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lunedì 13 febbraio 2012

L’ ”apostrofo rosa” del 14 febbraio




Il bacio ha cullato, come servitore umile , fedele e silenzioso, la storia dell’umanità ed è  il simbolo dell’amore e dell’affetto.
Secondo alcuni studiosi,  la pratica del baciarsi si è evoluta ed è  progredita dai rituali fra gli animali in cui le madri masticavano il cibo nella loro bocca prima di passarlo alla prole attraverso la medesima. Secondo altri, dal lattante che posa le sue labbra sul capezzolo materno.
Solo per curiosità,per quanto riguarda le antiche civiltà, non  troviamo traccia di baci negli Egiziani, mentre ci sono documenti scritti in India, antica Grecia, Roma  e Assiria. Non sempre però il bacio ha goduto della stessa fortuna: nel sedicesimo secolo a Napoli, ad esempio, un bacio in pubblico era punito con la morte. Perché alla fine in natura si baciano tutti, a modo loro e per ragioni uguali e diverse. I nostri cugini scimpanze´ usano solo le labbra, mentre i bonobo (grande scimmia antropomorfa) baciano  come noi, e se ne fece diretta esperienza il guardiano di uno zoo che, comeaccoglienza, si ritrovò in bocca la….. lingua dell’animale. Le giraffe,invece, intrecciano i colli («si accollano»), gli uccelli si strofinano i becchi, gli scoiattoli e i porcospini si strofinano i nasi, ma non come gli eschimesi, credenza errata, perche´ in realtà gli inuit canadesi si annusano la faccia, come i criceti e i cani.
Il primo scandaloso bacio cinematografico risale addirittura al 1896: un piccolo film di trenta secondi che si intitolava Il bacio fra May Irwin e John C. Rice, e il pubblico voleva chiamare la buoncostume. Nel 1963 arrivò, invece, Andy Warhol, con il film Kiss: 54 minuti di soli baci, e l'anno dopo, già che c'era, girò un blowjob di 35 minuti. Comunque, se un bacio di qualche minuto  sembra lungo, pensiamo a James Belshaw e Sophia Severin, che al Centro Commerciale Plaza di Londra si sono baciati per 31 ore, 30 minuti e 30 secondi.
E dopo tanta cronaca frivola,godiamoci queste bellissime poesie di Jacques Prévert e di Catullo:

   ‘I ragazzi che si amano si baciano in piedi contro le porte della notte
   e i passanti che passano li segnano a dito, ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno.
   Essi sono altrove molto più lontano della notte, molto più in alto del giorno,
   nell’abbagliante splendore del loro primo amore‘.‘I ragazzi che si amano‘.
   ------------------
   Tu mi chiedi o Lesbia: a quale numero arrivano i tuoi baci,
   perché io mi senta sazio e nauseato.
  Quale elevato numero di granelli di sabbia africana
  si stende nella Cirenaica fertile di silfio,
  tra l’oracolo del torrido Giove
  e la venerabile tomba dell’antico Batto;
 o quale sconfinato numero di stelle, quando la notte è silenziosa,
 sbircia gli amori clandestini degli esseri umani,
 tale è lo sterminato numero di baci
 che devi dare a Catullo, pazzo d’amore,
  perché si senta sazio e nauseato.

 Tra le due poesie ci sono duemila anni di storia……, cosa è cambiato?




N.B. Questo è il testo originale di Rostand:

                             “ Un baiser, mais a tout prendre, qu'est-ce? Un serment fait d'un peu plus pres, une promesse Plus precise, un aveu qui veut se confirmer, Un point rose qu'on met sur l'i du verbe aimer; C'est un secret qui prend la bouche pour oreille, Un instant d'infini qui fait un bruit d'abeille, Une communion ayant un gout de fleur, Une facon d'un peu se respirer le coeur, Et d'un peu se gouter, au bord des levres, l'ame!”
e questa la versione in italiano:
“Un bacio - ma che cos'è poi un bacio? Un giuramento un po' più da vicino, una promessa più precisa, una confessione che cerca una conferma, un punto rosa sulla i di «ti amo», un segreto soffiato in bocca invece che all'orecchio, un frammento d'eternità che ronza come l'ali d'un'ape, una comunione che sa di fiore, un modo di respirarsi il cuore e di scambiarsi sulle labbra il sapore dell'anima!”

Domanda:  dov’è “ l’apostrofo rosa”?      Invenzione della fantasia! 

1 commento:

blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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