questa insostenibile situazione della scuola pubblica, il Ministro non ha lesinato, anche in questa occasione, di incrementare, ovviamente per motivi elettorali, gli stanziamenti in favore della scuola parificata (leggi cattolica).
Così il nostro Governatore di sinistra (quella che non rivolge lo sguardo al centro e che si richiama al primato dello Stato nel campo della scuola e della sanità per assicurare pari opportunità a tutti i cittadini) non è da meno sostenendo entusiasticamente con fondi pubblici il progetto del "S. Raffaele del Mediterraneo, iniziativa questa che il Presidente di Emergency, Gino Strada, non ha esitato a definire "uno schifo". Ma ancora, il nostro Governatore, in questi anni, invece di industriarsi a rimuovere le cause che hanno originato spese improduttive, (ad es. €/mln 175, solo nello scorso esercizio, per prestazioni sanitarie fuori dalla nostra Regione erogate a residenti), risolve anch’Egli la sistemazione del deficit di bilancio della Sanità in Puglia con massicci tagli di posti letto negli ospedali e blocco delle assunzioni del personale medico e/o paramedico posto in quiescenza in assenza di alcun criterio organizzativo di una sana gestione sanitaria. Con questo non voglio spezzare una lancia in favore del Direttore Generale della AUSL di Taranto, Dr Colasanto, da tutti, nella adunanza di sabato scorso, indicato quale principale responsabile della situazione in cui versa la sanità nella nostra Provincia, ma solo che accanto alle responsabilità di Questi non vanno tralasciate anche quelle dell'Assessore, a cui è stata affidato, senza averne le capacità atteso i risultati conseguiti, il risanamento della Sanità Regionale che è stata invece condotta sull’orlo del commissariamento; e del Presidente della Regione.
Che il nostro Governatore abbia edificato la "fabbrica di Nichi" così ricca di idee forbitamente declamate sulla cima del grattacielo più alto della nostra Regione perdendo così di vista i problemi in cui si dibattono al suolo i pugliesi?
La ringrazio per l'attenzione e
La saluto cordialmente
Luigi Lupo
P.S. Anche se sono un elettore di sinistra, non posso tralasciare di ricordare, per amor di patria, che alcuni esponenti di rilievo del governo regionale sono rimasti coinvolti in affari di corruzione assurte agli onori della cronaca anche nazionale e che il nostro Governatore ha azzerato la Sua giunta solo quando le risultanze delle inchieste della Magistratura sono divenute di dominio pubblico lasciando intendere che Egli era all'oscuro di quanto accaduto e dimenticando, poi, la Sua responsabilità politica dei fatti. Egli ricorda quel guardiano della stalla che si accorge del furto dei buoi solo perché la stalla è rimasta vuota.
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"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero". Pierpaolo Pasolini scrittore ammazzato nel novembre del 1975
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