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giovedì 8 marzo 2012

Liceo Classico"V.Lilla"

Mi sia consentito rendere omaggio al Liceo Classico “V.Lilla” di Francavilla Fontana, Istituto che ha forgiato intere generazioni di professionisti, tra cui moltissimi grottagliesi .
Il vecchio pulman di Aurelio Arces, fumante e traballante col suo muso lungo, la Littorina che ti portava alla stazione francavillese da cui imboccavi viale Lilla, l’ultimo ripasso in itinere della lezione…

Sembra di rivivere l’atmosfera di “compagno di scuola” di Venditti,nell’aria ovattata , lontana e magica (perche’ perduta irrimediabilmente) degli anni 60,quando sul viale della Scuola sentivi il penetrante odore dei tigli,quando era proibito entrare in classe con i blue-jeans e gli esami si sostenevano in giacca e cravatta,quando la sigaretta “nazionale esportazione con filtro”  costava 10 lire e la si riusciva a fumare, fuggevolmente, anche in bagno,quando il bidello Peppino deponeva sulla cattedra la nera borsa sdrucita e consunta anticipando l’ingresso del docente/simbolo,quando con trepidazione attendevi il risultato dei compiti in classe di Latino e Greco,quando, con terrore, eri in attesa di visionare i “quadri” finali,…quando…quando…quando…infiniti quando,innumerevoli quando!

 “Davanti alla scuola tanta gente
otto e venti, prima campana
“e spegni quella sigaretta”
e migliaia di gambe e di occhiali
di corsa sulle scale…
Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene
perché, ditemi, chi non si è mai innamorato
di quella del primo banco
la più carina, la più cretina
cretino tu, che rideva sempre
proprio quando il tuo amore aveva le stesse parole
gli stessi respiri del libro che leggevi di nascosto
sotto il banco…Mezzogiorno, tutto scompare,
“avanti! tutti al bar”.
Dove Nietsche e Marx si davano la mano
e parlavano insieme dell’ultima festa
e del vestito nuovo, buono, fatto apposta
e sempre di quella ragazza che filava tutti, meno che te
E le assemblee, i cineforum i dibattiti
mai concessi allora
e le fughe vigliacche davanti al cancello…


“L’incipit della nostra storia rimanda al filantropismo di un principe, Andrea Imperiali, e al suo lascito di 2000 ducati destinato, nel 1678, alla realizzazione di un progetto educativo affidato agli Scolopi. L'imponente edificio delle Scuole Pie costituì dunque il primo nucleo degli studi di umanità in Francavilla. Un tipo di scuola, quella degli Scolopi, radicata nella realtà, con maestri attenti ai segni dei tempi. Le leggi di  abolizione della feudalità promulgate nel 1806 determinarono la chiusura dell’'istituto, che venne poi riaperto in seguito al concordato del 1818 tra la Chiesa e i restaurati Borboni. Gli Scolopi continuarono ad avere il monopolio della cultura in Francavilla, costituendo un punto di riferimento non solo per la Puglia, ma anche per la Calabria e la Basilicata. Nel Real Collegio Ferdinandeo si formarono uomini come Luigi Raggio, Vincenzo Lilla, Bartolo Longo. E quando la stagione degli Scolopi si conclude con la soppressione degli ordini religiosi, avvenuta per legge nel 1866, l’'eredità non va dispersa.Nel 1869 si concretizza il disegno di un Ginnasio comunale per colmare il vuoto lasciato dai Padri delle Scuole Pie. Il Ginnasio comunale ebbe varie traversie; funzionò, tra infinite difficoltà, fino al 1872, quando fu trasformato in scuola tecnica che operò per una decina di anni.Nel 1884 si riaprì il Ginnasio; gli studi classici ressero con alterna fortuna fino al 1893, quando si aprì una scuola di Arti e Mestieri che ebbe una breve durata.
Nel 1895 veniva riaperto il Ginnasio. Il pareggiamento della scuola si ottenne nel 1900 per interessamento del sindaco avv. Raffaele Caroli.Gli anni difficili della crescita vengono gestiti da Vitaliano Bilotta, che resse il Ginnasio dal 1901 al 1941 e dal 1937 al 1949 il Liceo comunale che, nel  1941, ottenne la parificazione. Per interessamento del sindaco Vincenzo Barbaro si va verso la statalizzazione. Attraverso apposito Decreto Ministeriale nel 1950 veniva istituito in Francavilla un Liceo statale.Gli anni di Piero Argentina coincidono con la crescita della nostra scuola: nel 1951 viene riconosciuto l'’organico di due corsi, portati a tre a partire dal 1958. Il Collegio dei professori del Liceo Ginnasio Statale di Francavilla Fontana, convocato in seduta ordinaria il 30 novembre 1950, su proposta dello stesso preside, delibera unanimemente di intitolare la scuola al nome di Vincenzo Lilla.Piero Argentina, profondamente convinto che l'’inserimento delle masse nella vita della nazione è il problema dominante della nostra vita politica per un’effettiva crescita democratica, incentrò la sua direzione didattica intorno a questa idea.La scuola dei galantuomini si apre, così, ai figli degli operai; una nuova linfa scorre, i tempi si fanno più maturi perché la democrazia e la cultura possano circolare nelle masse, anche se resta difficile superare la logica della scuola d'élite.Gli anni Sessanta sono importanti per la crescita sociale e culturale del nostro Paese, ma pure difficili, traumatici. Anche nel nostro liceo si avverte il travaglio dei mutamenti storici, la necessità di un dialogo più aperto fatto non solo di segni, ma anche di movimento e di parola che non sempre può circolare liberamente per il permanere di uno stile autoritario di stampo antico, un certo paternalismo improntato di retorica. L’era di Piero Argentina si conclude nel 1968.L'’onerosa eredità viene raccolta dal professore Vincenzo Carolla, ordinario di Matematica e Fisica nel nostro Liceo dal 1952. Il nuovo preside è chiamato a gestire un periodo di intemperanze, fermenti, ma anche di grandi speranze che investono anche il mondo della scuola. Si tratta di un periodo breve ma intenso, per l’'irreversibile precarietà della sua salute.Gli anni della crisi vengono gestiti dal preside Giuseppe Caforio che dal 1970 assume la direzione dell'’istituto. Con la nuova dirigenza si impone gradualmente un nuovo modo di vivere la scuola in maniera sempre più incisiva e individualizzata, sulla scia di una cultura che non indugia nel nozionismo ma tende a sviluppare le doti intuitive e critiche.La scomparsa del Preside Caforio, avvenuta nel 1982, privò il nostro liceo di un professionista valido, di un uomo leale e sincero che aveva il dono di trasmettere sicurezza e spirito di coesione.Durante il 1983 regge l’'istituto il preside Pietro Lacorte.Nel 1984 inizia la presidenza di Francesco Capobianco, conclusasi nel 2010.Successivamente è la volta di Francesco Carone, preside tuttora in carica”.

