Mentre il Il Resp. Ambiente Regionale del PRC
Maurizio Baccaroco
così scrive:
Pare che alcuni esponenti del centro-destra jonico non abbiano le idee ben chiare sulla materia della quale quasi quotidianamente riempiono le pagine dei quotidiani. Occorre ribadire, per l’ennesima volta che nelle discariche in questione vengono smaltiti rifiuti speciali, prevalentemente di produzione industriale, provenienti da ogni parte d’Italia e in particolar modo dalle Regioni del nord. Gli esponenti del PDL dovrebbero saperlo bene visto che le autorizzazioni per l’esercizio di quegli impianti (e di un’altra settantina circa nella sola provincia tarantina) sono state rilasciate da Provincia e Regione, circa dieci anni fa, proprio da quelle Amministrazioni di centro-destra di cui molti di loro hanno fatto parte a vario titolo. Dunque è quantomeno curioso che oggi si continui a parlare di Taranto pattumiera della Puglia se arrivano in quegli impianti i rifiuti solidi urbani del salento e di rischio di emergenza a Taranto, lasciando intendere che quei rifiuti possono in qualche modo ostacolare lo smaltimento di quelli dei cittadini di Grottaglie e Fragagnano o di altri comuni tarantini. Nulla di tutto questo è fondato, perché in quelle discariche non ci è mai finito un solo sacchetto di immondizia tarantina che viene conferita negli impianti per RSU esistenti nella provincia jonica.
A questo punto viene da chiedersi come mai i “nostri” protestano se arrivano i rifiuti urbani da Lecce e non si lamentino mai di quelli industriali che arrivano dal nord?
I cittadini devono sapere che smaltire i rifiuti salentini costa circa la metà del prezzo che viene pagato per smaltire quelli “Speciali” per i quali quelle discariche sono disponibili sul mercato italiano. Sarebbe legittimo se gli imprenditori che gestiscono quegli impianti si lamentassero del fatto che possono ridurre i loro guadagni se le volumetrie disponibili vengono “occupate” dai RSU del leccese al posto dei “Rifiuti Speciali” nazionali, appare curioso invece il fatto che chi puntualmente si lamenta siano esponenti politici.
Bene dunque il Consiglio provinciale nella richiesta di annullamento delle autorizzazioni, che ora va reso conseguente fino in fondo con atti amministrativi.
Per i rifiuti del salento, invece, occorre avviare il confronto solidale tra tutte le realtà regionali e se necessario quelle delle regioni limitrofe per garantirne lo smaltimento fino a quando, si parla di almeno sei mesi, gli impianti già in costruzione nei bacini Lecce/2 e 3 non siano pronti a riceverli. Ricordiamo, per dovere di cronaca, che i ritardi accumulati sono dovuti al fatto che per esempio a Corigliano d’Otranto l’impianto era stato localizzato da Fitto su una falda di acqua potabile. Occorre mettere da parte la demagogia specie quando questa rischia di rivalersi sulla pelle dei cittadini, mentre sarebbe utile che tutta la classe politica pugliese collaborasse a far capire al Governo che deve smettere di saccheggiare i fondi per il sud, a cominciare da quelli già precedentemente stanziati per le bonifiche integrali dei territori di Brindisi e Taranto che se non realizzate, rischiano di tradursi in una gigantesca emergenza sanitaria.
Taranto,23/01/09
C'è DIFFERENZA con questo comunicato di M.Baccaro del PRC? i rifiuti non sono nè di destra nè di sinistra e neppure le conseguenze x la salute! Lo vogliamo capire?
RispondiElimina.......................
Confusione sulle discariche per “Rifiuti Speciali” di Grottaglie e Fragagnano rispetto alla situazione generale dei rifiuti in Puglia.
Ancora una volta constatiamo la confusione che si registra sulla vicenda delle discariche per “Rifiuti Speciali” di Grottaglie e Fragagnano rispetto alla situazione generale dei rifiuti in Puglia.
Pare che alcuni esponenti del centro-destra jonico non abbiano le idee ben chiare sulla materia della quale quasi quotidianamente riempiono le pagine dei quotidiani. Occorre ribadire, per l’ennesima volta che nelle discariche in questione vengono smaltiti rifiuti speciali, prevalentemente di produzione industriale, provenienti da ogni parte d’Italia e in particolar modo dalle Regioni del nord. Gli esponenti del PDL dovrebbero saperlo bene visto che le autorizzazioni per l’esercizio di quegli impianti (e di un’altra settantina circa nella sola provincia tarantina) sono state rilasciate da Provincia e Regione, circa dieci anni fa, proprio da quelle Amministrazioni di centro-destra di cui molti di loro hanno fatto parte a vario titolo. Dunque è quantomeno curioso che oggi si continui a parlare di Taranto pattumiera della Puglia se arrivano in quegli impianti i rifiuti solidi urbani del salento e di rischio di emergenza a Taranto, lasciando intendere che quei rifiuti possono in qualche modo ostacolare lo smaltimento di quelli dei cittadini di Grottaglie e Fragagnano o di altri comuni tarantini. Nulla di tutto questo è fondato, perché in quelle discariche non ci è mai finito un solo sacchetto di immondizia tarantina che viene conferita negli impianti per RSU esistenti nella provincia jonica.
A questo punto viene da chiedersi come mai i “nostri” protestano se arrivano i rifiuti urbani da Lecce e non si lamentino mai di quelli industriali che arrivano dal nord?
I cittadini devono sapere che smaltire i rifiuti salentini costa circa la metà del prezzo che viene pagato per smaltire quelli “Speciali” per i quali quelle discariche sono disponibili sul mercato italiano. Sarebbe legittimo se gli imprenditori che gestiscono quegli impianti si lamentassero del fatto che possono ridurre i loro guadagni se le volumetrie disponibili vengono “occupate” dai RSU del leccese al posto dei “Rifiuti Speciali” nazionali, appare curioso invece il fatto che chi puntualmente si lamenta siano esponenti politici.
Bene dunque il Consiglio provinciale nella richiesta di annullamento delle autorizzazioni, che ora va reso conseguente fino in fondo con atti amministrativi.
Per i rifiuti del salento, invece, occorre avviare il confronto solidale tra tutte le realtà regionali e se necessario quelle delle regioni limitrofe per garantirne lo smaltimento fino a quando, si parla di almeno sei mesi, gli impianti già in costruzione nei bacini Lecce/2 e 3 non siano pronti a riceverli. Ricordiamo, per dovere di cronaca, che i ritardi accumulati sono dovuti al fatto che per esempio a Corigliano d’Otranto l’impianto era stato localizzato da Fitto su una falda di acqua potabile. Occorre mettere da parte la demagogia specie quando questa rischia di rivalersi sulla pelle dei cittadini, mentre sarebbe utile che tutta la classe politica pugliese collaborasse a far capire al Governo che deve smettere di saccheggiare i fondi per il sud, a cominciare da quelli già precedentemente stanziati per le bonifiche integrali dei territori di Brindisi e Taranto che se non realizzate, rischiano di tradursi in una gigantesca emergenza sanitaria.
Taranto,23/01/09
Il Resp. Ambiente Regionale del PRC
Maurizio Baccaro
Se non avessero concesso il III ampliamento di 2.200.000 metri cubi questo problema non sussisterebbe xkè il I e II lotto di oltre 1.600.000 metri cubi da dicembre sono ufficialmente chiusi! E' solo propaganda elettorale!
RispondiEliminaAll'affermazione dell'anonimo delle14.07 manca il soggetto.
RispondiElimina1)Chi ha concesso le autorizzazioni?
2)Chi sta facendo propaganda?