COMUNICATO PRESO DA FACEBOOK Molti di voi hanno chiesto chiarimenti sulla situazione dei rifiuti nella provincia di Taranto. Vi giriamo il comunicato di SEL Taranto e apriamo contestualmente una discussione sulla bacheca del gruppo. Grazie!
Sulla emergenza rifiuti in Campania e sulla solidarietà che il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha offerto assieme a tutte le altre regioni (ad eccezione di Veneto e Piemonte), si sta scatenando una polemica inutile e basata su elementi di confusione e di inaccettabile sottocultura neoleghista avvertibile nelle dichiarazioni di alcuni esponenti del territorio.
Innanzitutto va chiarito che, se l’ emergenza campana oggi riesplode, come e peggio di due anni fa, ciò è dovuto alla sciatteria di un Governo nazionale che, a fronte delle insistite e patetiche propagande mediatiche, in sostanza non solo ha risolto un bel nulla ma ha addirittura aggravato i problemi di quel territorio. Il fatto di maggiore rilevanza politica è dunque che senza la, responsabilmente rinnovata, offerta di solidarietà delle Regioni italiane, quei territori che tutti i giorni le telecamere delle TV nazionali inquadrano, precipiterebbero in una drammatica emergenza sanitaria che potrebbe avere conseguenze devastanti per l’Italia intera. Riteniamo dunque degno di nota il comportamento del Presidente Vendola che è stato il primo a richiamare tutto il Paese, attraverso l’intervento della Conferenza delle Regioni e del Presidente Vasco Errani, invitandolo a scrollarsi di dosso questa specie di grossa camicia verde nella quale la Lega vorrebbe avvolgerlo. Un meccanismo perverso, quello Leghista, che mette in cortocircuito il sistema di solidarietà nazionale facendoci paurosamente arretrare sul terreno della civiltà.
Detto questo, teniamo a precisare, anche rispetto alle dichiarazioni che si susseguono in queste ore, come e perché la Regione Puglia, e nello specifico il territorio jonico, sarà interessato dallo smaltimento di quei volumi di “rifiuti speciali” dei quali la Puglia si dovrà far carico attraverso le discariche “Ecolevante” “Italcave” e “Vergine”, rispettivamente nei Comuni di Grottaglie, Statte e Fragagnano.
Innanzitutto chiariamo, per l’ennesima volta, che nelle discariche in questione vengono smaltiti “rifiuti speciali”, prevalentemente di produzione industriale, provenienti da ogni parte d’Italia e in particolar modo dalle Regioni del nord e che nemmeno un “sacchetto” di rifiuti urbani prodotti dai cittadini dei nostri Comuni finisce in quegli impianti. Gli esponenti del PDL dovrebbero saperlo bene visto che le autorizzazioni a quelle discariche (e ad un’altra settantina circa nella sola provincia tarantina) sono state rilasciate da Provincia e Regione, circa dodici anni fa, proprio da quelle Amministrazioni di centro-destra di cui molti di loro hanno fatto parte a vario titolo;
va chiarito inoltre che non saranno concesse deroghe rispetto ai quantitativi che oggi quelle discariche smaltiscono e quindi se, come da accordo siglato, rispetto alle 50.000t complessive di cui la Puglia si deve fare carico, arriveranno dalla Campania non più di 20 camion al giorno (per un massimo di 500 tonnellate di rifiuti), quei quantitativi non si aggiungeranno a quelli che da sempre arrivano dal nord. Questo significa che non arriverà nemmeno un chilo di “rifiuti speciali” in più rispetto a quanti già ne arrivano a quegli impianti;
va precisato che l’individuazione di quei siti è avvenuta attraverso una procedura di gara indetta e gestita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e rivolta ad aziende private. Quindi la Regione non c’entra assolutamente nulla con la decisione su luoghi e impianti di smaltimento. Riteniamo inoltre priva di qualunque senso e da ritenersi esclusivamente propagandistica, la teoria secondo la quale l’aver accettato i rifiuti campani è stato il prezzo offerto da Vendola al Governo in cambio dei 500 mln di euro che la Puglia riceverà per la Sanità. Basta già il semplice fatto che i rifiuti campani saranno distribuiti anche nelle altre regioni, come detto in precedenza, per dimostrarne l’infondatezza.
Alla luce di tutto questo non capiamo quale sia il motivo di preoccupazione tanto sbandierato dai Sindaci dei Comuni interessati e da altri (come il Sindaco di Massafra che non c’entra nulla perché la discarica di quel territorio è una discarica per rifiuti urbani e non “rifiuti speciali”). Ancor meno capiamo, e pertanto stigmatizziamo, gli attacchi rivolti al Presidente Vendola che una volta di più, in questa vicenda, ha dimostrato grande caratura politica e istituzionale.Riuscendo a contribuire alla risoluzione di un problema nazionale, contrapponendo al selvaggio egoismo della Lega quello che deve essere lo spirito vero di un Paese unito e solidale.
Siamo d’accordo invece con chi, come diverse associazioni di cittadini, chiede garanzia di controllo e vigilanza sul tipo di rifiuti e le quantità che arriveranno. Le prime garanzie sono già indicate nelle condizioni stesse richieste dalla Regione, nelle quali è sancita la firma di un protocollo di intesa tra ARPA Puglia, ARPA Campania, forze di polizia e forze militari per il controllo sulla tipologia dei rifiuti e sul percorso stradale che i mezzi di trasporto faranno.
Sinistra Ecologia e Libertà fa presente che lo smaltimento dei rifiuti campani avverrà nell’ambito delle autorizzazioni già in possesso di quegli impianti e che in alcun modo ciò può essere inteso come una ulteriore deroga o prosecuzione delle stesse. Quindi la vera questione che attiene le discariche “Ecolevante”, “Italcave” e “Vergine” resta quella riguardante le autorizzazioni ricevute in passato e che le Istituzioni locali non dovranno più continuare a concedere una volta esauriti gli attuali volumi. Noi ci opporremo ad ogni altra eventuale richiesta autorizzativa perché riteniamo sia giunto il momento di dismettere questo tipo di attività nel nostro territorio. Invitiamo tutti i Sindaci di quei Comuni a fare altrettanto, visto che non ricordiamo in passato interventi rilevanti in tal senso anzi ci risultano solo pareri e atti sostanzialmente favorevoli agli stessi.
Donatella Duranti
Coordinatrice provinciale SEL Taranto
E allora perchè il Governo ha chiesto alle Regioni? E perchè la Puglia ha detto sì dopo i finanziamenti per la sanità? Rileggiamo le frasi:
RispondiElimina"va precisato che l’individuazione di quei siti è avvenuta attraverso una procedura di gara indetta e gestita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e rivolta ad aziende private. Quindi la Regione non c’entra assolutamente nulla con la decisione su luoghi e impianti di smaltimento." ... "Noi ci opporremo ad ogni altra eventuale richiesta autorizzativa perché riteniamo sia giunto il momento di dismettere questo tipo di attività nel nostro territorio