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mercoledì 8 settembre 2010

L'inaugurazione dell'organo più antico di Puglia a Grottaglie

GRANDE EMOZIONE E LARGA PARTECIPAZIONE PER L’INAUGURAZIONE  DEL RESTAURATO ORGANO A CANNE DI GROTTAGLIE   E PER IL CONCERTO DEL MAESTRO FRANCESCO DI LERNIA 
Grottaglie - Una  serata  da  incorniciare  e  da  consegnare alla memoria quella vissuta  la sera  di venerdì 3 settembre 2010 nella chiesa madre  di Grottaglie dai numerosissimi cittadini e dalle tante persone delle  città  e dei centri vicini  che  non  hanno  voluto  mancare,  nonostante  la  pioggia  continua  e  battente,  all’evento  dell’inaugurazione  del  restaurato  organo  rinascimentale della chiesa madre,  il più antico  di Puglia e uno dei più antichi d’Italia. 


Il tempio ha accolto a stento nell’ampia  navata  un  pubblico    particolarmente  attento  e  motivato,  che  dalle  ore  19  fino  alle  22  ha  seguito  e  apprezzato,  dopo  la  concelebrazione  di mons.  Benigno  Luigi  Papa  e  dopo  le  interessanti  fasi    introduttive  di  presentazione  e  di  benedizione,  lo  splendido  concerto  tenuto  dal maestro  Francesco di Lernia il quale ha saputo egregiamente dare voce al prezioso strumento. 
Una  comunità  e  un  territorio  in  festa,  quindi,  sia  per  il  suo  figlio  più  illustre,  il  santo  Gesuita Francesco  De  Geronimo,  sia  per  la  conclusione  felice  del  restauro  dell’antichissimo  organo  a  canne,  riconsegnato  alla  comunità  e  rinato  a  nuova  vita  dopo  oltre  sessant’anni  di  oblio  e  di  forzato  silenzio.
L’organo  ha  ripreso  così  voce  e  ruolo  sia  nel  campo  liturgico,  sia  in  quello  storico  e  artistico  sia  per  gli  importanti aspetti  fonici e  tecnici che presenta,  sia per  la  riacquistata splendida  forma  rinascimentale nella  parte lignea emersa dopo i lavori di restauro. 
A  riscoprire,  ascoltare  e  apprezzare  le  qualità  e  le  caratteristiche dello strumento che ha accompagnato nei secoli la vita  della  comunità  grottagliese  nei  momenti  più    o  meno importanti,  solenni  o  quotidiani,  di  gioia  e  di  dolore,  è  stato,  quindi, il numeroso pubblico, ma anche molti ospiti e personalità  che hanno dato rilievo e lustro allo straordinario evento culturale
con la loro presenza e con la loro parola: da S. E. Mons. Benigno  Luigi  Papa  arcivescovo  di  Taranto,  al  “padrone  di  casa”,  il  parroco  della  chiesa madre don Eligio Grimaldi;  dal  Sindaco  di  Grottaglie  Raffaele  Bagnardi  al  Sovrintendente  regionale    ai Beni  Storici-Artistici-Etnoantropologici  Fabrizio  Vona;  dal  Direttore dell’Ufficio Diocesano Beni culturali D. Francesco Simone alla dott.ssa Angela Convenuto della  stessa Soprintendenza. 
Presenti pure i protagonisti della rinascita dell’organo e cioè il maestro Francesco Ruffatti, venuto a  bella posta da Padova, che ha curato la parte tecnico-fonica, e la restauratrice Maria Gaetana Di Capua per la  Parte  lignea.  Proprio  dagli  inteventi  di  questi  ultimi  sono  venute  le  riflessioni  e  le  conclusioni  più  attese  riguardanti l’impegnativo lavoro svolto, ma anche le sorprese e le novità emerse dalla delicata operazione. Il  maestro Ruffatti,  risaputo  esperto  di  arte  organaria,  ha  evidenziato  particolarità  tecniche  e  costruttive  che autorizzano a datare l’organo al primo Cinquecento o, addirittura, per alcuni particolari (è il caso de registro  del flauto conico o dei resti di una tastiera precedente e sottostante alla attuale) alla fine del Quattrocento.
Posizione confermata anche dalla Di Capua grazie all’analisi della cassa lignea e della cantoria che  manifestano chiaramente  il  riutilizzo di materiali precedenti, alcuni di  fine Quattrocento, come  la grande e delicata decorazione interna a fiorami su fondo rosso, e altri particolari intagliati della cantoria.  Alle voci dei  “tecnici”  si  è  aggiunta  anche  quella  del  prof. Rosario Quaranta,  il  quale  ha  offerto  importanti  e  decisive prove documentali riferite alle vicende dell’organo a partire almeno dall’anno 1501. 
Una  vera  e  propria  serata  a  sorpresa  che  ha  attirato  la  meravigliata  curiosità  di  tutti  i  presenti  che  hanno  finalmente  potuto  gustare  anche  la  pregevolissima voce e  le affascinanti  sonorità delle canne  rinascimentali, grazie  alla maestria  e  al  gradevole  programma  predisposto  e magistralmente  eseguito  dal concertista Francesco di Lernia con brani che, nell’esaltare le qualità foniche del cimelio, hanno  trasportato  i presenti nell’atmosfera magica di  tanti  secoli  fa  con brani di grande suggestione (Anonimo del sec. XVII-XVIII: Tenor di Napoli;  Bernardo  Pasquini  (1637  -  1710)  Tre  arie  -  Variazioni  per  il  paggio  todesco;  “Flores  del  música”  di  A.  Martín  y  Coll  (sec.  XVII)  Chacona;  Baldassarre  Galuppi (1706 - 1785) Allegro – Largo; Gaetano Valerj (1760 - 1822) Sonata XI  - sonata X; Alessandro Scarlatti (1660 - 1725) Toccata - Canzona in sol - Fuga  del primo tono; Johann Pachelbel (1653 - 1706) Partite su «was Gott tut, das ist  wohlgetan»). 
Insomma,  tanta  soddisfazione e   una grande  festa per  l’organo “ritrovato” a Grottaglie che, c’è da  scommettere, in futuro farà sentire spesso la sua voce. Circola già la speranza, nell’ottica di una sua attenta valorizzazione,  di  renderlo  protagonista  (grazie  alla  disponibilità  del  parroco don  Eligio Grimaldi  e  di  un gruppo  di  amici  dell’organo  della  Chiesa  Madre,  ma  anche  grazie  all’auspicato  sostegno  e  patrocinio  dell’Amministrazione Comunale e di altri enti pubblici e privati) di una accorta programmazione culturale  con la creazione di una specifica rassegna di antiche musiche d’organo. Operazione culturale questa che, tra  l’altro,  proporrebbe  Grottaglie,  “Città  d’Arte”,  come  riferimento  privilegiato  per  gli  appassionati  della  musica organistica. 
La bella e intensa esperienza vissuta è sicuramente di buon auspicio! 
Rosario Quaranta
  

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