La Maria Carosina, meglio conosciuta con il nome di Sissi, ha deciso di porre in atto questo gesto, fino alle estreme conseguenze, perché si ritiene, insieme agli altri 16 lavoratori ex GEA, colpita da un ingiusticato dispositivo di licenziamento che è frutto di manovre poche chiare da parte della cooperativa subentrante alla gestione, la DOMUS e la stessa Amministrazione comunale di Grottaglie, che non ha saputo garantire la conservazione del posto di lavoro a questi lavoratori che sono stati utili finché è tornato comodo agli Amministratori e agli stessi funzionari del Comune grottagliese, quest'ultimi rei di aver stilato più liste di proscrizione al fine di liberarsi di quel personale non più utile all'abbisogna.
La signora Sissi, come molte altre sue colleghe è a mono reddito e si ritrovano senza più poter far fronte a impegni di gestione familiare grazie alla disinvoltura di chi ha ritenuto non più utile questo personale ausialirio, che nel caso specifico della signora Sissi con requisiti più che sufficienti per poter lavorare nella Casa di Riposo grottagliese, si ritrova in uno stato di diperazione e pronta a tutto pur di riottenere ciò che le stato maltolto: il lavoro che svolgeva con la massima dedizione.
Ora è determinata ad andare avanti, anche se il suo stato di salute non lo consentirebbe, a fare lo sciopero della fame, a nulla sono valsi i tentativi di farla demordere. Con lei, di fronte alla casa di riposo grottagliese sita in zona Campitelli, dove ha deciso di stazionare giorno e notte, sotto una tenda da campeggio, ci sono le colleghe a lei più vicine che possono sostenerla solo psicologicamente, in quanto lei rifiuta di nutrirsi ed anche di bere.
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