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domenica 30 gennaio 2011

Oltre l’incompiuto Letteratura e Risorgimento per una nuova idea d’Italia


LA LETTERATURA ITALIANA DAL PRIMO RISORGIMENTO ALL’UNITA’ D’ITALIA E NELLA STAGIONE DEL BRIGANTAGGIO LUNGO IL FILO DELLA STORIA E DELLE ETNIE
Un libro di Pierfranco Bruni, Gerardo Picardo,  Marilena Cavallo, Micol Bruni, Tonino Filomena. Scrittori e poeti dalle divergenze alle convergenze:  da Silvio Pellico a Carlo Alianello, tra Risorgimento, Insorgenze e Brigantaggio. Cinque studiosi tracciano un percorso tra letteratura, storia e metodologia didattica
Un saggio che "racconta" i processi culturali risorgimentali che hanno condotto all'Unità d'Italia tra divergenze e convergenze. Dal primo Ottocento alle Insorgenze dentro il Risorgimento e i profeti del Risorgimento sino alla questione legata alla “guerra civile” della Brigantaggio meridionale.
“Oltre l’incompiuto. Letteratura e Risorgimento per una nuova idea d’Italia”, è il titolo di un saggio, scritto da Pierfranco Bruni, Gerardo Picardo, Marilena Cavallo, Micol Bruni e Tonino Filomana e pubblicato nelle collane della Casa editrice  “Il Coscile”, Castrovillari, Cs, (tel. 0981 22632 - 22219), nel quale vengono sottolineati alcuni indirizzi sia storici e identitari che letterari all’interno dei processi culturali e linguistici nella temperie pre e post unitaria.      
Cinque autori che attraversano i percorsi letterari, storici, antropologici e letterari in una dimensione di sistemazione anche bibliografica.
Il Risorgimento all’interno del valore di Patria in un attraversamento tra divergenze e convergenze politiche e antropologiche le cui motivazioni sono da rintracciarsi nello studio di una letteratura che ha raccontato sia la stagione Risorgimentale d’inizio Ottocento (da Silvio Pellico a Luigi Mercantini) sia quella riferita ai “miti” garibaldini con la presenza di scrittori come Ippolito Nievo sia la contestualizzazione borbonica con i percorsi che vanno dalle Insorgenze al Brigantaggio con aspetti relativi a scrittori come Tomasi di Lampedusa e Carlo Alianello sia al contributo delle minoranze etniche rivolto all’Unità d’Italia con figure storiche come Francesco Crispi.
“L’obiettivo, sostengono P. Bruni, Picardo, Cavallo, M. Bruni e Filomena, è quello di superare la discussione intorno al concetto di un Risorgimento incompiuto e analizzare protagonisti e problematiche riferite al confronto tra le storie regionali e quelle nazionali. Il particolare che entra nel nazionale anche in letteratura trova delle chiavi interpretative significative soprattutto in alcuni romanzi riferimento e in alcuni poeti che hanno recitato non solo l’amore per la Patria ma l’incoraggiamento verso una Italia unica e indivisibile come l’Inno leopardiano completamente dedicato all’Italia”.
Il saggio è diviso in cinque parti e si affrontano questioni riguardanti il concetto di letteratura e identità nazionale, partendo proprio da Leopardi e Manzoni sino al tema di un Risorgimento mancato o spezzato come quello raccontato da Francesco Iovine o a un risorgimento tra due bandiere come si articola ne “Il Gattopardo” percorrendo le strade che vanno da Verga a Edmondo De Amicis (nel saggio dello scrittore e Consulente culturale della Presidenza della Camera dei Deputati Pierfranco Bruni)  sino alla difesa di una questione meridionale tutta vissuta all’interno del Regno delle due Sicilie con la presenza imponente di un “brigantaggio patriottico” come nel caso sia de “L’eredità della Priora” che in “La conquista del Sud” di Carlo Alianello che costituisce il passaggio epocale tra una civiltà  marcatamente contadina ad una popolare (nel saggio del giornalista e saggista Gerardo Picardo).
Gli aspetti letterari vengono approfonditi con l’interpretazione di una poesia patriottica, risorgimentale, toccando i primi anni dell’Ottocento: è un ulteriore scavo che porta le testimonianze di poeti come Mercantini, Mameli, Berchet, Tommaseo da una parte e il canto popolare con la presenza di Vincenzo Padula, di Costantino Nigra e Giuseppe Pitrè dall’altra sino a rincontestualizzare i versi di Ferdinando Russo su “O’ sudato è’ Gaeta” (nel saggio della docente di Letteratura italiana e saggista Marilena Cavallo)  sino ad analizzare la presenza di una letteratura colta e popolare espressa dalle presenze etno – linguistiche all’interno del Regno di Napoli con personaggi  letterari come Girolamo De Rada e storici come Pasquale Scura o addirittura Francesco Crispi che si innestano in un mosaico tra letteratura e storia che va dalla Rivoluzione Partenopea sino alle imprese garibaldine (nel saggio della storica e Cultore della Materia dell’Uniba Micol Bruni). Il capitolo dedicato completamente al Brigantaggio è firmato dallo storico Tonino Filomena che analizza gli aspetti legati al brigantaggio politico nel Sud e in particolare in Calabria con dei riferimenti precisi sia dal punto di vista bibliografico che revisionista.
Le finalità del lavoro sono abbastanza chiari e si definiscono nella lettura di processi culturali che spingono ad un superamento di quell’idea di incompiutezza che il Risorgimento si porta dietro da oltre cento anni.
Gli autori (Pierfranco Bruni, Gerardo Picardo, Marilena cavallo) hanno voluto mettere a confronto posizioni divergenti intorno sia alla questione del Risorgimento incompiuto sia sulla stagione dell’Unità d’Italia vista con gli occhi della monarchia sabauda e della presenza borbonica. Lungo questi percorsi si sono proiettati all’interno di quelle pagine di scrittori e poeti che hanno intrecciato identità e appartenenza, eredità storiche e concetto di Patria attraversando elementi prettamente letterari.
Il passaggio fondamentale è quello di comprendere l’attraversamento che va dalle divergenze alle convergenze sia sul piano strettamente letterario che su quello di una interpretazione di valori condivisi. La letteratura costituisce uno strumento necessario per penetrare geografie reali dei territori italiani e metafore poetiche con un indirizzo sia antropologico sia etico.
Le due visioni dominanti sono quelle che vedono Luigi Mercantini con la sua “Spigolatrice di Sapri” come interprete di un Risorgimento nazionale e nazionalista e Carlo Alianello con la sua storia dei briganti di un’Italia tutta ancora da rileggere. Micol Bruni si è soffermato sul contributo delle minoranze etno – linguistiche nel Regno di Napoli partendo da due figure centrali: Mazzini e Garibaldi. L’analisi sul Brigantaggio offre una chiave di lettura all’interno dei fenomeni prodotti dal Risorgimento.
Andare oltre il concetto di “incompiuto”, affermano gli autori, significa, tra l’altro, trovare gli elementi di una condivisione sul concetto di Patria, identità e appartenenza. È questo il profilo di un saggio che si apre a ventaglio su problematiche che si mostrano con tutta la loro attualità e la proposta di una dialettica articolata sui vari aspetti della società moderna.
 
 

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