domenica 20 dicembre 2009
INTERVISTA INTEGRALE di sopralapancalacapracanta (Anna Montella)
- Il blog sopralapancalacapracanta in compagnia del dott. Vinci, già sindaco di Grottaglie, già assessore provinciale alla P.I. e ai Beni culturali. Una domanda precisa. Cosa è la bottega delle idee, da quali esigenze nasce, in che direzione si propone di dirigersi e quali risultati raggiungere
Giuseppe Vinci - Più che un nome la bottega delle idee è un concetto. La ricerca del nome definitivo è ancora in corso e probabilmente il movimento si chiamerà Grottaglie Città Futura. Il concetto di bottega delle idee esprime il nostro principale obiettivo. Siamo parecchie persone che hanno deciso di riprendere in mano le fila del dibattito, almeno per quanto riguarda loro stessi, le fila del dibattito civile e civico e politico della città di Grottaglie che, negli ultimi anni, è sembrato veramente appannato probabilmente anche a causa di un certo distacco tra l’amministrazione e il resto della città. Ci è sembrato che il dibattito si fosse davvero troppo spento. E allora ci siamo detti mettiamoci insieme e proviamo a rilanciare questa discussione insieme a tanti altri gruppi che, nel frattempo, nella città di Grottaglie sono nati. Quindi vogliamo unirci a tutti coloro che animano la discussione nella nostra città portando il nostro contributo. Che è un contributo anche di esperienze passate. Tra noi ci sono ex amministratori, ci sono giovani ci sono persone che vogliono avvicinarsi ad un laboratorio politico quale è quello che stiamo cercando di fare. Fare un discorso politicoche non sia segnato né dall’aggressività né dalla paranoia. Non stiamo nascendo contro nessuno, ma stiamo nascendo per stabilire una discontinuità rispetto ad un andamento che non ci piace.
sopralapancalacapracanta
- La bottega delle idee sfocerà in una lista civica? E se si, ci sono già le idee chiare sui referenti?
GIUSEPPE VINCI - L’ipotesi della lista civica è al momento l’ipotesi più accreditata. Noi nasciamo proprio per incidere sulla prossima amministrazione. Lo scopo è esplicito. Non vogliamo essere un’associazione culturale e basta. Pensiamo che il cuore della città sia il comune e nell’amministrazione comunale, in qualche modo, noi puntiamo ad incidere per la prossima volta. Chi come e quando è ancora troppo presto per dirlo. Siamo partiti un anno e mezzo prima proprio perché non ci sia confusione e si possa costruire qualcosa insieme a tante persone perbene. Ci sono già tante persone di qualità in questo gruppo che,al momento opportuno, ci sarà solo l’imbarazzo della scelta. continua
La classica intervista stesa a zerbino. La "giornalista" Montella una domanda a Vinci sulla discarica la poteva pure fare. Invece niente, muta, anzi no, quando parla e commenta fa pure l'apologia dei tempi d'oro. E questa, per il gioco del piede in due scarpe, sta pure dall'altra parte (leggi Etta Ragusa). E brava! Comunque vada, sarà un successone!!!
RispondiEliminaDa dove comincio? Dalla fine dai... dunque...
RispondiEliminaA) il piede in due scarpe. Mi sono guardata i piedi e, come sempre, li ho trovati in due scarpe da tennis. Le Mie. E con buona pace di tutti, li dentro i miei due piedi ci resteranno per sempre. Naturalmente ogni tanto mi compro "un paro de scarpe nove", ma le acquisto con i soldi miei. Quindi non con quelli della prof.ssa Ragusa, nè con quelli del dott. Vinci, nè con quelli di chiunque altro.
B)Alla prof.ssa Etta Ragusa, per par condicio, è stata proposta la stessa intervista proposta al dott. Vinci. Il dott. Vinci ha accettato. La prof.ssa Ragusa no. Siamo in un paese libero.
C)l'apologia dei tempi d'oro. Beh gente, obiettivamente, per quanto riguarda il fermento culturale, quel tempo è stato davvero un bel tempo. L'amministrazione Vinci in quel senso è stata davvero all'avanguarde, che piaccia o no.
D)Io non sto da nessuna parte, tranne quella del buon senso. Come cittadina sono interessata ad entrambi i movimenti e ne seguo l'evoluzione e,qualora ne nascessero altri, ne seguirò l'evoluzione allo stesso modo.
E)Come "giornalista" se mi va faccio delle interviste che conduco secondo il mio metodo di lavoro,ovvero nulla di preparato. Fino al momento dell'intervista io non so che domande farò all'intervistato, mi piace improvvisare e condurre le interviste come una chiacchierata,in un'atmosfera piacevolmente rilassata. La vita è così difficile che ritengo assolutamente fuori luogo farsi venire lo stress per dire due parole.
