Un Convegno di studi per ricordare e ripensare le poetiche del Novecento attraverso le poesie di Vincenzo Cardarelli a 50 anni dalla scomparsa in un confronto e una proposta di letture con Pavese, Neruda e Alfonso Gatto, di cui ricorre quest’anno, il centenario della nascita.
Il Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, diretto da Pierfranco Bruni ricorda l’opera, il personaggio, la scrittura di Vincenzo Cardarelli nel cinquantenario della scomparsa con un incontro fissato per sabato 31 ottobre prossimo. L’incontro gode del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La manifestazione si svolgerà a Grottaglie nella Sala Ada Revolution in Via Alfieri, 27, alle ore 19.00.
La prolusione sarà svolta dalla saggista e docente Marilena Cavallo, che al poeta delle “attese”, ha dedicato numerosi studi, e toccherà aspetti riguardanti sia Cardarelli che i poeti dell’amore e del viaggio. Infatti il titolo della sua relazione è il seguente: “Tra le nostalgie di Cardarelli, gli amori di Pavese e Neruda e la voce di Alfonso Gatto”.
Nel corso della serata sarà proiettato un filmato di “Rai Uno Dieci minuti di…”, curato da Pierfranco Bruni e Gerardo Picardo, che è andato in onda proprio nei Programmi dell’Accesso della Rai Uno, dedicato completamente ai luoghi e alla poetica di Alfonso Gatto.
La serata sarà allieta dalla lettura di testi che sarà curata da Nuccia Lentini e musiche, al violino, di Davide Carnazza, mentre il coordinamento sarà di Roberto Burano, Vice presidente del Centro “Francesco Grisi”.
Perché riscoprire e riproporre oggi Vincenzo Cardarelli? Risponde la studiosa Marilena Cavallo: "Cardarelli era nato a Corneto Tarquinia il 1° maggio del 1887. Il suo vero nome era Nazareno Cardarelli. Giovanissimo entrò negli ambienti giornalistici. Lavorò alla cronaca nera dell'"Avanti". L'"Avanti", allora, era diretto da Leonida Bissolati. Su questo giornale firma una rubrica dal titolo "Gocce di sangue". Partecipa, sempre negli anni che precedono la prima guerra mondiale, alla redazione della rivista letteraria "Lirica". Si incontra con letterati e poeti come Rosso di San Secondo e Arturo Onofri.
Ma l'anno che lo vede protagonista sul piano della cultura è il 1919 con la nascita de "La Ronda", la quale vede la luce, anche se saltuariamente, sino al 1921. Cardarelli, sottolinea sempre Marilena Cavallo, è il poeta del lirismo, della malinconia velata, delle nostalgie ancorate ai ricordi che non si dimenticano. Un poeta che ha attraversato i generi del primo Novecento e non si è lasciato condizionare. Anzi egli stesso è stato un attraversamento. Non si è fidato dei generi.
La sua poesia e la sua prosa (“d’arte”) hanno caratterizzato contesti storici e generazioni. Si tratta di un poeta riferimento in virtù dei suoi scritti in cui la poesia è fortemente intrisa di liricità. Con Cardarelli, conclude Marilena Cavallo, in realtà, si entra nel vero dibattito del Novecento italiano soprattutto con la rivista “La Ronda” da lui fondata e diretta nel segno della prosa e del linguaggio d’arte."
Clamoroso spettacolo ieri sera. gente impellicciata, gente che batteva le mani fino a perdere la pelle, gente con le lacrime agli occhi.
RispondiEliminaLe relazioni dei colti prolusionisti sono state accettate con entusiamo.
Alla fine della manifestazioni tutti, e dire che ve ne erano di ignoranti, tutti, conoscevano caldarelli,sapevano della sua poetica, dei temi trattati nella poesia, del suo pathos.
Ben vengano queste manifestazioni di vera cultura.