Per il momento si possono solo fare ipotesi e quella che i carabinieri ritengono più attendibile è l’allontanamento spontaneo da casa. Stando al racconto dei familiari il giovane soffriva di crisi depressive e già in passato aveva fatto perdere notizie di se per qualche giorno. Ma era sempre tornato. Michele lavorava come operaio agricolo stagionale e da qualche mese era senza un’occupazione. Circostanza che limitava ancora di più i suoi contatti con il mondo esterno. Era sempre in casa e il giorno della sua scomparsa era apparso ai familiari più taciturno del solito. Si era fatto servire il pranzo in camera e dopo una doccia era uscito di casa. Si era incontrato con un amico con cui era rimasto fino alle 20, momento in cui si sono perse le sue tracce.
Il 6 gennaio scorso nelle campagne di San Martino in Pensilis venne ritrovata la sua auto, una Fiat Stilo. A distanza di poco di più di un mese è stato scoperto il suo corpo in un casolare. Intorno una campagna che però non è abbandonata: c’è un uliveto e un terreno coltivato a finocchi. E’ possibile che nessuno si sia accorto prima che lì c’era un cadavere? I Carabinieri di Termoli e Campomarino stanno cercando di capire anche questo. A trovare il corpo sono stati alcuni braccianti che lavoravano lì intorno. Che però non hanno dato subito l’allarme. «Abbiamo avuto paura» hanno detto poi agli inquirenti. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione e non è stato possibile capire se il giovane sia stato colpito. Solo l’autopsia, ora, potrà chiarire i dubbi.
Nessun commento:
Posta un commento
blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis