Si tratta di un’antica festa popolare che affonda le proprie radici in una tradizione importata a Grottaglie da una comunità di Ebrei stabilitasi in città intorno al XVI sec.
I devoti si riunivano nei pressi del Santuario della Mutata e celebrare la festa in onore dei SS. Pietro e Paolo al suono di trombe in argilla, vuvuzelas ante litteram, realizzate da ceramisti locali. Le trombe venivano rigorosamente regalate da amici o parenti e mai direttamente acquistate dai celebranti. La festa venne proibita dall’Arcivescovo Lelio Brancaccio intorno alla fine del ‘500, ma i giovani in barba alle minacce di scomunica continuarono ad esercitarla. Le tracce della festa si perdono definitivamente intorno agli anni ’60 del XX secolo, quando la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo venne definitivamente chiusa, sconsacrata ed adibita a garage privato.
Ieri sera alla presenza di un folto pubblico di fedeli e residenti del quartiere, è stata prima celebrata la Santa Messa, da don Ciro Monteforte, successivamente lo stesso celebrante ha benedetto le trombe i cui cocci di ceramica biscotto sono stati distribuiti in segno di pace e benessere agli astanti.
Successivamente ha avuto luogo lo spettacolo del Piccolo Teatro, di Cosimo Piergianni, con piccole scenette, e cori tradizionali. Il coro è stato diretto sapientemente dal M° Armando Donatelli.
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