La circostanza conferma pertanto la fondatezza dei timori precedentemente e ripetutamente espressi dalla cittadinanza lizzanese, ed ignorati per più di un anno dalle pubbliche autorità sino alle note attività di protesta poi tradotte nella mobilitazione popolare di cittadini, comitati e associazioni della provincia.
Per quanto non sia nei nostri intenti sottostimare la buona volontà manifestata dagli organi competenti, non possiamo tuttavia esimerci dal richiedere maggiori assicurazioni circa l'eventualità che i controlli sugli inquinanti siano stati condotti in forma approfondita, considerata tra l'altro la tardività degli stessi ed il contestuale aggravamento delle condizioni di disagio fisico e psico-sociale manifestate dalla popolazione nei vari ambiti della propria vita: domestici, lavorativi e di svago.
Ci riferiamo in particolare all'inspiegabile aumento della frequenza dei disturbi, malori e stati patologici ad andamento cronico-recidivante a carico per lo più dell'apparato polmonare, intestinale, delle mucose e della epidermide, infine delle ghiandole tiroidee, non necessariamente correlati alla presenza in aria delle sole esalazioni maleodoranti avvertibili e, pertanto, segnalate dai residenti prossimi alla zona di conferimento. Ci riferiamo al vissuto di frustrazione e di impotenza della popolazione costretta a respirare le esalazioni e attanagliata dal dubbio che quell’aria potrebbe essere tossica; alla disperazione del sentirsi abbandonata dalle Istituzioni competenti di fronte a problemi così grandi; allo sconforto del sentirsi beffata dall’invocazione di solidarietà verso altre popolazioni che versano in condizioni analoghe. Ci riferiamo, inoltre, al vissuto di rabbia di una popolazione che vede costantemente anteporre il proprio diritto alla salute ai profitti economici di pochi, in una logica soverchiante del mors tua, vita mea da cui esce inesorabilmente sconfitta; alla tragedia di chi sente in pericolo tutte le attività produttive su cui regge il proprio territorio(turismo, produzioni agricole, edilizia etc.).
Non si tratta, dunque, di semplici preoccupazioni ambientalistiche, come qualche politico vuol far credere per sminuire la portata del problema. Si tratta, invece, di una condizione di rischio totale a livello psico-socio-sanitario ed economico. E’ a rischio la salute nella sua accezione più ampia, vale a dire bio-psico-sociale, e la convivenza civile. La perdita di fiducia nel futuro e nelle Istituzioni e l’assenza di speranza nel poter andare avanti genera inevitabilmente l’anomia, il sentimento di essere in una società priva di regole che può portare a degenerazioni pericolose e violente per la convivenza civile.
In riferimento a tali problemi e alla evidente e preoccupante anomalia di carattere sanitario, ancora tutta da chiarire e normalizzare, sollecitiamo il coordinamento unitario dei vari livelli delle pubbliche amministrazioni al fine di condurre gli accertamenti con gli specifici strumenti detenuti da ognuna di esse, compresi quelli medici ed epidemiologici.
Non ci è in proposito possibile fare a meno di notare il deplorevole rimpallo e le ripetute fughe nello sterile ed inconcludente tentativo di esimersi dalle proprie responsabilità facendo unicamente appello a quelle degli altri.
Auspichiamo in proposito di definire le relative o supplementari pertinenze economiche che possano finalmente consentire di “verificare problemi e anomalie e apportare le giuste soluzioni”, inclusa la chiusura definitiva e coatta dei siti giudicati irregolari e/o pericolosi per la salute.
Seppure non contrari alla proposta testé avanzata dalla presidenza provinciale di riaprire in ambito regionale le procedure Autorizzative Integrate Ambientali, sulla scorta di quanto anticipato e dichiarato nel corso del Consiglio Provinciale del 10 Gennaio 2011 e nel sit-in effettuato l’11Gennaio 2011 davanti al Municipio di Lizzano, richiediamo tuttavia al Presidente e alla Giunta Provinciale e al Sindaco del Comune di Lizzano, unitamente alla sua Giunta, di non attendere l'apertura e l'esito dei procedimenti di rivisitazione delle AIA, e di utilizzare i riscontri di irregolarità disponibili poiché la popolazione ha mostrato inequivocabilmente di attendere l'effettiva messa in opera delle prescrizioni previste per la tutela della salute.
Laddove siano già state riscontrate violazioni delle condizioni irrinunciabili, richiediamo di procedere, come previsto dalle norme per la tutela della salute pubblica, alla sospensione dell'attività, in previsione della revoca definitiva delle autorizzazioni concesse, infine alla chiusura degli impianti non senza la puntuale quantificazione del danno arrecato alla Comunità in tutti questi anni.
Alla data attuale, infatti, nessuna amministrazione si è preoccupata di verificare il danno alle persone, in assenza delle indagini epidemiologiche, e al territorio in assenza di rilievi geologici come i carotaggi indirizzati alle falde acquifere, così come nessuna amministrazione ha mai mostrato di aver compreso né di saper quantificare la portata di particolari esternalità negative quali il danno all'attività turistica causato dall'attività di conferimento rifiuti provenienti da ogni dove.
Chiediamo pertanto che le amministrazioni locali e gli organi preposti al controllo, ognuno per le propria parte di responsabilità e competenza e per i poteri istituzionali conferiti, si attivino affinché si ponga la parola FINE alla questione Discariche Ioniche e si avvii un percorso virtuoso che non deroghi al principio di prossimità di conferimento dei rifiuti speciali industriali di altri territori e, attraverso la raccolta differenziata porta a porta, conduca all'unico traguardo possibile per i rifiuti solidi urbani: RIFIUTI ZERO.
Soltanto così sarà possibile tutelare realmente il diritto alla salute, prevenire le malattie e i problemi di salute mentale, evitare degenerazioni pericolose per la convivenza e investire realmente nello sviluppo economico del nostro territorio entro una logica del vita tua, vita mea.
AttivaLizzano continua e continuerà ad essere vigile e attenta alle problematiche del territorio.
Mò basta!
Coordinamento AttivaLizzano.
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