Attraverso un forellino praticato in corrispondenza della tastiera, con la videocamera di un telefono cellulare, i malviventi registravano i codici pin delle tessere bancarie digitati dagli ignari correntisti durante le operazioni di prelievo. L’autonomia del telefono cellulare era garantita dalla presenza di due batterie al litio collegate con il telefonino e in grado di garantire diversi giorni di accensione.
Le indagini sono in corso per identificare i responsabili. Ancora non si ha notizia di correntisti che abbiano riscontrato ammanchi sui conti personali, imputabili alla clonazione della carta bancomat. I militari in servizio di pattuglia a piedi, accortosi della strana e inconsueta foggia dello sportello bancomat, hanno strappato il supporto in plastica, scoprendo il congegno. Il materiale è stato sottoposto a sequestro per le indagini.
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