Che ora è ?

mercoledì 23 giugno 2010

Vi riporto un mio commento che ho inserito su GIR

A proposito della ridda di polemiche che ha innescato la prossima stagione di spettacoli a Fantiano, teatro all'aperto della nostra Città, che oso definire quasi unico nella nostra Puglia, ho inserito il commento che potrete leggere di seguito a questa nota.
So benissimo che le solite anonime truppe cammellate dell'insulto daranno fuoco alle polveri e si scateneranno contro la mia persona, perché così si sentiranno grandi e giustificheranno la loro anonima ed inutile esistenza, ma ho voluto lo stesso inserire il mio commento, lo so che vale poco, non gliene frega niente a nessuno, quando hanno a che fare con i miei scritti e il mio pensiero, immancabilmente tutti si chiedono: "Ma questa che vuole, dove vuole arrivare?"
Tranquilli da nessuna parte, ho solo voglia di fare volontariato sociale, far parte di quella minoranza etica che si prende il fastidio di evidenziare ciò che non va, far conoscere il più possibile ciò che gli uomini di potere e i malandrini fanno a nostro danno. Tutto qui! So che è assurdo tutto questo perché ognuno ha il famoso retropensiero in cui giustifica il malanimo e la diffidenza che ormai regna sovrana e denigra anche chi in tutta onestà vuole dare il suo semplice apporto di cittadina onesta, professionista attrezzata e persona appassionata, se questo vi sembra poco devo concludere con una vecchio adagio:
"Lavare la testa all'asino si perde tempo e si spreca sapone!"
COMMENTO SU GIR
Ma smettetela, non se ne può più! sempre ad attaccare chi si dà da fare, vuoi nello spettacolo, vuoi nella cultura, vuoi nel sociale e vuoi politicamente.
A parlare sempre i soliti peones che affacciati alla finestra sempre con l'indice puntato a parlare male di questo e di quello, e poi mai dico mai un'iniziativa da parte loro degna di nota.
Comunque in questa nostra città c'è l'invidia che rode, morde e logora gli inetti, invece di gioire per il fermento in atto, nonostante i tempi cupi, e magari pensare anche a rilassarsi un po', subito si parte alzo zero e colpire chi si dà da fare.
Ma cosa credete che rimboccarsi le maniche sia facile? si toglie tempo alla famiglia in primo luogo, si rischiano i propri denari, ci si mette in gioco con nome e cognome e non ci si nasconde dietro lo squallido anonimato dove tagliare e distruggere è la maggiore goduria.
Provate voi squallidi anonimi a fare ciò che la gente, il privato fà rischiando di suo.
Ritengo che se a Grottaglie non ci fossero le associazioni, ovviamente non mi riferisco a tutte, sarebbe un mortorio, molte di queste si spendono e come! l'Amministrazione dovrebbe essere attenta a valorizzare quelle più operose e motivate, al di là se fanno o meno parte del loro entourage elettorale, perché sono linfa, il lievito del nostro territorio, poi se guadagnano qualcosa ben vengano quei soldi,anche quello serve per andare avanti.
BRAVI CONTINUATE COSì io da parte mia sarò sempre dalla parte delle associazioni che ripeto sono l'humus su cui lievita il fermento culturale e quando c'è fermento culturale c'è vita e voglia di futuro, magari un futuro migliore quello può arrivare attraverso una bella selezione e critiche costruttive, finalizzate a far sì che chi si dà da fare faccia sempre meglio,vigilando però su quello che è la spesa pubblica affinché non si buttino denari per scopi reconditi e di malaffare.
Di lilli ch. d'amicis (inviato il 23/06/2010 @ 09:07:14)

4 commenti:

  1. Provo ad inserire un mio commento, sempre da anonimo per scelta personale ed insindacabile da parte di chicchessia(dal momento che si ha liberta' di pensiero e di scrittura,sancita dalla nostra Costituzione).
    Se a cio' si aggiunge garbatezza dell'eloquio, educazione delle parole,onesta' dell'intelletto, credo,anzi ne sono certo, che il problema dell'anonimato non ha ragion d'esistere.
    Nel mio caso le famose truppe cammellate(l'immagine gode della mia simpatia) rimarranno a prendere il sole ed abbeverarsi in qualche oasi sperduta del deserto al limitare dell'assolato Maghreb mentre gli invidiosi saranno occupati a dipingersi il volto col verde della loro bile.

