Da molti anni l’8 marzo é la giornata della festa della donna, ma quanti avvenimenti nel corso dei secoli hanno segnato questo essere così controverso, che può suscitare amore, odio, plauso, indifferenza o qualcosa di peggio.
La donna da sempre ha rappresentato il pomo della discordia. Per aver ascoltato Eva, Adamo fu cacciato dal Paradiso. Il “ pomo” della discordia dato alla più bella ad “Elena” fece scoppiare la decennale guerra di Troia, e si potrebbe continuare. La donna questo “oggetto” del desiderio e delle fantasie maschili, a torto o a ragione, ha da sempre rappresentato il perno sociale più discusso, che nel corso dei secoli ha fatto scaturire contese e non solo.
avevano diritto di voto tutti i cittadini maschi, anche quelli poveri,ma restavano escluse le donne. In Italia nel 1946 ci furono le prime elezioni in cui ebbero diritto di voto anche le donne.
La donna deve,da sempre,dimostrare di essere intelligente, di poter assolvere mansioni pari a quelle degli uomini e di poter competere se non superare questi ultimi in tutti i campi.
L’uomo,però,questo essere “superiore” non sempre dimostra un contegno alla pari. Vero è che la conquista di una certa parità tra uomo e donna ha in qualche modo scardinato canoni e preconcetti in vigore sino agli anni “68-70”.Da quella data in poi tutto sembrerebbe cambiato.
La donna col passare delle generazioni é divenuta più sicura,meno ubbidiente,poiché prima passava dal “padre padrone” al “marito padrone”. Questo passaggio non così repentino, nei decenni ha portato le giovani generazioni femminili ad essere padrone di sé e della propria esistenza e a palesare anche una certa aggressività ,che nulla ha a che fare con l’eleganza tutta femminile che dovrebbe contraddistinguere la donna. Di contro,però, tutto ciò non è sempre accettato, perché il” maschio padrone” mal sopporta di essere surclassato da quell’essere umano,che per tanto tempo é stato definito “sesso debole”. Vero é che la donna da sempre é oggetto di “violenze” a carico, talvolta, di esseri fragili se non di menti più o meno disturbate. Da non sottovalutare “le violenze”non solo fisiche, ma anche psichiche, che possono rendere la donna oppressa e schiava anche e soprattutto in ambito familiare.
Quando si parla di “violenze”e di mal costume non si dovrebbe dimenticare quanto una certa “vetrina” ben confezionata e,altamente comunicativa,entra nelle nostre case attraverso un elettrodomestico a colori. Da quello schermo tutto sembra ammiccare al coinvolgimento e alla mercificazione soprattutto del corpo della donna, che sembrerebbe aver perso la propria dignità e ogni altro valore, sottovalutando la sua intelligenza, la sua preparazione e professionalità, là dove esistono. Purtroppo, le nuove generazioni, femmine e maschi, vivono in un contesto omologante dell’apparire, e non farne parte significa farli sentire “diversi”. Ben vengano allora i festeggiamenti se ciò significa valorizzare a pieno l’essenza dell’essere umano; l’uomo, la donna, il padre, la madre, i nonni etc., che non andrebbero festeggiati solo in un giorno prestabilito, a scopo soprattutto commerciale, ma il rispetto per l’altro, anche per il diverso da noi, dovrebbe indurci a festeggiarli ogni giorno, manifestando loro amore e buona educazione.
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis