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martedì 18 gennaio 2011

Italia dei valori - Brindisi: Piano di Rientro sanitario. Riparare, coinvolgere, rimodulare, migliorare

Questo è un documento uscito dal lavoro del direttivo provinciale di Brindisi, dove opera un Idv diverso fatto di veri valori e non di caccia alle poltrone, bravi a tutti ed in particolare a Lorenzo Caiolo, coordinatore provinciale, mancato Consigliere regionale che meriterebbe di essere al posto di qualche altra persona.

Il Coordinamento provinciale dell’Italia dei Valori di Brindisi, nell’ultima sua riunione, ha esaminato la difficilissima situazione che si va creando e si creerà, nella nostra Provincia, a seguito dell’applicazione delle misure previste nel Piano di Rientro sanitario. Dopo ampia discussione, ha approvato il seguente documento offerto all’attenzione della Regione, delle Istituzioni locali, dei cittadini e delle forze sociali e politiche.

“Premesso che il Piano di Rientro pugliese è stato elaborato a seguito di condizioni dettate dal Governo e prevede un taglio di 500 milioni di Euro per risparmiare su: posti letto, spesa farmaceutica e personale sanitario, con la conseguente chiusura di ospedali, eliminazione di interi reparti, l’Italia dei Valori di Brindisi ritiene che questo esso debba essere rimodulato in modo da non doversi prefigurare come peggioramento dei servizi e non debba pregiudicare le necessità sanitarie dei cittadini.
Pur ribadendo, in modo deciso, che questo Piano, fatto di lacrime e sangue, è sicuramente il risultato finale di scelte ed imposizioni del Governo centrale, non possiamo, tuttavia, permettere, nella maniera più assoluta, che tali scelte siano fatte in modo approssimativo  e ricadano unicamente sull’utente finale, che è già, per la condizione in cui si trova, duramente provato e costretto a sopportare enormi sacrifici.  Né possiamo permetterci di tacere sul fatto che un’operazione così importante ed estremamente delicata, quale il riordino della sanità in Puglia, sia stata condotta e continui ad essere condotta in assoluta mancanza di coinvolgimento delle parti interessate: dai cittadini, alle forze sociali, agli Enti locali e, quel che è più grave, agli Operatori Sanitari.
Avremmo preferito che i cinque anni passati fossero stati utilizzati in modo più proficuo per elaborare e realizzare un “vero” piano della Salute. Avremmo preferito che, in questa forzata circostanza, il tutto fosse stato elaborato e deciso in un quadro di concertazione regionale e provinciale che avesse avuto come protagonisti alleati tutti i rappresentanti delle realtà prima citate e in un orizzonte che avesse puntato ad un piano sanitario organico fondato sulla valorizzazione dei servizi di prevenzione, sulla qualificazione della medicina territoriale, sul potenziamento ed innovazione dei servizi diagnostici e terapeutici specialistici, sull’eccellenza dei presìdi ospedalieri attivi, sul potenziamento dei servizi di emergenza, su un’offerta ampia di reparti e servizi, sulla qualificazione e sul potenziamento dei servizi domiciliari e riabilitativi.
Riteniamo pertanto fondamentale, consapevoli della necessità di contenimento della spesa, che le decisioni adottate dal Piano siano riconsiderate alla luce della migliore tutela del diritto alla salute di tutti i cittadini. La razionalizzazione della rete dei servizi ospedalieri ed extraospedalieri non deve impoverire, ma migliorare secondo logiche di giustizia, innovazione, pianificazione, completezza e di partecipazione.
Occorre garantire che i tagli, da effettuarsi, rappresentino una riduzione della spesa, che non si tradurrà in minor qualità del servizio prestato. Se i cittadini percepiscono che si punta effettivamente all’eccellenza delle strutture ospedaliere restanti e che si mira ad una riqualificazione e ad un potenziamento dei servizi ambulatoriali del territorio, soprattutto nei Comuni in cui si assisterà alle disattivazioni degli ospedali, condivideranno anche i tagli.
Infatti, nessuno potrà sostenere la conservazione di strutture ospedaliere inadeguate, il cui mantenimento non gioverebbe al cittadino e non contribuirebbe al miglioramento dei servizi forniti.
Occorre, in sintesi, a parer nostro, previa attenta e costante valutazione dei bisogni sanitari della popolazione, qualificare il Servizio Sanitario in modo da offrire ai cittadini la possibilità di poter trovare un presidio ospedaliero e territoriale in grado di risolvere le necessità sanitarie di urgenza, di routine e di complesso approccio. In questo quadro è fondamentale che nei Comuni dove esistono strutture ospedaliere, il taglio dei posti letto deve essere bilanciato dal rafforzamento dei servizi specialistici e di quelli di urgenza. In questa ottica, tra l’altro, sarà possibile programmare la riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche e l’eccellenza (operatori e attrezzature) delle strutture sanitarie esistenti eviterà a centinaia di cittadini di spostarsi in altre regioni per interventi che potranno essere fatti benissimo nell’ambito della provincia.
Chiediamo alla Regione di  ripartire e riparare, da subito, sul piano del coinvolgimento e di rielaborare, d’intesa con operatori forze sociali ed Istituzioni locali, il Piano secondo le logiche, i contenuti e i princìpi qui delineati.
Il partito dell’ Italia Dei Valori della provincia di Brindisi, per parte sua, è impegnato, a tutti i livelli, ad elaborare, in tempi brevi, una proposta  migliorativa tesa, anche, alla riconsiderazione di alcune situazioni abnormi e particolari (solo a titolo di esemplificativo citiamo la questione Psichiatria, Cardiochirurgia, Chirurgia toracica e Gastroenterologia). A tal fine, chiediamo la collaborazione e la mobilitazione propositive dei cittadini, degli operatori sanitari, delle Organizzazioni sanitarie e degli Enti locali”.
Il Coordinatore provinciale                                                                                                           Lorenzo Caiolo


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