Al proposito ricordo un po' di anni fa, quando intervistai Roberto Gervaso che era qui a Grottaglie, per un convegno all'Istituto d'Arte. Mi feci venire l'insonnia per la preoccupazione di ciò che avrei dovuto chiedergli perchè ne temevo un po' lo spirito caustico poi, arrivata li con una sfilza di domande "intelligenti" preparate alla perfezione, lo guardai e partii all'attacco con l'ultima domanda che mi sarei sognata di fargli ovvero...se era vero che avrebbe voluto morire assaporando un cannolo di mortadella ripieno di nutella (lo avevo letto nella sua biografia ed evidentemente la mia mente lo aveva registrato). Ricordo che Gervaso era leggermente annoiato al momento delle presentazioni, ma la sua attenzione si accese di colpo alla domanda che gli feci e la tensione si stemperò come per incanto tanto per me che per lui. Fu una bella chiacchierata.
F) la discarica. Sono anni che se ne parla, la gente ha fatto anni di presidio, fa cause in tribunale... mo' arrivo io fresca fresca e con una domanda badabim badaben risolvo il problema. Ma per cortesia! A parte il fatto che il taglio dell'intervista non era da "squadra investigativa", ma prettamente finalizzata al movimento civico di cui il dott. Vinci è promotore. E tutte le domande sono state consequenziali e pertinenti. La discarica, a parer mio, è faccenda troppo importante per essere liquidata con una intervista. Ogni cosa va trattata nella sua giusta sede.
Che altro dire? Credo nulla. Ma visto che ci sono... Buon Natale à tout le monde :-)
Non capisco tutta questa acredine nei confronti di chi ha delle iniziative che si possono non condividere ma vanno comunque rispettate.
RispondiEliminaSe Anna ha ritenuto di dover tagliare l'intervista a Vinci così com'è va bene! Anna ha portato avanti le sue idee, "nulla questio" dicevano i latini.
Se quelli che criticano e basta sono in grado di fare meglio lo facciano e mettano la faccia così come la stiamo mettendo tutti noi, ognuno con il suo credo, il suo operato e con i propri intenti, che possono essere più o meno condivisibili.
Tutti gli anonimi facinorosi capaci solo di criticare, mettano anche loro la propria faccia e così ce la battiamo ad armi pari.
Ma da questo orecchio non sentono e sono pochi quelli che accettano la sfida e noi imperterriti andiamo avanti.
Per quanto mi riguarda andrò avanti finché riterrò che si possa fare, se vedrò che è stato come svuotare il mare con una conchiglia, mi regolerò di conseguenza.
BUON NATALE A TUTTI, anche a Vinci che forse ha un po' l'idee confuse e ci tratta un po tutti come suoi pazienti.
Che tristezza! solo insulti e acredine... ma tanto si sa gli imbecilli si qualificano da soli come giustamente ha detto l'anonimo delle 15.59, e quindi quando sono toccati nel vivo la continuano a fare fuori dal vaso.
RispondiEliminaChe desolazione!!!
Il natale consumistico che ci viene proposto dalla pubblicità, quello degli ipermercati che iniziano due mesi prima ad esporre prodotti accattivanti e regali di ogni genere per festeggiare, una festa fatta di doni regalati nel nome della festa, ma senza un Festeggiato, di una festa fatta di cose più che di persone! Fatta di babbi natale e di alberi addobbati, fatta di niente...
RispondiEliminaC'è un Natale invece che è la Festa del Festeggiato. Di quel Dio che si è fatto uomo per dare un senso alla nostra vita, per divinizzare l'umanità, un'umanità che fatica sempre a riconoscerLo e a comprenderLo, ma un'umanità che grazie a Lui, il Festeggiato, può finalmente sperare, nella certezza che attraverso il dono di sé, nella Pasqua del compimento pieno della salvezza attraverso la Risurrezione, Egli ci perdona e ci accoglie quali fratelli e figli dello stesso Padre, solo che noi sappiamo credere in Lui e riconoscerci peccatori. Questo è il Natale del presepio, un presepio da costruire nel nostro cuore: segno della Buona Novella che ci viene donata, segno di pace, di fraternità, di perdono offerto a tutti affinché tutti lo sappiano accogliere.
Allora riscopriamo questo Natale, questo grande giorno che segna l'inizio della storia della salvezza umana. Questo grande giorno che vede il compimento del disegno divino di incoronare una Donna tanto umile quanto grande quale Madre dello stesso Creatore. Che grande mistero!
Riscopriamo nelle nostre famiglie il senso di questa grande Festa e impariamo dai nostri bambini, così sapientemente disponibili ad apprezzarla per il suo vero significato, a viverla semplicemente come il giorno della nascita di Gesù, un bambino fisicamente come tutti gli altri, concepito verginalmente per opera dello Spirito Santo, mandato su questa terra dal Padre per la realizzazione del Suo grande disegno di salvezza per tutti gli uomini che lo vorranno accogliere.
AUGURI DI PACE E SERENITA' A TUTTI
NEL NOME DI CRISTO GESU'
Vinci, se vuoi davvero bene a Grottaglie, tornatene nella tua Crispiano.
RispondiEliminaLì c'è un bel Presepe. Magari l'anno prossimo ti faranno fare lu sbantusu e così entri nel progetto dell'UNESCO. Vinci, a Crispiano, patrimonio dell'umanità.
Tu ed i tuoi fans...