Presentata interrogazione a Commissione europea
“Attualmente le brefs (gli standard di impatto ambientale) in vigore per il settore siderurgico (lo stesso dell’Ilva) risalgono alla fine degli anni ’90: perciò ho chiesto alla Commissione di spiegare il motivo del ritardo europeo nel varare parametri di riferimento più aggiornati, basilari per tutelare la salute di milioni di cittadini”. Lo scrive sul suo blog Luigi de Magistris motivando le ragioni che lo hanno spinto a presentare un’interrogazione alla Commissione europea in merito ad un ritardo che coinvolge anche lo stabilimento tarantino perché, spiega l’eurodeputato IdV, l’Ilva “ha da tempo avviato una procedura per ricevere l’Aia dal Ministero dell’Ambiente. Si tratta di un nullaosta che autorizza l’esercizio di un impianto in rispetto degli standard di impatto ambientale stabiliti dalla direttiva europea Ippc. Per ricevere questo via libera è necessaria l’adozione delle Bat europee, come previsto dalle Brefs: sono anche questi standard di impatto ambientale stabiliti da un network scientifico internazionale”, che però secondo de Magistris non sarebbero stati aggiornati dall’Europa.
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