Fideiussioni
La bonifica costa. E in un certo senso, si paga in anticipo. Per dirla meglio, va dimostrato che si potrà pagare. La Ecolevante, perciò, si è scelta un garante: un'agenzia di intermediazione finanziaria battente bandiera sammarinese.
Proprio così: Repubblica di San Marino. Dopo un accertamento, sollecitato dai soliti facinorosi, la Banca d'Italia ha detto no, queste non sono vere fideiussioni. Colpito, non affondato. Certo, questo buco si tappa. In fondo, cosa sono 10 milioni di euro per una società che, di questo paese, si è comprato pure la squadra di calcio? Il buco si tappa ma l'Aia, libera "con la condizionale", dovrebbe tornare al fresco delle stanze istituzionali. Ricordate? A cavallo tra giugno e luglio, Regione, Provincia, Comune, Asl, Arpa ecc ecc hanno concesso, sì, l'Aia, l'Autorizzazione Integrata Ambientale per il terzo lotto della discarica, ma a condizione che la società Ecolevante provvedesse a prestare le garanzie finanziarie di cui sopra.
Tutto a monte. Fideiussioni false su carte false. E qui c'è un legame. Dopo l'agenzia di San Marino, chi sarà il garante per una discarica con un processo a carico in corso. Abuso in atto d'ufficio, violazione delle norme ambientali. Ecolevante e Provincia di Taranto inquisite per (cattive) opere e (soprattutto) omissioni. Omissioni di vincoli: paesaggistici, idrogeologici, archeologici. Omissioni di condotte di acqua potabile dalle mappe utilizzate per i progetti. Omissioni, falsificazioni, e... agenzie finanziarie di San Marino. E come sempre, silenzio. Tutto sotto la copertura della stampa locale, ogni giorno impegnata a fare da palcoscenico di carta per politici di cartone che arringano la folla sventolando ambientalismo da campagna elettorale e brandendo la minaccia di manifestazione contro l'arrivo di quei rifiuti dell'emergenza leccese che qui a Grottaglie vengono già sversati, regolarmente, da diversi mesi.(saudì)
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis