dal blog di Carlo Vulpio un estratto del lungo articolo, il resto lo leggete cliccando sul titolo soprastante in viola.
A Corigliano d'Otranto Vendola ha autorizzato, per vent’ anni, una discarica per rifiuti urbani di 550 mila metri cubi.
La sta realizzando il consorzio Cogeam (impresa capofila, gruppo Marcegaglia) proprio sopra (cioè in linea perpendicolare) al più grande serbatoio naturale di acqua potabile della Puglia. Un grande lago d’acqua dolce a cento metri di profondità che con 700 litri d’ acqua al secondo disseta 78 comuni, garantendo da cinquant’ anni l’ 80 per cento del fabbisogno idrico del Salento.
Quest’ opera, che già negli anni Ottantavenne bocciata dai tecnici dello stesso Acquedotto pugliese (la definirono «una pazzia», «un errore irreparabile»), oggi scatena la rabbia della popolazione di Corigliano d’ Otranto e delle migliaia di persone delle ben cinquanta associazioni salentine riunite in un solo «Coordinamento civico per la tutela del territorio e della salute».
Sette milioni di euro per restituire il massimo splendore a un borgo impreziosito dal castello e dal barocco dei vicoli e delle chiese; un progetto intelligente per attirare turisti, cultura e imprese; e poi, un colpo d’accetta che rovina tutto, la follia della megadiscarica, bocciata dagli studi del Cnr e dell’Università del Salento (ai quali la Regione contrappone le perizie idrogeologiche commissionate dalle stesse ditte appaltatrici).
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