Il natale consumistico che ci viene proposto dalla pubblicità, quello degli ipermercati che iniziano due mesi prima ad esporre prodotti accattivanti e regali di ogni genere per festeggiare, una festa fatta di doni regalati nel nome della festa, ma senza un Festeggiato, di una festa fatta di cose più che di persone! Fatta di babbi natale e di alberi addobbati, fatta di niente...
C'è un Natale invece che è la Festa del Festeggiato. Di quel Dio che si è fatto uomo per dare un senso alla nostra vita, per divinizzare l'umanità, un'umanità che fatica sempre a riconoscerLo e a comprenderLo, ma un'umanità che grazie a Lui, il Festeggiato, può finalmente sperare, nella certezza che attraverso il dono di sé, nella Pasqua del compimento pieno della salvezza attraverso la Risurrezione, Egli ci perdona e ci accoglie quali fratelli e figli dello stesso Padre, solo che noi sappiamo credere in Lui e riconoscerci peccatori. Questo è il Natale del presepio, un presepio da costruire nel nostro cuore: segno della Buona Novella che ci viene donata, segno di pace, di fraternità, di perdono offerto a tutti affinché tutti lo sappiano accogliere.
Allora riscopriamo questo Natale, questo grande giorno che segna l'inizio della storia della salvezza umana. Questo grande giorno che vede il compimento del disegno divino di incoronare una Donna tanto umile quanto grande quale Madre dello stesso Creatore. Che grande mistero!
Riscopriamo nelle nostre famiglie il senso di questa grande Festa e impariamo dai nostri bambini, così sapientemente disponibili ad apprezzarla per il suo vero significato, a viverla semplicemente come il giorno della nascita di Gesù, un bambino fisicamente come tutti gli altri, concepito verginalmente per opera dello Spirito Santo, mandato su questa terra dal Padre per la realizzazione del Suo grande disegno di salvezza per tutti gli uomini che lo vorranno accogliere.
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis