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mercoledì 1 giugno 2011

Dal web - San Raffaele: può una Regione fare "affari" con chi ha debiti?

Questo articolo mi è stato segnalato con questa frase di presentazione:
I tarantini che perdono la salute per fare i soldi e poi.. perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.» (Dalai Lama?)
Incredibilmente il presidente compagno Nichi Vendola a proposito del San Raffaele del Mediterraneo ha detto: " Se l'esperienza San Raffaele dopo 3 anni di sperimentazione dovesse essere fallimentare,Regione e Asl si riapproprieranno di tutto... Non è che noi abbiamo scelto il San Raffaele per regalargli i soldi: è l'Irccs numero uno, secondo le statistiche dell'Organizzazione mondiale della salute, ci siamo rivolti a quelli perchè sono al primo posto, diciamo dal punto di vista della qualità scientifica, del lavoro svolto". Dichiarazione rialsciata a Taranto il 24 aprile 2011.
Parole che evidenziano il pressapochismo politico dell'esponente in capo alla " Puglia Migliore". Ma come, si sceglie l'imprenditore Don Luigi Maria Verzè soltanto in base allestatistiche di una struttura internazionale? E perchè, trattandosi di un investimento pubblico di120 milioni di euro, non è stato fatto un bando per scegliere il meglio esistente in ambito scientifico sanitario?
Restando nella sola Italia il San Raffaele di Milano, sostengono gli esperti, non è l'unica e indiscutibile eccellenza: ci sono, ad esempio, l'istituto Tumori di Milano,l'istituto Europeo di Oncologia, l'Università Cattolica Sacro Cuore,l'Istituto Candiolo di Torino.
Tempi un poco tristi per la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano, presidente Don Luigi Verzè, socio insieme al Governatore Nichi Vendola della Fondazione San Raffaele del Mediterraneo che dovrebbe realizzare il nuovo ospedale di Taranto. Le società del prete sodale del presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi risultano cariche di debiti:950 milioni di euro. I fornitori, pagati a 500 giorni, e le banche hanno accumulato crediti per 450 milioni.
Poche settimane fa gli istituti bancari coinvolti nella crisi finanziaria del San Raffaele meneghino(Intesa San Paolo, Unicredit, Bnp Paribas, Banca Popolare Milano,Popolare di Sondrio,Crèdite Agricole,Mps) avrebbero dovuto sborsare 150 milioni di euro. Un prestito utile a tamponare, entro fine giugno 2011,l'emergenza stante il rischio concreto di non pagare lo stipendio ai dipendenti e possibili conseguenze quali istanze di fallimento e commissariamento. Non è stato possibile.
Motivo? "Prima-- dicono i banchieri economicamente più esposti-- bisogna fare chiarezza".
Volendo tradurre significa: " Ci vuole discontinuità con la gestione finanziaria precedente e attuale". In particolare si chiedono le dimissioni del settantenne Mario Cal, vicepresidente Fondazione San Raffaele Monte Tabor mentre a Don Verzè, novantenne, spetterebbe il ruolo di presidente onorario.Però sia Cal che Don Verzè( " Finchè ci sarò io non cambierà nulla") non mollano la multinazionale sanitaria.
Comunque la situazione volge al peggio se anche Vittorio Pignatti Morano, finanziere di area cattolica, titolare del Fondo intrenazionale Trilatic, dopo aver spulciato i documenti contabili del Gruppo San Raffaele ha preferito tornare, silenziosamente, in quel di Londra. Nel frattempo Carlo Salvatori, ex Banca Intesa, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Monte Tabor è alle prese con banche, studi legali e aziende fornitrici il cui fiscalista è pieno di fatture non pagate.
C'è una proposta di salvataggio inerente la compagine sanitaria, alberghiera, agroalimentare fondata nel 1971 da Don Luigi Verzè. Sarebbe stata pronunciata tra i tavoli del ristorante Don Carlos nel superlussuoso Grand Hotel Et De Milan. In sintesi: costituire una nuova società per azioni che comprenda il polo sanitario( 1,6 miliardi di euro fatturato annuale) e le società collegate, coinvongendo nell'azionariato banche e fornitori.In seguito il tutto dovrebbe confluire in Molmed spa che ha Luigi Berlusconi come socio di maggioranza e poi Ennio Doris, socio di Silvio Berlsconi e Marina Berlusconi in Fininvest e Mediolanum Assicurazioni, Leonardo Del Vecchio di Luxottica.
Al momento,la possibile quotazione in Borsa della Fondazione Centro San Raffaele Monte Tabor, previo aumento di capitale di minimo 300-400 milioni di euro da reperire, appare l'unico modo per fornire ossigeno monetario al sistema economico creato dalla Fondazione San Raffaele. Ci riusciranno? Sembra di no, visto l'acclarato declino politico( e finanziario) di Silvio Berlusconi che ha come padre spirituale proprio Don Luigi Maria Verzè. Domanda: la Regione Puglia può avere rapporti, interloquire con un soggetto così indebitato e aggrappato a vie d'uscita che portano non si sa dove?

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