…Compagno di scuola, compagno di niente
ti sei salvato dal fumo delle barricate?
Compagno di scuola, compagno per niente
ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?”

Per quel che mi riguarda, un pensiero commosso e  deferente  a due Professori della mia sezione A: Caroli Michele,docente di Latino e Greco e Giovanni di Noi, docente di Storia e Filosofia.  A distanza di tanti anni, l’alunno/professore dice ai due Professori (con la P maiuscola): Grazie!

4 commenti:

  1. Con tali "raccomandazioni iniziali", che la giornalista coordinatrice del blog evidentemente ritiene necessarie, sorge spontaneo qualche dubbio! Ha forse ancora paura di qualche intemperante "revanche sessantottina"? E' ancora indispensabile minacciare querela per pretendere moderazione ed educata espressione di eventuali dissensi?... Siamo proprio presi male.

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  2. Non capisco cosa abbia letto Carlo D'Errico, se può si spieghi meglio. Oppure ci faccia capire, grazie!

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  3. Ho letto il banner che precede l'introduzione di un nuovo commento al post di Elio Francescone sul Liceo "V.Lilla" e che "ammonisce" su eventuali commenti offensivi. Era davvero necessario? Capisco che spesso ineducate espressioni offensive afferiscono la comunicazione via web ma anche in questo caso? Tipico e dolce "amarcord" di un tempo che non c'è più. E se poi ve ne fossero non sarebbe meglio denunciare gli estensori...
    Spero di aver chiarito il mio pensiero.
    Cordiali saluti.
    Carlo D'Errico

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  4. Che nostalgia il Liceo Lilla!Mi è venuto il magone, Elio,e non per lo smalto della giovinezza perduto, non solo almeno, ma per i sogni ,le ribellioni, le amicizie.
    Erano altri tempi...Ricordo la sosta al bar vicino alla stazione ad ascoltare "Proud Mary",le botte prese da mio padre per i filoni o perchè ai colloqui i professori
    "E' brava ma può fare di più e poi sobbilla i ragazzi alle rivolte ".Quanti schiaffoni ho preso da mio padre perchè entravo in ritardo per far mangiare il cagnetto vicino alla cartoleria dell'angolo..già allora mi occupavo di randagi.
    Grazie del ricordo ,Elio, e grazie al prof. Forleo, Ribezzo ,Chionna e tutti gli altri.

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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