    Qualsiasi ragionamento e scambio di idee, per le persone intelligenti e di cultura, deve essere fatto in un clima di serenita' e di rispetto reciproco di pensiero,tenendo presente che proprio la diversita' di idee e' alla base di qualsiasi progresso umano.

    Poche righe:

    Le associazioni possono fare tutto cio' che e' consentito loro dalla legge e dai relativi ordinamenti comunali.Ben vengano le associazioni e tutte le loro manifestazioni:se serie e preparate, tali organizzazioni arricchiscono il clima e il substrato culturale e sociale del territorio.

    Ma anche il Tafazzi piu' sprovveduto e inacculturato (altra immagine introdotta dalla nostra gentile ospite Deali che a me piace molto) comprende che una cosa e' organizzare un incontro di letteratura o poesia(in cui non ci sono biglietti d'ingresso a pagamento e,quindi, soldi) e altro l'organizzazione di uno spettacolo abbinato a ricavi e guadagni.

    In questo secondo caso e,ribadisco, solo in questo secondo caso, credo che sia giusto che l'utilizzo di una struttura pubblica, di un suolo pubblico, di un'area pubblica possa essere utilizzata da parte di codesta associazione(termine in senso lato)SOLO previo pagamento al comune e,quindi,alla comunita' di una somma pre quantificata in base a normativa chiara ed inequivocabile, da servire per tutti e per tutto.

    Nell'organizzazione di qualsiasi evento c'e' quello che i Latini chiamavano alea, ovvero il rischio nel bene e nel male,nella riuscita e/o fallimento dello spettacolo. Se ci sara' un guadagno o una perdita(da 1 euro a 1000000 di euro), e' una questione interna alla associazione che non interessa ne' il cittadino ne' il comune che avra' avuto la saggezza di pre- riscuotere quanto dovuto per "affitto" della struttura.
    E' appena il caso di precisare che in tale "affitto" e' compresa una forma di assicurazione obbligatoria pro/comune, nel caso che tale struttura o area o suolo venga danneggiato da noti e ignoti nel corso dello spettacolo(responsabilita' oggettiva).

    Solo questo,sperando di non aver tralasciato nulla .

    Specificando,anche se appare chiaro, che questo e' solo un mio pensiero, e che come tale spero che sara' rispettato cosi come io rispetto tutte le altrui opinioni, lascio questo blog dopo aver salutato e ringraziato la gentile Anfitrione per l'ospitalita' e per la pazienza nel leggermi.

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  2. Grazie a lei gentile e cortese anonimo, si può condividere e non il suo pensiero ma il fatto che sia così curato, dettagliato e garbato non può che riempirmi di soddisfazione e mi auguro che altri seguano il suo esempio e questo spazio finalmente venga recepito come un agorà dove ci si confronta anche su idee e pareri discordanti, ma tutto all'insegna della buona educazione, del saper vivere e dello stile.
    Grazie

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  3. Siamo in prossimità di elezioni comunali e Fantiano si è aperta da tre anni...e nulla è accaduto...si sono scritti vari regolamenti dove prima si faceva pagare un fitto uguale a tutti sia per chi organizzava gratis sia per chi guadagnava migliaia di euro) ora pare sia gratis per tutti (sia per chi organizza gratuitamente sia per chi ci guadagna migliaia di euro)...forse c'è un po' di confusione da parte di colui o coloro i quali hanno lanciato le Cave di Fantiano che sono per 11 mesi l'anno abbandonate da tutti!!

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  4. Se a Fantiano organizziamo una manifestazione veramente culturale di poesia,teatro,letteratura aperta a tutti in maniera gratuita, potrebbe essere giusto non far pagare nulla all'Organizzazione che gestisce il fenomeno.

    Ma se a Fantiano viene da parte di un privato organizzata una manifestazione con biglietti a pagamento e,quindi, ci potra' essere anche un guadagno sempre da parte del privato, allora e' immorale e illegittimo(vedere il significato di tale aggettivo) che il Comune e,quindi, la gente o res publica non venga retribuita per la cessione temporanea del bene,area,territorio o altro.

    Il problema a Grottaglie come in abito nazionale
    ha tre aspetti simili e complementari:

    a)un governo che non vale;
    b)una opposizione che non vale;
    c)un popolo che non vale.


    “Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
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