Era fatta a ripiani, per la precisione sette, in analogia con i vizi capitali. Tra gli oggetti dati al fuoco figuravano, stoffe preziose, sculture e dipinti ritenuti osceni, dadi da gioco, profumi e belletti , strumenti musicali e libri di musica, oltre ad opere di Petrarca, di Dante e di altri autori ritenute immorali. Questo "bruciamento" contribuisce ad influenzare negativamente i giudizi relativi al frate, che poco dopo verrà arrestato per eresia e condannato a morte. La morte gli sarà inflitta il 23 maggio del 1498 in Piazza Signoria ed insieme a due suoi confratelli, saliranno sul rogo ed arsi vivi. In allegato due grandi dello spettacolo ricordano il Savonarola.
"Questo blog, nasce a Grottaglie e per Grottaglie, è e sarà rispettoso delle manifestazioni dell'altrui pensiero, da qualunque parte provengano, purché espresse onestamente e chiaramente. In questo spazio ho l'onore di avere autori di spessore culturale di grande livello. Potete scrivermi su: lillidamicis@libero.it e/o su : lillidamicis@gmail.com
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lunedì 27 febbraio 2012
L'ultimo falò del Savonarola
Era fatta a ripiani, per la precisione sette, in analogia con i vizi capitali. Tra gli oggetti dati al fuoco figuravano, stoffe preziose, sculture e dipinti ritenuti osceni, dadi da gioco, profumi e belletti , strumenti musicali e libri di musica, oltre ad opere di Petrarca, di Dante e di altri autori ritenute immorali. Questo "bruciamento" contribuisce ad influenzare negativamente i giudizi relativi al frate, che poco dopo verrà arrestato per eresia e condannato a morte. La morte gli sarà inflitta il 23 maggio del 1498 in Piazza Signoria ed insieme a due suoi confratelli, saliranno sul rogo ed arsi vivi. In allegato due grandi dello spettacolo ricordano il Savonarola.
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"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975
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“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.
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