E invece no.
L’Italia continua a scivolare nelle classifiche dei paesi meno corrotti (attualmente è al 63esimo posto, dopo Botswana, Namibia e Malaysia) ed il sistema politico che ci circonda è impegnato allo stremo per rafforzare ulteriormente, con le unghie e con i denti, le prerogative dei ladri.
Quattro le parole chiave dell’azione di governo:
1) “Ridurre” l’uso delle intercettazioni, per ostacolare l’azione di contrasto di qualche magistrato.
2) “Blindare” il sistema dell’informazione, per evitare che qualche schiavo, tra i milioni di schiavi che subiranno gli effetti della manovra, possa anche solo sospettare che qualcuno da 17 anni lo prende per il culo.
3) “Scudare” chi dispone di decine di miliardi di euro frutto di attività criminali, per lasciarlo libero di comprarsi a prezzi di fallimento, dopo l’acqua che beviamo, anche l’aria che respiriamo.
4) “Proteggere” da ogni possibile rischio i burattinai, con i lodi, le immunità, i legittimi impedimenti, le nomine dei parlamentari.
Mi verrebbe da dire “ma chi li vota?”; poi però mi domando (anche perché me lo domandano ogni giorno decine di persone) “ma che ha fatto il centrosinistra quando ha governato per essere alternativo?” Nulla o comunque troppo poco.
“ALTERNATIVA”. Intesa non come mero avvicendamento o successione tra gli stessi di sempre che cambiano ogni volta perche’ nulla cambi; o come correzione delle sole parole che inondano programmi di governo redatti con il copia/incolla e buoni in ogni occasione per la destra, per il centro e per la sinistra o per il sud, per il centro e per il nord.
“ALTERNATIVA”. Intesa come cambiamento radicale delle donne e degli uomini chiamati al governo del paese e come affermazione piena dei valori straordinari di libertà, di solidarietà, di uguaglianza e di democrazia che sanguinano da una Costituzione ferita, ma ancora viva.
“ALTERNATIVA”. E’ questa la parola chiave dell’opposizione.
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis