Le rivelazioni dell’imprenditore Tarantini: «Pagavo anche un altro». Un omissis sul nome
I verbali «Sapeva delle ragazze che frequentavo. In cambio ottenni forniture per l’Asl»
«Il cappotto di cachemire e uno stipendio mensile Così l’ho comprato»
Le rivelazioni dell’imprenditore Tarantini: «Pagavo anche un altro». Un omissis sul nome
BARI — «Con Frisullo avevo un accordo per una sorta di "protezione politica" ad un costo fisso di 12.000 euro al mese, somma che ho versato da gennaio/febbraio 2008 fino a novembre 2008. Per le delibere che avevo vinto alla Asl Lecce consegnai a Frisullo in due, tre tranches 50.000. Di seguito iniziai i pagamenti mensili». È la metà di novembre scorso. Mentre è agli arresti domiciliari Gianpaolo Tarantini, imprenditore pugliese diventato famoso per aver portato Patrizia D’Addario e altre ragazze a pagamento nelle residenze del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, parla dei suoi rapporti con i politici locali. Rivela il «prezzo» pagato per essere favorito negli affari. E mette nei guai l’ex vicepresidente della Regione elencando non soltanto le «mazzette » versate, ma anche gli altri regali, comprese le prestazioni sessuali di tre ragazze. Alcune circostanze avrebbero già trovato riscontro, su altre è lo stesso giudice a sollecitare nuovi accertamenti «per approfondire nuovi spunti investigativi».
Tangenti a due politiciTarantini dichiara che «sono due gli unici politici pugliesi ai quali ho corrisposto tangenti».
coontinua
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis