A Martina Franca
«Comune, pronti al confronto con l’Udc»
E per il logo dei 700 anni bandito un concorso aperto a tutti
Movimenti in maggioranza e all'opposizione, a Martina Franca. Il sindaco Franco Palazzo si dice "pronto ad aprire il confronto pubblico" con l'Udc, per la discussione delle questioni di metodo e merito, e delle priorità amministrative, per la seconda parte del mandato consiliare. Questioni poste, sul piano qualitativo, proprio dall'Udc in risposta a un precedente appello di Palazzo.
Dalle parti dell'opposizione invece, Michele Di Re, consigliere comunale, lascia l'Italia dei valori. Non condividendone più (e da diverso tempo, stando a quanto dice) la linea, Di Re lascia il movimento di Di Pietro.
Intanto la giunta comunale ha deliberato, l'altro ieri, il piano triennale delle opera pubbliche, elenco annuale. Sono 46 le opere inserite nella programmazione da 94 milioni 256 mila 203 euro (disponibilità finanziaria primo anno, 2010) di cui una parte cospicua riguarda gli interventi inseriti nel piano di area vasta.Per restare nei paraggi di Palazzo Ducale, va anche detto che ora ogni cittadino potrà essere l'autore del logo celebrativo. L'amministrazione comunale di Martina Franca ha deciso di aprire a tutti i cittadini martinesi un bando di concorso per la realizzazione del marchio celebrativo dei 700 anni dal riconoscimento istituzionale di Martina Franca (nel 2010). "Si è scelta questa forma di coinvolgimento della città" dice il sindaco Franco Palazzo "auspicando che il maggior numero di persone possibile, di qualsiasi età, prenda parte al concorso. Chiunque ha la possibilità di vedere la sua opera quale logo ufficiale dei 700 anni di Martina Franca. Vogliamo la partecipazione massima della comunità a questo compleanno importantissimo della città”.
Intanto domenica 18 ottobre, giornata di tesseramento anche a Grottaglie, come viene scritto in un comunicato stampa, dalle 10 del mattino sarà allestito un gazebo, in piazza P. di Piemonte, dove segretario e consigliere comunale raccoglieranno i nuovi tesseramenti. AUGURI!!!
un'altra persona perbene che lascia l'Idv.
RispondiEliminaDicendo cosi ti riferisci a te che sei persona perbene mentre quelli dell'IDV di Grtottaglie non lo sonno, perche' se la persona perbene lascia il partito il partito non e' perbene.....
ma la vuoi finire di dire cretinate?
Non parlo del partito, non parlo di quelli di Grottaglie, se questi si sentono toccati vuol dire che non hanno la coscienza a posto. Nella fattispecie del commento mi riferisco ad alcuni soggetti di cui tutti sanno, ma per decenza ed ipocrisia evitano di parlarne.
RispondiEliminaQuindi non dico cretinate, so di cosa parlo, chi si duole lo sa perché...capito signor Ciro e company?
Io parlo proprio di te.
RispondiEliminaCosa cacchio aspetti ad allontanarti da quella gente.
Magari in fondo in fondo, Cafforio sarà anche una persona per bene, ma se pure lui accomuna la sua faccia alla faccia di ... Di Pietro.....
Quindi ...
come fa a allontanarsi se ci guadagna..cu incanta li fessa.
RispondiEliminaIn qualsiasi partito c'è sempre la parte poco buona e purtroppo la si deve tollerare con il naso turato, io invece ho bisogno di aria pulita.
RispondiEliminaIo non ho più la tessera di partito, ho solo l'incarico professionale che esula dalla politica partitica, in quanto è nato molto prima del mio impegno politico partitico.
Il senatore si chiama Giuseppe Caforio, c'è stima reciproca e quando io ho inoltrato le mie dimissioni, dopo aver chiuso con l'Idv, lui le ha respinto in quanto io dovevo restare al suo fianco durante tutto l'incarico parlamentare.
Quindi mi dispiace per chi mi avrebbe voluta finita, io sono più viva che mai in tutti i sensi e dentro il partito più di quanto si creda, e quando parlo di Taranto e provincia so di cosa parlo. Io contribuirò alla causa politica da giornalista e sicuramente peserò molto più di prima perché libera da fastidiosi "ciarpani" locali.
Quindi asta la vista seniors!!!
Poi in merito ai miei guadagni, se fossi avvocato dovrei allo stesso modo dar conto dei miei guadagni? fare l'addetto stampa è come fare qualsiasi altra libera professione, dov'è il problema, vi brucia? non ci posso fare niente se la mia professionalità giornalistica è riconosciuta al di là della politica.Non può che riempirmi di orgoglio e a voi di invidia.
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