Il processo che precede questi miei modesti editoriali, gli APERTAMENTE, è un processo curioso che avviene tutto nella mia mente, non prendo appunti ma mi limito a registrare, tutto quello che sento, leggo e vedo, in un comparto della mia mente, già molto affollato da tante idee, preoccupazioni e progetti, una sorta di archiviazione che rimane li latente finché non mi esplode la voglia di mettere per iscritto ciò che la mia modesta mente ha elaborato, quindi può accadere che questo stesso processo sia lungo e meditato, sofferto nella dualità di scrivere o meno, insomma una lotta interna che poi immancabilmente sfocia in questi scritti.
Quello che mi accingo ad elaborare è uno dei più sofferti in quanto nonostante il tutto ciò che ho letto, visto e registrato, mi viene difficile lo sbroglio di questa matassa intricata che è il cammino che la nostra comunità ha intrapreso per cercare un candidato Sindaco e i candidati consiglieri, degni di questo nome. Si sta rivelando un cammino non facile, in quanto, come sanno tutti coloro che della politica ne capiscono qualcosa, le prossime amministrative saranno un bell'impegno perché chi dovrà candidarsi dovrà avere le competenze per potersi sedere in Consiglio o far parte della squadra di governo, insomma dovrà capirne di amministrazione e quando si parla di amministrazione è come se si parlasse di un'azienda che nella fattispecie non può permettersi debiti, perché alla fine sarebbe fallimento, e il consiglio di amministrazione con i suoi organi dirigenziali in prima persona responsabili e quindi condannati a pagare, nel caso degli Enti pubblici a pagare saranno gli amministratori, ma il prezzo più alto lo pagheranno i cittadini. Questo in parole povere è il federalismo municipale che se raffrontato alle vecchie regole del patto di stabilità, possiamo dire tranquillamente: "stavamo meglio quando stavamo peggio!" Mi spiego: se prima un ente doveva stare nel patto di stabilità e non lo faceva, dopo un paio d'anni di purgatorio e magari con qualche mandraccata ritornava in sella, tanto provvedeva papà pantalone (il governo nazionale) a colmare il buco. Bene! appena va a regime il federalismo fiscale locale, non sarà più possibile e quindi chi sbaglierà pagherà e con lui i cittadini che saranno salassati da gabelle vessatorie. Quindi attenzione a chi si manda al Palazzo, perché se è il solito affamato di potere e non solo, saranno dolori e stridori di denti. Nel caso di Grottaglie, saranno 24 consiglieri, una giunta dimezzata con non più di 4 assessori, pare! e un sindaco che non sarà più tanto saldo sulla sua poltrona in quanto non conterà più su una maggioranza schiacciante come è accaduto da Vinci a Bagnardi, ma potrà essere "impallinato" e mandato a casa. Tutto questo porterà ad una precarietà assoluta della squadra amministrativa e si ripercuoterà sulla città e i suoi cittadini ovviamente. Quindi più o meno è questo il futuro politico che si prefigura negli Enti, quindi una corsa ad ostacoli in cui da una parte ci saranno casse vuote e dall'altra un elettorato nella maggior parte illuso ed inconsapevole che continuerà a premere per avere favori dalla compagine che ha aiutato ad andare al governo. Cosa accadrà? che ci sarà un avvicendamento di assessori che una volta in giunta si renderanno conto che non c'è nulla da spartire e si dimetteranno e meno che mai potranno fare i consiglieri comunali, i quali se non avranno competenze in merito alla gestione della Cosa pubblica, anche loro sceglieranno le dimissioni e se non lo faranno saranno così tallonati dal popolo inferocito dalle tasse che non sarà difficile che accada cambino anche città di residenza.
Di questo scenario sono pochi i consapevoli e si sta procedendo nella scelta dei candidati sindaci e candidati consiglieri con relativa redazione di programmi come se fossimo ancora al 2006, invece in 5 anni molte cose sono cambiate, con i quali bisognerà fare i conti e non ultimo i conti bisognerà farli con la gente di Grottaglie che secondo me sta esaurendo la tolleranza e il risultato delle urne sarà la prova provata di questo cambiamento, dove più di qualcuno resterà a bocca aperta per lo stupore.
Mi pongo delle domande:
RispondiElimina1) i dipendenti comunali nell’ultimo anno hanno partecipato ai convegni nazionali e/o regionali e/o provinciali per il settore cui svolgono l’incarico?
2) Gli assessori (i consiglieri sicuramente no) hanno partecipato ai convegni nazionali e/o regionali e/o provinciali per il settore cui svolgono l’incarico?
In caso di risposta negativa al punto 1, perché non hanno partecipato ai convegni?
In caso di risposta positiva al punto 1, quanti sono i convegni cui hanno partecipato?
In caso di risposta affermativa al punto 2 cosa hanno imparato?
In caso di risposta negativa al punto 2, perché non hanno partecipato?
Carissima Lilli, sono fondamentali questi due punti per comprendere il problema del federalismo municipale.
Purtroppo, in questo settore non v’è demagogia, c’è solo un buon impegno giornaliero di studio … quello che (secondo me) manca ai politici attuali.
Si aprono le scene coi commentatori e politici di turno. Il Vs. Renato aspetta intervento.
Secondo voi è proprio vero quello che dicono in televisione che il federalismo municipale è discriminante per il sud?
Renato