“La notizia del finanziamento della piastra logistica del porto di Taranto, per un investimento complessivo di 218 milioni di euro, apre enormi prospettive di sviluppo per tutto il territorio tarantino.
La comprensibile soddisfazione del mondo politico, sindacale ed imprenditoriale deve essere accompagnata con la presa d’atto che l’investimento del Porto di Taranto deve necessariamente essere collegato con la presenza sul territorio di un’altra poderosa infrastruttura quale è l’Aeroporto di Grottaglie fortemente sottoutilizzato. La piattaforma logistica aeroportuale di Grottaglie con la pista più lunga del sud Europa, che il Piano Regionale dei Trasporti classifica come aeroporto cargo (ma anche con l’uso complementare del trasporto passeggeri), è mortificata dal limitato utilizzo, quasi esclusivo, di Alenia per cui vanno liberate le enormi potenzialità.
Gli strumenti ci sono a partire dal Piano territoriale propedeutico alla pianificazione dell’area aeroportuale di Grottaglie redatto, su richiesta della Regione da Aeroporti di Puglia, oggetto del Protocollo d’Intesa firmato dal Sindaco di Grottaglie e dal Presidente della Regione Puglia. Un Piano che ha l’obiettivo di tutelare e sviluppare l’area aeroportuale e mettere a sistema il Porto di Taranto con l’Aeroporto di Grottaglie. Realizzando la intermodalità trasportistica e sviluppando le due retroportualità che sono il luogo in cui le merci sono manipolate, etichettate e confezionate per essere trasformate in prodotti destinati ai mercati e, quindi, rappresentano il vero valore aggiunto allo sviluppo e all’occupazione.
Condizione favorita anche alla luce del riconoscimento definitivo del Distretto Logistico Pugliese che ha sede a Taranto e ha visto tra i promotori il Comune di Grottaglie. Esso rappresenta un fondamentale passo avanti non solo per questa aggregazione che riunisce 158 imprese, più associazioni di categoria, sindacati, enti locali, università ed istituzioni pubbliche e private, ma soprattutto per un territorio, quello della Puglia, che per la sua posizione è un grande corridoio-cerniera con le economie del Nord Africa, del Medio Oriente, dell’Asia Minore, dei Balcani e dell’Ue, e che, anche per questo, ha la vocazione a fungere da piastra di scambio nei flussi internazionali delle merci.
Ma bisogna disporre di adeguati finanziamenti. Occorre pertanto richiedere con forza la restituzione delle risorse finanziarie destinate a questo territorio a partire dai 5 milioni previsti per Grottaglie con il Bando diretto alla concessione di contributi pubblici per l’attivazione di nuove rotte aeree andato poi deserto. Ma anche i 12 milioni assegnati alla Provincia di Taranto, ma non utilizzate, per realizzare la rete viaria attorno al polo logistico aeroportuale di Grottaglie.
Ecco perché è indispensabile ora ritrovare una rinnovata stagione di sinergia istituzionale (Comuni di Taranto e di Grottaglie, Provincia e Regione, insieme all’Autorità Portuale, Aeroporti di Puglia, associazioni imprenditoriali e sindacali) per lavorare e mettere a sistema il porto di Taranto, e l’aeroporto di Grottaglie allo scopo di costruire una piattaforma logistica integrata di straordinaria rilevanza per l’economia locale e regionale con lo sviluppo della intermodalità dei trasporti marittimi, aerei, ferroviari e su gomma.”
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