: “…Con Nicola Andreace trionfa il linguaggio contemporaneo della sintesi, dell’assemblaggio, della coesione e dell’immediatezza tipico della comunicazione mediatica e pubblicitaria che, nel limite stringente del tempo, condensa-addensa azione e configurazioni immaginative in una coerenza tematica espressa mediante una scrittura imagista in continuità dialettica nella geometrizzazione dello spazio. L’artista sollecita la scoperta della vivacità di discorsi interrotti, strappati alla meditazione con spirito combattivo; é voce che sceglie strenuamente l’arte come campo per affermare e fermare in un flash percettivo l’esistenza dell’uomo. L’originalità delle composizioni orizzontali di Andreace trova riscontro non già frettolosamente nell’uso del collage, ma nel senso di equilibrio che riconduce ad un’organizzazione di elementi talora dissenzienti tra loro, ordinata con cura del particolare, intessuta di impegno sociale e culturale. Un documento oltre storico al quale l’artista perviene a seguito dell’osservazione di eventi circostanziali che si configurano come intelaiatura di significati tra loro contigui ed intelligibili. In genere si tratta di sollecitazioni rappresentative che egli mescola in accelerazione con creazioni immaginarie quali trait d’union dell’operazione di assemblage. L’emergente complessità del messaggio esorbita dalla scena e rivela la tensione e la plasticità di una prospettiva dilatata in un eterno presente, che rigetta l’artificiosità di allusioni e richiama letteralmente la capacità umana di condensare la rabbia del tempo, la devastante lotta della historia-ricerca per reprimere l’oscurità della dimenticanza. E’ arte impegnata che trova nell’esperienza la fonte di ispirazione.
"Questo blog, nasce a Grottaglie e per Grottaglie, è e sarà rispettoso delle manifestazioni dell'altrui pensiero, da qualunque parte provengano, purché espresse onestamente e chiaramente. In questo spazio ho l'onore di avere autori di spessore culturale di grande livello. Potete scrivermi su: lillidamicis@libero.it e/o su : lillidamicis@gmail.com
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lunedì 28 febbraio 2011
A Palazzo De Felice 3 mostre I linguaggi dell’arte di Andreace, Fasano, Spanò
: “…Con Nicola Andreace trionfa il linguaggio contemporaneo della sintesi, dell’assemblaggio, della coesione e dell’immediatezza tipico della comunicazione mediatica e pubblicitaria che, nel limite stringente del tempo, condensa-addensa azione e configurazioni immaginative in una coerenza tematica espressa mediante una scrittura imagista in continuità dialettica nella geometrizzazione dello spazio. L’artista sollecita la scoperta della vivacità di discorsi interrotti, strappati alla meditazione con spirito combattivo; é voce che sceglie strenuamente l’arte come campo per affermare e fermare in un flash percettivo l’esistenza dell’uomo. L’originalità delle composizioni orizzontali di Andreace trova riscontro non già frettolosamente nell’uso del collage, ma nel senso di equilibrio che riconduce ad un’organizzazione di elementi talora dissenzienti tra loro, ordinata con cura del particolare, intessuta di impegno sociale e culturale. Un documento oltre storico al quale l’artista perviene a seguito dell’osservazione di eventi circostanziali che si configurano come intelaiatura di significati tra loro contigui ed intelligibili. In genere si tratta di sollecitazioni rappresentative che egli mescola in accelerazione con creazioni immaginarie quali trait d’union dell’operazione di assemblage. L’emergente complessità del messaggio esorbita dalla scena e rivela la tensione e la plasticità di una prospettiva dilatata in un eterno presente, che rigetta l’artificiosità di allusioni e richiama letteralmente la capacità umana di condensare la rabbia del tempo, la devastante lotta della historia-ricerca per reprimere l’oscurità della dimenticanza. E’ arte impegnata che trova nell’esperienza la fonte di ispirazione.
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"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975
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“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.
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