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giovedì 25 marzo 2010

Da GIR, Vinci replica a Cassese

Il giorno 24 marzo 2010 Gianpaolo Cassese, direttore del periodico “Via Crispi” ha inviato contemporaneamente a blog e alla redazione di GIR, una nota di replica alle dichiarazioni di Giuseppe Vinci relative alle discariche di rifiuti insistenti sul nostro territorio. Nell'ottica di favorire il confronto di idee e opinioni, scrive GIR, pubblichiamo la controreplica dello stesso Vinci, mentre la sottoscritta aggiunge che per fare in modo che la gente possa replicare inserisce questa replica, su questo blog, luogo democratico di confronto.

"Grazie per l'opportunità che mi offrite di replicare al dott. Cassese con alcuni dati di fatto, mentre colgo l'occasione per invitarlo sin d'ora, come nostro gradito ospite, al convegno che prima dell'estate organizzeremo con "Grottaglie Città Futura" sulla gestione dei rifiuti nella nostra realtà. Sarà necessario questo convegno perché, se ci pensate, non è sin qui mai accaduto che tecnici e politici di diverso orientamento si siano confrontati pubblicamente sul tema dei rifiuti, nonostante l'intensità raggiunta dal dibattito in tante occasioni. Colmeremo noi questa strana lacuna, per fare chiarezza e riconoscere le reali posizioni di ognuno. Ma veniamo alla nota di Cassese, che mette in poche righe tanti elementi diversi per rinnovare la sua invettiva. Come si sa è più facile colpire che spiegare, ma ci provo, provando a distinguere alcuni elementi di giudizio.

1) Cassese lancia la vergogna su Vendola in quanto autorizzatore di discariche. Dalla sua replica su GIR si capisce che nel mirino ci sono le discariche per rifiuti speciali entrate in funzione negli ultimi anni (Ecolevante, Vergine, Caramia, se ho inteso bene). Con quelle discariche Vendola non c'entra nulla, poiché il suo governo è intervenuto quando i procedimenti per l'autorizzazione (svolti con Rana in Provincia, Fitto in Regione e Bagnardi al nostro Comune, per quanto riguarda Ecolevante) erano di fatto irreversibili. La Provincia di cui sono stato assessore dal 2004, e la Regione di Vendola dal 2005, hanno cercato più volte di frenare quei procedimenti, spesso proprio sulla base delle osservazioni fatte dai diversi comitati e andando in giudizio, ma sempre soccombendo. La Regione di Vendola ha persino approvato una legge con la quale ha cercato di fermare il traffico di rifiuti dalle altre Regioni, ricevendo una bocciatura finale dalla Corte Costituzionale. Di cosa dovrebbe vergognarsi Vendola?

2) Dal 2007 con una apposita legge delega, il governo Vendola ha trasferito tutta la materia alle Province, per responsabilizzare sino in fondo il territorio sulle proprie scelte. La Regione Puglia ha inoltre incentivato in ogni modo la raccolta differenziata, che è passata durante il governo Vendola dal 9% del 2005 al 14,6% del 2009: è necessario insistere su questo piano, sino a quando non avremo riciclato tutto il riciclabile. Di cosa dovrebbe vergognarsi Vendola?

3) Lo smaltimento dei rifiuti resta in ogni caso qualcosa di estremamente delicato, un terreno sul quale muoversi con la massima cautela, partendo da un lato dalla consapevolezza che il problema esiste e che va affrontato alla radice (la produzione dei rifiuti), nel processo (il riciclaggio) e nella parte non riciclabile da smaltire in discarica (o in altri modi), con quel che ne consegue in termini di rischio e di di disagio. Per questo la cosa giusta è quella di essere attenti e prudenti, e di distribuire il carico dello smaltimento, per la parte inevitabile, in luoghi diversi. Grottaglie aveva fatto la sua parte nel 1998, quando non c'erano altre discariche per rifiuti speciali non pericolosi e non tossico-nocivi. E' stato un errore, favorito dall'attuale Amministrazione Comunale di Grottaglie, raddoppiare con il cosiddetto "terzo lotto", e personalmente l'ho ribadito convintamente e pubblicamente sin dal primo momento. E' stato un grave errore. Ma, come si vede, è vergognosamente falso sostenere che Vendola e Vinci hanno voluto che Grottaglie e la Provincia di Taranto diventassero terra dei rifiuti.


4) La discarica approvata dal Consiglio Comunale durante la mia Amministrazione è stata insediata in una cava esistente allora in esaurimento, priva di ogni valore storico o paesaggistico, con tutte le cautele tecniche possibili e immaginabili, e con un dibattito ripetuto nel pubblico e nel Consiglio Comunale. Sono state esaminati da tutti gli organi competenti tutti i passaggi, e sono stati tirati in ballo ripetutamente controlli di ogni possibile organo controllante, come era ed è giusto e doveroso. Il controllo di legalità operato dalla magistratura è un bene in qualsiasi momento intervenga. Ci vuole solo tempo e pazienza, ma la verità viene (quasi) sempre a galla.

5) Dire che io avrei voluto favorire il business dei rifiuti, anziché tutelare la storia e l'ambiente è talmente incoerente con i fatti obiettivi (e con la mia storia, ma questo conta poco) da essere vergognosamente falso. In conclusione: può essere stato giusto o sbagliato fare quella scelta che all'epoca facemmo, e si può sempre tornare a discuterne la validità e le responsabilità. Ma questo nulla c'entra con l'imperiale sommaria invettiva del fiero Cassese, che farebbe meglio a guardare più da vicino, con l'umiltà di chi vuol capire, la realtà. Non bisogna differenziare solo i rifiuti. Occorre anche differenziare le situazioni, cioè discernerle, analizzarle, contestualizzarle e poi anche, se necessario, accusare.

Grazie a GIR per l'ospitalità. Su questo argomento sarò costretto a tornare altre cento volte, sin quando non faremo insieme chiarezza, come è giusto che sia. E perciò grazie anche a Cassese che ha fatto da detonatore a questa polemica. "

Giuseppe Vinci

nota a margine: siamo ormai alle barzellette! Ogni commento sarebbe inutile , ormai diossina e inquinamento sta minando i cervelli di molta gente, ormai ci troviamo di fronte ad una sfrontataggine da panico.

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