“La poesia è nata probabilmente dalla necessità di aggiungere un suono vocale al ritmo martellante delle musiche primitive. Solo molto tempo più tardi, a seguito dell'invenzione della scrittura, poterono scriversi in qualche modo e differenziarsi. Fece dunque la sua comparsa, la poesia scritta. Tuttavia la comune parentela con la musica si fa ancora sentire."(E.Montale)
La poesia e’ musica!
Il rapporto fra poesia e musica è un rapporto d’amore fortemente contrastato.
Il loro destino è cercarsi, ritrovarsi, colloquiare, confondersi, come due amanti si fondono alla luce del giorno o nel buio delle notti per vivere poi vite separate
La musica è il fuoco del mondo, la poesia vive nell’aria, alimenta il fuoco rendendolo unico agli occhi del tempo sempre desideroso d’emozioni.
Ho gia’ scritto:
"Per l’uomo moderno, nutrito di pattume,di immagini,di trionfalismi,di meccanicistica,di tecnologia,di superbia,di egoismo,di vacuita' l’unica forma di poesia possibile è quella del sentimento(lirica) , con cui egli si addentra nell’intimo della propria coscienza e analizza la sua condizione di fronte alla natura e alla società.
La poesia è espressione di stati d’animo indeterminati, vaghi, misteriosi: propri della poesia sono il senso dell’infinito e il ricordo. Il linguaggio deve essere dolce e musicale, decisamente antiprosastico. La poesia si risolve in rimembranza di impressioni infantili, nella rievocazione di un tempo ormai lontano e inafferrabile. Poiché l’indefinito si esprime soprattutto attraverso la musica, la poesia deve allontanarsi dalla rappresentazione e avvicinarsi alla melodia.
La funzione della poesia consiste quindi nel recupero dei valori della natura come risposta ai “non valori” della società attuale, venendo ad assumere un ruolo oggettivamente liberatorio, contestativo e agonistico (“ titanico”) della civiltà razionale ,scientifica e amorale creata dal progresso. Non tanto, dunque, sentimento contro ragione: ma piuttosto sentimento o poesia che sorge dalla ragione. Non è la poesia del sentimento che ha superato la ragione, ma è il canto della ragione stessa fatta sentimento".
Finchè ci saranno emozioni da trasmettere, esternare, condividere, la poesia non morirà. Magari si “cambierà d’abito”, o meglio: utilizzerà altri canali di diffusione, non più quelli “canonici”, cartacei ed ingombranti, ma il web, per esempio. Internet si sta rilevando un ottimo mezzo per la “rivalorizzazione” e la diffusione capillare della poesia: siti tematici creati e gestiti da appassionati colti ed autorevoli o semplici dilettanti, “blogs”, chats, veri e propri “caffè letterari (virtuali) del XXI secolo” che fungono da “salvagenti culturali” in un immenso mare sempre più fatto di sola, effimera schiuma, e disseminato di inopportuna spazzatura.
E poi, non dimentichiamolo mai, abbiamo tutti,mai come oggi in questa fredda ed arida societa', il bisogno di sognare "cieli azzurri e nuvole rosa,una carezza sul viso e un dolce sguardo,l'ingannevole dolcezza di un calice e il gioco della luna,l'estasi di un senso e l'odore del muschio,il mistero della fantasia e la porta del vuoto".
La Poesia ci sara’ finche’ ci sara’ …..l’umanita'!
Ora dilettiamoci ascoltando e vedendo il grande Vittorio Gassman che legge ed interpreta l'immortale
interessante grazie
RispondiEliminaAurelia