Che ora è ?

mercoledì 3 dicembre 2008

E a San Marzano scrivono al Prefetto

Questa mattina a Taranto si riunisce la Conferenza dei Servizi che discute di autorizzare a San Marzano di S. G. una piattaforma gestita dalla Universal Service, che, una volta in esercizio, accoglierà 200 tonnellate di rifiuti speciali al giorno.
Ciò che si vuole far passare come una struttura funzionale alla raccolta differenziata non è altro che l'ennesimo attacco alla nostra terra frutto delle scelte politiche che negli ultimi 20 anni hanno provocato il proliferare di discariche ed inceneritori, con ciò peggiorando il già gravissimo inquinamento prodotto dall'ILVA e dagli altri ecomostri della provincia di Taranto.
Sabato scorso si è tenuta a Taranto una grandissima manifestazione che ha portato in piazza più di 15.000 persone.
Questa è la strada da seguire!
Continuare a scendere in piazza, ad autorganizzarsi e lottare per riprenderci la nostra terra.
Mercoledì, alle 10.30, tutti davanti all'assessorato provinciale all'ambiente per gridare il nostro NO alle discariche, alle piattaforme, agli inceneritori.
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Eccellenza,
questa lettera accompagna le 3 mila firme di cittadini sanmmarzanesi, preoccupati per il proprio futuro, preoccupati per la nascita di un nuovo ecomostro.
Si tratta della piattaforma della Universal Service, progettata per accogliere 200 tonnellate di rifiuti speciali e gestita da un personaggio dal passato a dir poco equivoco.
Essa rappresenta l'ennesimo attacco contro la nostra terra già distrutta da discariche, inceneritori ed altri impianti altamente inquinanti.
La nostra voce è rimasta inascoltata dai politici, prontissimi invece ad elargire facili autorizzazioni agli imprenditori privati della mondezza.
Silenzi istituzionali, minacce ed intimidazioni di varia natura non ci hanno però fermati nè scoraggiati. Oltre alle nostre manifestazioni ed ai nostri precedenti comunicati, anche questa petizione rappresenta in maniera inequivocabile la volontà di una Comunità impegnata nella difesa della sua salute e del futuro dei propri figli.
Distinti saluti,
3000 cittadini di San Marzano di San Giuseppe
CELL: 348 52 92 115

2 commenti:

  1. Un commento che merita di essere pubblicato: " Anonimo ha detto...
    Messaggio di Tommaso Moro

    Fino ai giorni in cui re Enrico – Sovrano d'Inghilterra – non decise di tagliarmi la testa con l'accusa di tradimento (solo per aver detto quello che pensavo), ero solito frequentare i palazzi del potere in quel di Londra e dintorni. Il tempo e la storia mi hanno riabilitato e dato ragione al punto di essere diventato Santo Oggi vago invisibile per San Marzano dove il raccontatore di bugie è di casa e per nulla sento la mancanza di intrighi, menzogne e falsità. Mi aggiro quasi con fare furtivo, ascolto e imparo.
    E oggi ne scrivo, ordinatamente, come mio costume.
    Nell'800 si sosteneva che la religione era l'oppio dei poveri. A San Marzano oggi vige l'assurdo principio secondo cui è la protesta l'oppio del popolo, la madre di tutte le campagne elettorali. Ognuno è convinto di cavalcare la protesta e di esserne il capo. Tante teste, tanti capi. E ciò non è bene.
    Mi chiedevo dov'erano, anni orsono, queste innumerevoli associazioni ecologiste quando la discarica era impiantata sotto il naso di voi sammarzanesi.
    Cosa ne sarà di tutti questi giovani Masaniello con i palloncini in mano – personaggi spesso in cerca d'autore, di notorietà e di fama, senza arte né parte – ai quali, (data la soluzione “solo cartone”, perchè lì andremo a finire), a questo punto, rimarrà da cavalcare unicamente il tema dell'abuso edilizio e pertanto l'unico obiettivo sarà unicamente la demolizione di un capannone.
    Perchè abusivo effettivamente lo è, nessuno lo può negare. Come lo sono quasi tutte le abitazioni di San Marzano. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
    Ma se si abbatte il capannone, la stessa cosa dovrà essere per tutte le case la medesima condizione perchè la legge è uguale per tutti. Mica tutte sono state condonate! La gente che ha buon senso questo lo sa e comincia a farsi delle domande.
    Immagino già una San Marzano praticamente rasa al suolo con i signori “Abusivo” (di cognome) alloggiati in abitazioni di fortuna.
    Perchè invece di accanirvi sul capannone non spingete per maggiori controlli su quello che viene scaricato al 3° lotto? Possibile che vediate nemici solo in una direzione?
    Spero che il capannone venga abbattuto, così sarete costretti ad inventarvi nuovi interessi.
    Sapete cosa penso? Che il problema sia l'estremo tentativo di porre rimedio ad una raffica di insuccessi elettorali ( e all'orizzonte se ne intravedono altri). Ma intanto la puzza rimane!
    Aprite gli occhi. Mettereste la mano sul fuoco per quelli che oggi vi sostengono? Dov'erano costoro negli anni addietro? In quale associazione militavano?
    I vostri concittadini hanno più buon senso di quello che voi pensate, qualcuno comincia a chiedersi perchè non spingere per la soluzione “solo cartone” che salva capra e cavoli. E se il dissenso non si palesa è per vigliaccheria. Sembrate degli oligarchi fuori dal mondo. Per questo siete destinati a perdere. Perchè a voi in fin dei conti non importa nulla né della discarica né della piattaforma. Vi interessa sostituirvi a chi detiene il potere. In fondo è solo una lotta per il potere. So che mi accuserete di essere al saldo di qualcuno, ma ho il diritto di dire quello che penso. E come me la pensano molti vostri concittadini che si sentono liberi di pensare con la loro testa.
    In conclusione, voglio inviare a tutti voi un pensiero al quale vi invito a dedicare qualche istante di riflessione. Il mio augurio è che ciascuno di noi mantenga sempre il piacere e la voglia di guardare anche all'altra faccia della medaglia.

    Vostro Tommaso Moro"

    RispondiElimina
  2. in tutta franchezza non ho capito l'accostamento a tommaso moro:purtuttavia ognuno e' libero di scrivere cio' che vuole.

    RispondiElimina

blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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